Amore e dintorni

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r.ossella6 28/04/2016 ore 00.52.07 Ultimi messaggi
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(Nessuno)mia figlia mi maltratta

vive con me ha 27 anni disoccupata io divorziata il mio ex coniuge ha stabilito che finche' sua figlia stara' in casa mia mi dara' un mantenimento di 900 euro di cui 400 a me e il resto per la figlia.. siamo legate da questo contratto solo legale... mia figlia lo sa e non fa che maltrattarmi brutte parole.. offese incitazioni al suicidio mi dice che devo ammazzarmi che mi maledice perche' esisto mi tratta peggio di una serva.. non trovo lavoro e non so cosa fare non posso denunciarla ne' mandarla fuori casa resterei senza un soldo.. pago l'affitto 400 euro e i soldi che suo padre mi da pèer lei mi servono per il resto dei pagamenti.. mi odia perche' lasciai suo padre e non mi perdona la mia vita e' un inferno
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vive con me ha 27 anni disoccupata io divorziata il mio ex coniuge ha stabilito che finche' sua figlia stara' in casa mia mi...
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28/04/2016 0.52.07
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busadute busadute 28/04/2016 ore 10.33.28
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(Nessuno)RE: mia figlia mi maltratta

@r.ossella6 : Cosa ha stabilito il giudice?
MARIELLONZOLA MARIELLONZOLA 28/04/2016 ore 21.29.46 Ultimi messaggi
palmerino1965 palmerino1965 01/05/2016 ore 14.18.45 Ultimi messaggi
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(Nessuno)RE: mia figlia mi maltratta

Cambia il tuo atteggiamento.
Sentirsi in gabbia e costretta alla "convinvenza" forzata e giudicare poco felicemente tua figlia non ti sta aiutando, giusto?

Esci, fai la tua vita, trovati anche un altro compagno o comunque nuove amicizie, coltiva hobby che hai interrotto o ti appassionano...
E tua figlia?
Lei ha la sua vita e comunque non puoi pretendere che il tuo ex paghi il mantimento per sempre.
Puoi, altresì, scegliere di comprendela.
In fondo lei ti attacca, non ti ama perché "combatte" contro sé stessa, non amandosi.

Quello che lei pensa di te, non importa.
Tu incomincia ad amarla anche se fosse così indisponente.
Incomincia tu, ad amarti: tua figlia ti fa da "specchio" e ti sta dicendo che non ti accetti, non ti apprezzi e non ti ami.
Quando incominci ad amarti ecco che persino ringrazierai tua figlia: grazie alle sue "cattiverie" ti ha dato la possibilità di imparare ad essere libera invece che "costretta" dagli eventi.

La vita è sempre nelle tue mani: nessuno ha il potere di soggiogarti o sfiduciarti.
Siamo noi che diamo questo potere agli altri.

Riassunto: amati veramente e ama tua figlia, non importa come lei si comporti.
Perdonala e perdonati di esserti messa in questa situazione.
Il perdono serve a te stessa, non a tua figlia.
Perdonare significa "lasciar andare" l'emozione poco felice che si ha nei riguardi di qualcuno/a o di una situazione.
Lo stesso perdono puoi (è una tua scelta) riservarlo al tuo ex.

Quando sei in pace con te stessa potrai vedere la tua vita sotto una nuova luce e probabilmente, tua figlia, cambierà atteggiamento.

Sperimenta.
Usa alcuni strumenti (ho'oponopono, eft, metamedicina, psicomagia... ) che possono far leva nel tuo "inconscio" che attualmente è in guerra con te.
Non tua figlia: è la tua "bambina interiore" che scalpita e vuole essere amata.

In bocca al lupo.
Sono parole che dico a me stesso se fossi nelle tue condizioni.
Valuta tu se cogliere i suggerimenti e sperimentarli opure continuare a lamentarti degli altri (ri)vivendo sempre il solito film.
La responsabilità è sempre nelle tue mani.
Lo è sempre stata.
19134454
Cambia il tuo atteggiamento. Sentirsi in gabbia e costretta alla "convinvenza" forzata e giudicare poco felicemente tua figlia...
Risposta
01/05/2016 14.18.45
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r.ossella6 r.ossella6 01/05/2016 ore 15.49.06 Ultimi messaggi
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(Nessuno)RE: mia figlia mi maltratta

@palmerino1965 : sei straordinario, faro' tesoro dei tuoi consigli... grazie
california1978 california1978 01/05/2016 ore 19.51.35
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(Nessuno)RE: mia figlia mi maltratta

Perdonare la figlia che la tratta male? Così rischia di farsi trattare ancora più male. Mah
Vanigl.ia Vanigl.ia 01/05/2016 ore 21.06.12
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(Nessuno)RE: mia figlia mi maltratta

@palmerino1965 scrive:
La responsabilità è sempre nelle tue mani.
Lo è sempre stata.

Su questo non concordo, io ammiro i tuoi ragionamenti Palmerino sia chiaro :-), ma viviamo in un mondo con tante altre persone e spesso sono proprio quelle piu' vicino a noi che ci fanno del male, o che ci condizionano la vita, ora, d'accordo che non sempre e' colpa degli altri la nostra sofferenza e men che meno è giusto "buttargli" addosso la colpa per i nostri fallimenti e/o infelicita', ma è anche vero che si convive insieme agli altri, in un modo o nell altro, e non basta fare un sorriso e andare oltre, non siamo santoni, tanto meno missionari e il confronto ci sara' sempre, volenti o nolenti, ed è questo che ci da modo di crescere e capire noi stessi, ma questo non vuol dire che ci si deve far calpestare o altro, nè' tantomeno prenderci la responsabilita' della cattiveria altrui
marta.28 marta.28 01/05/2016 ore 23.02.37
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(Nessuno)RE: mia figlia mi maltratta

Denuncia tua figlia dal giudice e costringila a prendersi le sue responsabilità.
Poi scusa: rimboccati le maniche e datti da fare.
palmerino1965 palmerino1965 02/05/2016 ore 11.43.26 Ultimi messaggi
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(Nessuno)RE: mia figlia mi maltratta

@california1978 scrive:
Perdonare la figlia che la tratta male? Così rischia di farsi trattare ancora più male. Mah



Attualmente, non perdonandola... la figlia la "tratta" bene?
Non mi sembra.
Perdonare non significa farsi mettere i piedi in testa. (?)
Come facilmente travisiamo l'insegnamento di Gesù: "Porgi l'altra guancia". :sbong
Porgere l'altra guancia significa mettersi nei panni della persona che ci fa del male e comprendere la sua paura di amarsi e quindi di amare gli altri.
Che sta lottando disperatamente contro se stessa per non soffrire e, paradossalmente, coltiva altra sofferenza. :-(

Del resto, più combattiamo un problema (esempio una malattia) e più diamo energia.

Comprendere questo significa avere una sincera "compassione" (tema tanto caro anche al buddismo) verso una persona violenta invece di "compatirla".
Essere in empatia.

Allora e solo allora possiamo non giudicarla.
Ecco che siamo pronti a "perdonarla" e persino "amarla". :-)
Altrimenti non si spiegherebbe come mai Gesù ci esortasse ad amare anche i nostri nemici.
Lui non era un masochista. :-))
Allora amando una persona violenta le permettiamo di continuare ad essere così?
No.
Il perdono è per la "persona"; l'atto violento va condannato.
Non si "condona" la violenza.
Dividere la persona dall'azione.

Quando si perdona veramente, magicamente la persona violenta smette di essere così; non ha più alcun potere su di noi.
O cambierà atteggiamento o si allontanerà... poco importa cosa farà: noi abbiamo la nostra responsabilità e lei la sua.

Il perdono è per sé stessi; esotericamente noi "condividiamo" la stessa sofferenza della persona violenta.
Perdonando la persona e perdonandoci, possiamo "ripulire" questa memoria condivisa per essere entrambi (carnefice e vittima) liberi di sperimentare altro.
Spezzare questo legame che noi abbiamo creato.

Comprendo che è un percorso spirituale più che mentale; proprio perché "pensiamo" che abbiamo problemi.
La nostra "testolina" ci crea molti casini e ci fa sentire "separati" dal nostro prossimo.
Possiamo andare oltre questa separazione e "sentirci" tutti uniti da un filo invisibile.
Sperimentare: non credere o avere semplicemente fede alle parole dette da Gesù, Buddha, Krishna... non importa il guru o il maestro conosciuto.
Sperimentare.
Siamo qui per questo, non per costruirci una casa, sposarci, avere dei figli, lavorare fino alla pensione e poi morire... accumulando di tutto e di più, beni che poi saremo comunque costretti a lasciare.


palmerino1965 palmerino1965 02/05/2016 ore 12.22.28 Ultimi messaggi
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(Nessuno)RE: mia figlia mi maltratta

@Vanigl.ia scrive:
ma viviamo in un mondo con tante altre persone e spesso sono proprio quelle piu' vicino a noi che ci fanno del male, o che ci condizionano la vita, ora, d'accordo che non sempre e' colpa degli altri la nostra sofferenza



E' un discorso un pochino più profondo.
Noi ci scegliamo i nostri genitori come il luogo di nascita. :sbong
L'ambiente stesso è un "riflesso" della nostra "Mente" e per essa intendo sia la parte razionale (la nostra "maschera") che quella emozionale (inconscio). :mmm

Siamo profondamente condizionati dai nostri genitori.
Che ci piaccia o meno. :-(
I nostri Amori sono sulla falsariga di quanto ci hanno insegnato queste figure così importanti nella nostra infanzia.
Riviviamo simili sofferenze, soprattutto nelle storie d'amore perché non "accettiamo" queste memorie dolorose che creano veri e propri condizionamenti.

Noi non agiamo con consapevolezza nella vita: reagiamo agli eventi e paradossalmente "attiriamo" proprio quelli che mettono in luce le nostre paure inconsce. :-(

Inoltre non esiste la "colpa". :mmm
E' sempre un'idea partorita dalla nostra "testolina".


Allora siamo destinati solo o soprattutto a soffrire?
No; possiamo sperimentare altro.
Ecco perché ci vengono incontro utili strumenti, citati in una mia precedente intervento al fine di "ripulire" queste memorie dolorose.

Gli altri ci fanno da "specchio".
Sono "riflessi" delle nostre profonde paure.
La società attuale "riflette" la consapevolezza della "coscienza collettiva" di noi italiani, per esempio.
Non è un caso che nei mass media vi è un continuo dilagare e pubblicizzare la violenza e la paura nel prossimo.
Noi "siamo" così; separati e intimamente paurosi gli uni dagli altri; spesso non conosciamo neanche le persone che abitano nel nostro condominio.

Quante più persone impareranno ad eliminare questi "condizionamenti" poco convenienti ecco che cambierà anche la società.

Come ci disse un famoso indiamo: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".

Essere, più che "combattere" o "giudicare".


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@Vanigl.ia scrive: ma viviamo in un mondo con tante altre persone e spesso sono proprio quelle piu' vicino a noi che ci fanno del...
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02/05/2016 12.22.28
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palmerino1965 palmerino1965 02/05/2016 ore 12.22.47 Ultimi messaggi
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(Nessuno)RE: mia figlia mi maltratta

Come fare ad eliminare le memorie di dolore sepolte nel nostro inconscio?
Attraverso una qualsiasi pratica che permette di imparare ad essere "responsabili" (leggi: abili nella risposta) di ogni emozione che viviamo nel presente.
Punto.

Gli altri non centrano: tutto nasce e muore in sé stessi.
Io adopero la filosofia hawaiana per fare "pulizia" e comunque non importa quale percorso si vuole usare.
Accettare queste paure è il primo passo e possiamo usare il "pentimento". :mmm
Ovvero dire "Mi dispiace" perché è il nostro modo di intendere la vita a farci soffrire.
Segue il "perdono", che come accennavo è un potente strumento che possiamo usare; "perdonare" le memorie condivise in ogni sofferenza che vediamo nel prossimo (notizie al telegiornale, per esempio) e verso chi crediamo ci faccia soffrire.
Altresì possiamo usare l'altro grande strumento che è la "gratitudine"; dire "grazie" alla sofferenza, la malattia, la persona "cattiva", i problemi difficili... perché (finalmente) comprendiamo che tutti questi aspetti sono nella nostra "Realtà" a causa di queste memorie dolorose e sono venute "adesso" alla luce per superarle una volta per tutte. :-)
Infine usare "l'Amore", che è forse lo strumento principe: dire "ti amo" alla persona violenta come alla malattia significa aver compreso che possiamo trasformare la sofferenza in compassione.
Ecco che la memoria dolorosa è libera di andare via, per sempre; possiamo finalmente fare vuoto (svuotare la tazza, direbbe un monaco zen :-) ) affinché possiamo sentirci "ispirati" dal nostro Sé superiore o Anima, Spirito Intelligente... chiamatelo come volete.

Questo è una sintesi dell'ho oponopono, ovvero la filosofia hawaiana.
In pratica recitare un mantra, ogni volta che soffriamo.
Lo diciamo alla persona che ci fa soffrire (nostra scelta vederla così), al problema che non riusciamo a superare... non importa.
Lo diciamo anche a sé stessi, ovvero al nostro bambino o bambina interiore; il nostro inconscio.
Lo recitiamo al nostro Sé superiore che sa cosa è meglio per noi.

Il mantra è semplice:
mi dispiace
perdonami
grazie
ti amo


tutto qui.
Eppure è molto potente, soprattutto quando incominciamo a sperimentare che tutta la Realtà è solo un riflesso di quello che ognuno intimamente "è".

Riassunto: questi sono "escamotage" per superare le limitazioni della nostra "testolina".
Noi siamo ben di più, che meri pensieri ed emozioni.

Ogni strumento è lecito; anche recitare il Padre Nostro è molto potente se lo vivessimo spiritualmente.

Ad esempio proprio nella prima frase che dice: "Padre nostro, sia fatta la tua volontà... " è di un'importanza incredibile.
Cosa ci dice?
Che possiamo scegliere di "accettare" pienamente la vita come accade perché vi è una volontà superiore e "sacra" che decide.
Che non occorre avere "aspettative" e né (pre)"giudizi".
Tutto è per il nostro "Bene" anche se non riusciamo a comprenderlo.
Allora possiamo vivere la nostra vita "benedicendola", ovvero parlarne solo bene.

Una figlia tratta male sua madre?
Dirne solo bene.
Sono due esseri che si sono incontrati e mettono in luce le loro (e le mie*) paure inconsce.
Non, come si è portati a pensare che vi sia un "colpevole" ed un "innocente".
Questo è una separazione della nostra "testolina".
Quando una delle due smetterà di sentirsi separata ecco che miracolosamente cambierà il rapporto e piano piano scemerà il conflitto.

Sperimentare: non credetemi.


* ovviamente siccome sto partecipando a questa discussione, anche il problema della mamma e la figlia è un mio problema.
Mio?
Sì, adesso fa parte della mia "Realtà".
Io sono responsabile di tutto quello che "creo" con i miei pensieri, emozioni, parole e azioni.
Quindi ho la possibilità di "ripulire" le memorie dolorose che condivido con queste due donne.
Non importa sapere quali memorie siano.
Io recito il "mantra" per ripulirle.
Questo è il mio compito, la mia responsabilità.
E' importante non avere aspettative per come evolverà la loro esperienza: sia fatta la volontà divina o intelligente, non importa se uno/a creda ad una religione/filosofia o meno.

Questo è un esempio pratico di cosa intendo che ognuno "crea" la sua Realtà.
Del resto anche la fisica quantistica ci dice che esistono potenzialmente infiniti universi paralleli...
xZeroox xZeroox 02/05/2016 ore 20.13.54
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(Nessuno)RE: mia figlia mi maltratta

mi spiace davvero per la tua situazione, non c'è giustizia a questo mondo, gente che ha tutto e fa solo del male e gente che non ha niente e vorrebbe fare dle bene ma non puo
E' una situazione davvero difficile, io ti direi di provare con il dialogo abbassare l'orgoglio, lo so che non è facile ma sei in una situazione complessa, cerca di fartela amica, non so perche ti sei lasciata con tuo marito ma se hai delle ragioni esponigliele e falle capire che non ha motivo di odiarti
Alle volte basta un niente perche una persona che ti stava simpatica ti cade nel disinteresse solo per una frase detta e lo stesso puo succedere al contrario

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