Il 30 Giugno 2019 arriva l’ufficialità: Kostas Manolas lascia la Roma dopo 4 anni per approdare alla corte di Ancelotti per 36 Milioni di Euro. Nell’ambiente si parla già di grande colpo e in effetti è così: Manolas va a formare insieme a Kalidou Koulibaly una delle coppie di centrali di difesa più forti della nostra Serie A. È stato forse questo il segnale più grande che il Napoli ha dato altre altre big sulla forte volontà di competere ad alti livelli in Italia e in Europa. Dopo la partenza di Raul Albiol il DS Giuntoli ha subito provveduto a rinforzare un reparto che, seppur vantasse dalla sua delle ottime prestazioni, aveva mostrato più di qualche crepa chiudendo spesso al terzo posto nella classifica del goal subiti. Non un pessimo risultato che però è bastato alla Juve per arrivare sempre infondo concludendo in classifica davanti ai partenopei. La maggiore fisicità e aggressività del nazionale greco affiancato alle abilità di colui il quale veniva già da molti indicato come uno dei più forti interpreti, se non il più forte, del suo ruolo in Italia ed anche Europa ha permesso al Napoli e ai suoi tifosi di sperare in una stagione migliore dal punto di vista difensivo con una vera e propria barriera eretta davanti ai pali della porta protetti da Meret.
Dalla teoria alla pratica
Le prime due uscite del Napoli hanno subito messo in allarme l’ambiente con i tifosi che hanno visto subire dalla propria squadra la bellezza di 7 goal in due partite. Le avversarie della squadra di Ancelotti sono state la Fiorentina, squadra che si è rinforzata ma che sicuramente non attraversa un buon periodo con la retrocessione scampata quasi all’ultimo istante durante la passata stagione e la vittoria che manca da Febbraio. Nel turno successivo il Napoli ha affrontato la Juve Campione d’Italia che dopo 60’ sembrava aver chiuso la pratica con 3 reti inflitte ai danni di Mertens e soci che sono riusciti a rimettere in piedi la partita raggiungendo il pareggio (grazie anche a un goal di Manolas), salvo poi crollare nuovamente a causa di un autogoal arrivato a pochi secondi dalla fine proprio da parte di Koulibaly. Il tutto accadeva nello stesso stadio in cui due anni fa il senegalese aveva segnato il goal vittoria che aveva portato il Napoli a un passo dalla conquista dello scudetto. La mancanza di attenzione e alcune distrazioni di troppo, insieme al ritardo di condizione da parte di Koulibaly dopo la Coppa d’Africa sembrano essere le cause più accreditate del travagliato inizio di stagione del Napoli. C’è sicuramente da perfezionare l’intesa tra i due centrali che hanno effettivamente giocato davvero poco insieme, ma ciò non toglie che la fase difensiva è apparsa assai approssimativa in entrambe le partite con alcuni cali di concentrazione che hanno portato il Napoli a complicarsi e non poco la vita durante le gare contro Fiorentina e Juventus. Due goal su tre sabato sera sono arrivati a difesa schierata così come il goal di Boateng nella gara contro la Fiorentina e la rete di Milenkovic che riesce a impattare di testa e ad agguantare il momentaneo 2-2, goal arrivato da palla inattiva sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nel mirino della critica c’è sicuramente la partenza fiacca della squadra di Ancelotti che in entrambe le occasioni ha subito l’avversario prima di uscire fuori mostrando anche il carattere giusto per pareggiare momentaneamente contro la Juventus e vincere a Firenze.
