Sicuramente siamo molto condizionati dalla nostra paura di amare.
Io per primo.
Le varie filosofie spirituali e gli insegnamenti delle varie religioni ci possono essere d'aiuto.
Un modo per distaccarci dalla nostra "Mente" che è uno splendido strumento a cui noi diamo, probabilmente, una esagerata importanza sarebbe quello di vedere il mondo come una nostra creazione.
Ognuno ha il suo mondo; quando incontro una persona sarebbe come se due universi si toccassero.
Ecco, vedere gli altri ed ogni aspetto della nostra "Realtà" come lo specchio del nostra Essere.
Se fossimo bravi a fare ciò di colpo sparirebbe il giudizio ed ogni separazione con il nostro prossimo.
Vedo una persona "cattiva", esempio un giovane che truffa un anziano, un persona che maltratta un animale?
E' il mio
specchio. :sbong
Incontrando quella persona (basta sentire la notizia al telegiornale), essa fa parte del mio Universo diventando una mia creazione.
Quella persona rispecchia quindi una
mia paura di amare; io sono
responsabile di quella violenza.
Come fare a non sentirsi in colpa e farsi persino carico delle altrui violenze e sofferenze?
Accettando la paura per quella che è: un ricordo doloroso del mio inconscio che ancora conservo nel mio cuore.
Questa paura si "riflette" nella mia vita.
Visto che
tutto dipende da me posso iniziare un'opera di profonda e consapevole pulizia da queste dolorose memorie.
Ci sono vari strumenti: la preghiera, la metamedicina, le meditazone....
Attualmente adopero un semplice mantra hawaiano.
Le parole usate mi aiutano ad accettare la sofferenza che vivo giornalmente, sperimentarla senza giudizio e lasciarla andare via.
Esempio, tu Cyclam soffri per paure che nemmeno immaginavi di avere?
Stai dicendo a me stesso che io soffro similmente.
Tu fai parte del mio mondo: non è un "caso" che ci siamo incontrati.
Come fare ad aiutarti?
Aituando me stesso: tu sei il mio
specchio.
E' assurdo pretendere di cambiare gli altri: è solo un'illusione.
Ognuno ha il suo percorso.
Quindi posso dirti:
mi dispiace per le memorie di dolore che condivido con te.
Ti prego perdonami per unire il mio cammino al tuo, per guarire.
Grazie per essere qui per me.
Ti amo per essere chi sei.
Le parole in neretto sono il mantra che ognuno può dire ogni qualvolta soffre.
Ovviamente possiamo anche essere grati quando siamo felici; non diamo per scontato ciò.
Anzi, essere grati a prescindere dagli eventi che incontreremo durante la giornata è la maniera migliore per essere predisposti alla felicità. :-)
Quindi posso dire "Grazie" e "Ti amo" per un sorriso di amico/a, per il sole che riscalda la mia pelle, per l'acqua che bevo ed il cibo che ingerisco.
Altresì dico "Grazie" per un evento doloroso: posso prendermene carico per lasciarlo andare per sempre.
Sono solo esempi di come ognuno può fare la differenza nella
sua creazione.
