Aprire un'attività per una come me, che mi perdo ancora per i corridoi di stazione Termini mentre cerco di raggiungere la metro B dalla metro A e quando alla fine la trovo, sbaglio la direzione, è stato complicato.
Lo è stato da subito.
Dal primo momento in cui sono entrata in questo locale e ho pensato:
Ah! Eccolo qua! Il luogo in cui tutto avrà inizio!
L'insegna che porterà il mio nome!
Il pavimento su cui sputerò sangue e sudore! Eccolo qua! E mo... che devo fare?
Perchè non mi vergogno a dire che io non lo sapevo cosa dovevo fare.
Non lo sapevo come si doveva "trattare".
Non lo sapevo e per fortuna che nel mondo c'è ancora qualcuno che è capace ad insegnare e ad aiutare.
Gratis, sopratutto.
Perchè, oltre ad essere sbadata, rincoglionita e piuttosto spesso imbarazzante, sono anche parecchio timida, emotiva ed ansiosa. Molto ansiosa.
Ho più ansia che sangue, nelle vene.
E dunque, dicevo, che per una come me, che è tutte queste cose belle,
dover parlare con un sacco di gente come i rappresentanti, muratori, grafici, asl, notai, ecc. ecc. non è stato facile.
Avere a che fare con simpatici commercialisti che si sono divertiti a bestia a chiedermi quei fogli, che ci vogliono minimo 30 giorni per averli.
Non tutti insieme, troppo semplice, ma uno a settimana.
Con calma.... e sopratutto, senza dirmi come, dove e quando prenderli.
Perchè per i commercialisti tu devi sapere tutto.
E' per questo che li paghi, per sentirti un coglione che non sa quello che deve fare.
L'esame della scia. Un'incubo. Economia aziendale è stato il primo libro a cui ho dato fuoco una volta che ho preso il mio diploma in mano.
Ora ho dovuto pagare per farmi interrogare ancora una volta.
Da uno stronzo, oltretutto.
Il notaio, che ti accoglie nel suo ufficio fatto di legno di quercia secolare, tipica del monte cazzonesaitucheseinamortadefame, quadri dipinti col sangue di unicorno e poltrone di pelle di essere umano che non ha retto la botta quando gli hanno presentato il conto...
Innanzitutto, mi ha chiamata SIGNORA e solo per questo avrei dovuto svuotargli sul tappeto persiano la bottiglietta di succo di frutta ACE, dimenticato nella mia borsa dalla prima metà di Luglio.
Poi ha iniziato a parlare fitto, piatto e inanimato di qualcosa che, 2 ore dopo che sono uscita da lì, mi chiedevo ancora se ero così ignorante da non aver capito una mazza (con annesse paranoie, del tipo:
e se mi avesse detto di cercare un preziosissimo documento senza il quale, un giorno, potrei essere arrestata davanti a decine di giornalisti?
che intervisteranno i miei amici che diranno solamente:
- ah! era una brava ragazza... peccato per quel pezzo di carta! - ? ).
o che magari mi aveva semplicemente preso per il culo tutto il tempo.
Presentarmi in banca per chiedere un fido: Come si fa a chiedere un fido?
Che parole dovrei usare? Io che mi vergogno come una ladra pure quando devo chiedere ad una cassiera se ha da spicciarmi 2 euro per prendere il carrello!
E se mi dicono di no, che faccio? Mi metto a piangere supplicando il direttore? Rispondo semplicemente: "Ok, grazie lo stesso" ?
o mi metto a saltare sulle scrivanie degli impiegati, urlando
- RIVOLUZIONE! SIETE LA ROVINA DELL'ITALIA! LEGALIZZATELA! - ?
Ma sopratutto, è difficile quel giorno in cui hai superato tutto questo.
Quel giorno in cui ti danno le chiavi in mano e ti dicono
"Ecco. Queste sono le chiavi. In bocca al lupo!"
e ti rendi conto che sta iniziando una nuova vita.
Ed è un passo importante quello, eh? Perchè nonostante il mio essere timida, impacciata, sbadata, rincoglionita, ansiosa, ignorante e totalmente inesperta,
ce l'ho fatta.
Ed è una bella sensazione.
E adesso basta cinciullare... da domani si comincia a verniciare! :ok
