@mastro6 scrive:
dovremmo essere tutti 'fratelli' (e salviamolo, pure, questo concetto).
L'etica umana, l'etica religiosa, morale, sono concetti condivisibili con facilità
Bello, giusto, ma l'uso puramente intellettuale della ragione porta ad ingannarsi: il solo giusto uso che ne può dare è di dirigerla a fini morali.
Sembra che sia ritornata pure la minaccia di un drammatico confronto tra le due super potenze, come se non bastassero i tanti focolai di tensione nel mondo (ideologici, economici, religiosi)che mietono ogni giorno centinaia e centinaia di vite umane: vittime per le quali nessuno innalzerà mai un qualsiasi "altare della patria". Che dire poi, di quella guerra silenziosa che due terzi dell'umanità combatte contro la fame mentre pochi milioni di privilegiati possono permettersi di consumare in un giorno ciò che a quei derelitti sarebbe più che sufficiente per sopravvivere per un mese?
Sono realtà che non fanno onore all'uomo come essere razionale. Ma l'uomo è davvero razionale? No, non lo è. E ben lo sapeva Immanuel Kant (lo cito NON per far dispetto a Mastro6, ma perchè ne condivido i principi)quando espose il suo sistema etico della "Metafisica dei costumi" che si sintetizza in quel "comando della ragione" la cui formula si chiama "imperativo categorico", una espressione ormai familiare anche da chi non fa per professione il filosofo.
Kant infatti esorta ad operare in modo che ogni azione possa valere IN OGNI TEMPO "come principio di una legislazione universale", adatta cioè a TUTTI gli uomini, senza alcun fine di utilitarismo ma solo per senso di dovere. Domanda: Ma chi deve imporre all'uomo questa legge? Risposta: UNICAMENTE LA SUA RAZIONALITA'.
E' questo un concetto dell'etica esposto più di 200 anni fa, e con argomentazioni di più alto livello intellettuale che, potenzialmente, l'uomo sarebbe in grado di esercitare.
Un saluto