@KitCarson1971 scrive:
Il ricorrere, nelle avversità, ad ALIBI MENTALI per giustificare a noi stessi i nostri eventuali insuccessi o i colpi che ci riserba la sorte avversa è unA POSIZIONE DI COMODO che non ci qualifica.
CARO AMICO NOSTRO, per l'appunto, STAI METTENDO IL DITO SULLA PIAGA.
Si dà ilcaso che quello che ho quotato del tuo post NON FA UNA PIEGA, infatti la tua parafrasi si applica perfettamente come in un puzzle al tipico pensiero dell'ideologia essenziale rivolta polemicamente contro lideologia cristiana che Niezsche, nella sua transvalutazione dei valori attribuisce al cristianesimo: deboli opppressi poveri manovali facchini camalli braccianti manovali schiavi servi della gleba sottomessi costretti a subire ogni sorta di soprusi angherie e ingiustizie, i quali invece di ribellarsi, coltivano una sorta di rancuoroso revansimo, un innocuo risentimento avallato dalla religione che propone loro la rassegnazione impastoiati come sono, dai preti, loro o le loro donne che ricorrono ai rosari e alle giaculatorie ( loro invece trovano una valvola di sfogo nelle bestemmie che il codice civile, se estrinsecate durante il lavoro mentre col martello si colpiscono un dito invece che il chiodo, non cosidera come reato perseguibile con relativa sanzione pecuniaria) fantasia assolutamente gratuite di un Aldilà dove ci sarà finalmente giustizia anche per loro e i prevaricatori puniti: tipico a questo proposito è il discorso attribuito a Gesù cristo delle Beatitudini, dove in una transvaluazione dei valori enantiodromicamente nietzschiana vengono convinti i poveri gli umili i pacifici i sempliciotti gli ingenui a rassegnarsi nei confronti dei furbi opportunisti guerrafondai prepotenti, ma anche e soprattutto, fai attenzione, ai ribelli dissidenti,sovversivi dell'Aldiquà che poi nell'Aldilà ci pensa lei, la Provvidenza divina a fare giustizia e a pareggiare i conti, premiando e castigando, a dovere e chi do dovere : nonc'è che dire, mi sembra che moralmente nonchè intellettualmente parlando sia più qualificato chi ha l'onesta morale ed intellettuale per guardare in faccia la realtà concreta dell'Aldiquà senza nascodersi dietro un dito e non lasciarsi tarpare le ali da siffatte paolino cristiane religioni,che con la mano con le dita inanellate di anelli pregiati pontificali e prelatizi ( in questo caso più che quello che essa addita è meglio guardar quella mano liscia e ben curata e priva di calli e confrontarla con la propria ) indica e mostra il cielo proponendolo come Regno dei cieli dell'Aldilà: insegnamentei strumentali di comodo, rinforzi positivi rinforzati e sostenuti alla bisogna dal controllo eversivo, realtà concreta e stato dell'arte della nostra civiltà ineludibilmente smascherati dal nostro caro Maestro Federico che per l'appunto è stato da Paul Ricoeur annoverato come il primo filosofo del sospetto ( io direi anche della denuncia ) dopo Marx e a Freud, infatti tutti e tre i cari nostri amici e maestri erano sì filosofi, ma con i piedi ben saldatisulla terra dell'Aldiquà, nel senso che non credevano nelle celesti praterie dell'Aldilà ( I PELLEROSSA NON AVEVANO BISOGO DI ESSERE SVEGLIATI DAI FILOSOFI, CONSAPEVOLI COME ERANO CHE SI TRATTAVA DI PURE POETICHE E ONIROIPNOTICHE AUTOILLUSIONI CHE LI AIUTAVA A SOPPORTARE STOICAMENTE LE SOFFERENZE CHE NORMALMENTE SI ACCOMPAGNANO ALL PROPRIA DISSOLUZIONE DELLA CONSAPEVOLEZZA AUTOCOSCIENTE NEL NULLA NIRVANICO ) e a tutti i suoi corollari come esistenza e sopravvivenxza dell'anima, esistenza di Dio, chiaroveggenza telepatia telecinesi stigmatologia medianitudologia lievitazione bilocazione olfattologia mistica e via paranoicamente paranormalizzando e o schizofrnicamente nevrotizzando, ma si sa, quando le nevrosi e le paranoie sono collettive o addiritura culturali tanto da intesserne la stesa truttura della civiltà e della società, non ci sono filosofi maestri psicnalisti filosofi che valgano, ma solo teologi manutengoli del potere e che, come nel caso italiano, riescono addiritura a tenerlo in scacco...