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RE: crix e mariellonzola...........
assieme alla favola ci aggiungo una metafora............ :bacio
“Un giorno un uomo, attraversando la foresta, trovò un aquilotto, lo portò a casa e lo mise nel pollaio dove imparò presto a beccare il mangime delle galline e a comportarsi come loro. Un giorno un naturalista, che si trovò a passare di là, chiese come mai un’aquila, la regina degli uccelli, si fosse ridotta nel pollaio a vivere con le galline.
“Perché l’ho nutrita con mangime di gallina e le ho insegnato a essere una gallina, e non ha mai imparato a volare”, replicò il proprietario. “Si comporta come una gallina e dunque non è più un’aquila”.
Tuttavia, insistette il naturalista, possiede ancora il cuore di un’aquila e può certamente imparare a volare.
Dopo averne parlato a lungo, i due si trovarono d’accordo nel voler scoprire se ciò era possibile. Il naturalista prese con delicatezza l’aquila fra le braccia e le disse “tu appartieni al cielo, non alla terra. Spiega le ali e vola”.
Ma l’aquila si sentiva piuttosto confusa. Non sapeva bene chi era e, vedendo le galline che beccavano il mangime, saltò giù e si unì a loro.
Per niente scoraggiato, il naturalista tornò il giorno dopo a riprendere l’aquila, la portò sul tetto della casa e la incitò di nuovo dicendo “tu sei un’aquila. Apri le ali e vola”. Ma l’aquila aveva paura di questo nuovo se stesso che non conosceva il mondo; ancora una volta saltò giù e andò a beccare il mangime.
Il terzo giorno il naturalista si alzò di buon’ora, andò a prendere l’aquila e la portò sulla cima di una montagna. Lì sollevò in alto la regina degli uccelli e cercò di incoraggiarla dicendo: “sei un’aquila, appartieni al cielo e alla terra, apri ora le tue ali e vola”.
L’aquila si guardò intorno, guardò giù verso il pollaio, guardò in su verso il cielo. Ma non volò ancora. Allora il naturalista la sollevò verso il sole e l’aquila cominciò a tremare e piano piano aprì le ali. Infine con un grido trionfante di eccitazione e di paura insieme, spiccò il volo verso il cielo.
Può darsi che l’aquila ricordi ancora le galline con nostalgia; può darsi che di tanto in tanto torni a fare visita nel pollaio. Ma per quanto si sa non è più tornata a vivere come una gallina.
Era un’aquila, sebbene fosse stata nutrita e allevata come una gallina.
Proprio come l’aquila, chi ha imparato a considerarsi come in realtà non è, può prendere una nuova decisione e vivere secondo le proprie reali potenzialità di vincente.” (M. James – D. Jongeward, Nati per vincere, Ed. San Paolo, Torino, 2005).
Ritrovare una buona autostima è l’ingrediente fondamentale per un percorso di crescita. Cosa fare? Fare. Confrontarci e sperimentarci in cose nuove anche se ci fanno paura ci permetterà di crescere. È normale avere paura di quello che non si conosce, ma a poco a poco, passo dopo passo, prendendo coraggio e confidenza con quello che ci è ignoto, riusciremo a farlo nostro e ci farà meno paura. Superare ostacoli ci permetterà di crescere ed avere più fiducia in noi stessi e, di conseguenza, una buona autostima.
Tutto questo ci renderà autentici e ci permetterà di relazionarci al meglio con gli altri, ma soprattutto con noi stessi. Bisogna volersi bene per poi amare gli altri.
Esiste quindi una capacità fondamentale per il nostro benessere mentale che bisogna acquisire ed è quella di sapere stare da soli, sentendoci in armonia sia con noi stessi e con gli altri. È la capacità di vivere la solitudine come buona e non come abbandonica, di sentirsi interi invece che divisi, soli ma non da soli.
ph17242149
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