Simone Nicoletti dà una interpretazione diversa e più aderente alla realtà dei fatti di quel periodo di molte telefonate intercorse tra Facchetti e Moratti e i vertici arbitrali, dimostrando come la ricostruzione di Palazzi sia stata azzardata e non suffragata da prove certe ma solo da ricostruzioni personali del procuratore. Che ha voluto anche fornire l’assist alla FIGC e all’opinione pubblica per una revoca che non ha alcun fondamento giuridico.
di: SIMONE NICOLETTI
Rispetto il lavoro di indagine durato un anno del procuratore Stefano Palazzi, sono convinto che abbia agito in buona fede e in piena autonomia decisionale, sebbene ritengo impossibile che non sia stato influenzato dal clima mediatico che si è sviluppato in questi anni sulla spinta di associazioni di tifosi juventine e cavalcato dagli imputati di Calciopoli, Moggi in primis, da Tuttosport e infine da Andrea Agnelli appena salito alla presidenza.
Non condivido quasi nulla di quello che ha scritto nelle conclusioni della sua relazione, sia nell’interpretazione di molte telefonate intercorse in particolar modo tra Facchetti e i vertici arbitrali, sia nel sostenere che il nostro club sia l’unico meritevole di sanzioni sportive se non fossero prescritte, sia di suggerire la fondatezza delle richieste juventine contenute nell’esposto, sia nel considerare l’Inter colpevole di illecito sportivo, sia in generale di avvicinare in un rapporto di omogeneità la vicenda nerazzurra con quella di club quali Juventus, Milan, Fiorentina, Lazio.
Le ragioni giuridiche magistralmente descritte dall’avvocato Elena Nittoli restano valide e nulla hanno a che fare con il giudizio di Palazzi, essendo riservate a una sfera giuridica che non può essere derogata da volontà politiche. Non dimenticatelo quando leggete le superficiali conclusioni di tutti i media nazionali.
Ho isolato almeno 10 passaggi relativi all’Inter nel dossier del procuratore (scaricabile a questo
link)
quantomeno criticabili o passibili di un’altra lettura senza essere tacciati di tifo o malafede da parte dei lettori di qualsiasi fede.
1- Tel n. 4853 pag. 42:
“I due interlocutori Bergamo e Facchetti parlano di chi mettere in griglia nella successiva giornata di A per il match Inter-Juventus“. Palazzi considera questo colloquio come una interferenza di Giacinto nel processo decisionale dei designatori, rievocando addirittura il dubbio su chi avesse pronunciato la parola Collina. Ci sono ancora dubbi sul fatto che l’allora nostro presidente volesse cautelarsi con il migliore arbitro del lotto e di conseguenza meno condizionabile?
2- Tel. n.12447 pag. 43:
“Facchetti dice a Bergamo di passare da Moratti che aveva un regalino per lui”. Come Massimo ha ricordato si trattava di un regalo natalizio di modesta entità, come abbiam visto fosse consuetudine di molte società (la Roma regalava Rolex, in altri colloqui si fa riferimento a borse dello sponsor tecnico o a biglietti, prassi comune). Bergamo cerca di calmare Moratti infastidito da alcuni arbitraggi blandendolo e promettendogli di aiutarlo a raddrizzare la situazione. Millanta sapendo di millantare tanto che in più di una occasione in altre telefonate se ne vanta con personaggi legati all’inchiesta di Calciopoli
3- Tel. n. 15338 pag. 44:
“Incontro a cena Facchetti-Bergamo a Livorno e si ricorda successivamente di quello tra Bergamo e Moratti dopo il 5 maggio 2002“. Contattare e vedersi con i designatori non è reato al’epoca, anzi la FIGC incoraggia tale pratica. Lo stesso valeva per Moggi e Galliani. Palazzi fa un clamoroso autogol quando ricorda la cena post 5 maggio 2002 al termine di un campionato segnato da errori rilevanti contro l’Inter. Bergamo ancora una volta cerca di tener buono Moratti danneggiato da quella che già allora sarebbe stata considerata una Cupola se ci fossero state le intercettazioni
4- Tel. 16771 pag. 45:
“Bergamo illustra a Facchetti le sue intenzioni sulla terna arbitrale per la coppa Italia”. Palazzi vuol far credere che l’Inter volesse rassicurazioni per il match contro il Bologna? Bergamo tranquillizza Facchetti, che ha giustificato timore per i torti subiti e perchè a conoscenza del sistema vigente, sul fatto che gli manderà una terna preparata
5- Tel. 45994 pag. 48:
“Bergamo e Facchetti si parlano per appianare i contrasti sorti tra Mancini e i giocatori dell’Inter e gli arbitri”. Tutti ricordiamo le vibranti proteste e i furti subiti dall’Inter del Mancio che protesta vivacemente con i direttori di gara, tra cui Trefoloni e Racalbuto. Bergamo fa credere che Bertini sia stato istruito bene per tenersi buona la preferenza che l’Inter e altri club gli avevano concordato in sede politica 8era lepoca del doppio designatore…)
6- Tel. 26646 pag. 49:
“Facchetti chiede a Pairetto, suo amico da anni, se Trefoloni è stato messo in forma, non intendendo lo stato fisico”. Grottesca ricostruzione di Palazzi: Facchetti fa riferimento agli errori e ai nervosismi tra l’arbitro e Mancini dopo l’ultimo match. Lo stesso Pairetto glielo conferma, ma ha in testa un teorema e sceglie ogni mezzo per provare a dimostrarlo”
7- Tel. 69 pag. 51:
“Facchetti chiede a Mazzei, designatore dei guardalinee, di scegliere bene gli assistenti e chiede che per gli arbitri venga sorteggiato il numero uno“. Anche qui Giacinto chiede rispetto e tutela per la sua Inter, vuole una terna internazionale e quindi meno ricattabile da Moggi e compagnia
8- tel. 4532 pag. 53:
“Facchetti chiama De Santis per salutarlo”. Già detto più volte che non fosse conveniente e corretto parlare con un personaggio di dubbia moralità quale De Santis. Facchetti sa che è vicino a Moggi, cerca di carpire qualcosa, l’arbitro, ricordo l’intercettazione, lo prende in giro per la chiamata, equiparandolo ad altri dirigenti per poi comunicare l’accaduto ad altri interlocutori ridendo
9-
Rapporti con Nucini pag. 55 e seguenti.
Facchetti sa della cupola di Moggi dal 2002 quando l’arbitro Nucini (che arbitrerà i nerazzurri ben 1 volta in tutta la carriera!)gli racconta quel che avviene a Coverciano, nonchè delle schede telefoniche distribuite agli arbitri. Facchetti si attiva per denunciare il fatto, ma viene consigliato di suggerire a Nucini di presentarsi spontaneamente a deporre. Nucini però si rifiuta e Giacinto spera che collezioni altre prove per poi denunciarle. E’ vero che fa un colloquio con alcune banche, ma non avrà mai il lavoro e quindi non c’è prova di un intervento del presidente dell’Inter. La società sa che anche la FIGC è inquinata e che una eventuale denuncia comunque non sarebbe stata presa in considerazione. Non fa come la Fiorentina che si consegna al nemico, ma aspetta la propria rivincita.10-Tel. 17001 pag. 63:
“Bergamo dice a Moratti che su Bertini hanno fatto un lavoro per ristabilire il clima di cordialità”. L’Inter viene danneggiata deliberatamente e quando protesta i designatori intervengono per calmare gli interlocutori e accreditarsi di un intervento o protezione che in realtà non pongono in essere.
Ho scelto 10 passaggi che mi sembravano più significativi, facilmente spiegabili con il clima che si respirava allora, il tentativo di salvare il proprio posto di lavoro e di nascondere i veri burattinai del sistema.
E’ ovvio che Palazzi la pensa in maniera opposta e per farlo ha travalicato i suoi compiti e doveri arrivando a conclusioni non richieste su fatti prescritti.
Evidente la volontà di indirizzare e dare un pretesto al Consiglio Federale per toglierci lo scudetto.
Ma serviranno anche le ragioni giuridiche e come ci ha spiegato l’avvocato Nittoli nel precedente post
non esistono. La reazione di Moratti schiumante di rabbia preannuncia una reazione che forse andava messa in campo molto tempo fa.
:rosa:hoho:hoho