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Processo ai 4 evangelisti
(Giudice Supremo)
Siamo qui oggi riuniti, per giudicare l’operato e l’impatto che gli scritti dei presenti hanno avuto e provocato, influendo sulla vita religiosa e politica di intere popolazioni, nel corso degli ultimi 2000 anni.
L’accusa nei confronti dei sigg. Luca, Matteo, Marco e Giovanni è di reato di antisemitismo, frode, peculato, calunnia.
Avete facolta’ di parlare, adesso.
(Luca)
Signor giudice, a nostra parziale discolpa, mi sento di affermare a nome mio e dei miei colleghi, che il nostro messaggio e’ stato ampiamente travisato. Cio’ che abbiamo riportato, così come il Vecchio Testamento, e’ qualcosa che abbiamo scritto in un preciso momento storico, non era stato pensato per interessare tutti i popoli ed in diverse epoche storiche.
Come lei ben sa, le 12 tribu’ di Israele, unificate dopo secoli di belligeranza da Re David, sono comunque rimaste alquanto livorose; suddivise in fazioni, sette, contrastanti tra loro nei modi di intendere la vita religiosa e politica quotidiana. Il Vecchio Testamento e’ servito per cercare di dare un’unita’ religiosa…il nostro sforzo e’ stato un altro (chiede la parola Matteo)
(Matteo)
Sì, il nostro sforzo e’ stato un altro. Eravamo sotto il giogo dell’impero romano, le divisioni interne al popolo ebraico si facevano ancor piu’ lacerate. Alcune fazioni avevano deciso di combattere l’invasore con tutti i mezzi a disposizione, tentando di impossessarsi degli arsenali romani; tra questi, gli zeloti, erano tra i piu’ pericolosi.
Sapevamo che i romani donavano liberta’ di culto a tutti i popoli sottomessi, anzi, a volte, assorbivano al loro interno culti religiosi esterni…di profeti ce ne erano stati gia’ abbastanza, serviva adesso qualcosa o qualcuno, che potesse essere accettato dalla cultura romana e che allo stesso tempo permettesse di preservare il nostro popolo.
(Marco)
A quel punto, aveva poca importanza, chi e come…alcuni attendevano il Messia, gli esseni ne attendevano addirittura due, uno di discendenza regale, e uno di discendenza religiosa. Abbiamo cercato di prendere spunto da alcuni personaggi di quel periodo (ricordiamoci che i nostri scritti sono postumi) e di plasmare queste notizie a guisa di un essere che potesse soddisfare le esigenze di tutti (romani compresi). Ecco perche’ ci sono differenze sensibili tra i nostri scritti. Dovevamo depurare la figura da connotazioni politiche (questo il motivo per il quale non abbiamo mai ben specificato il luogo in cui ha vissuto), farlo nascere a Betlemme (così come era stato per Re David, ci avrebbe aiutato con le fazioni ebraiche piu’ intransigenti rispetto alla conoscenza religiosa), donandogli caratteristiche provenienti da altri culti precedenti (prendendo ampio spunto dal culto Mitraico, culto ufficiale nell’Impero Romano del tempo) per renderlo piu’ facilmente riconoscibile.
(Giovanni)
A differenza dei tre colleghi che mi hanno preceduto, io mi assumo tutte le colpe. Certo non potevamo lontanamente immaginare l’impatto che avrebbe avuto cio’ che abbiamo scritto, ma e’ fuor di dubbio che la colpa e’ nostra.
Gli storici dell’epoca non parlano di Cristo? Gli ebrei non l’hanno riconosciuto come Messia, anzi affermano di attendere ancora la venuta di costui? Come avrebbero mai potuto, d’altronde…Cristo e’ frutto della nostra opera. E per renderlo piu’ vero, anche piu’ vicino alla cultura romana, lo abbiamo fatto tradire dal popolo, sbeffeggiato e umiliato dal suo stesso popolo…era una questione di sopravvivenza per noi che abbiamo scritto tutto cio’ oltre 100 anni dopo i presunti accadimenti.
Vero, i nostri sono scritti che hanno dato vita al primo vero sentimento antisemita della storia…
Vero..ancora se ne paga lo scotto.
Le Crociate? Colpa nostra…
Le persecuzioni e l’inquisizione? Colpa nostra…
L’Olocausto? Colpa nostra…
L’odio tra Medioriente e Occidente? Colpa nostra…
(Giudice Supremo)
Per quanto ascoltato oggi, proferito dai quattro imputati, dichiaro gli stessi COLPEVOLI dei reati ascrittigli, seppur con l’attenuante del contesto storico in cui essi agivano, e, congiuntamente, COLPEVOLE l’intera umanita’ per aver sfruttato, travisato, plasmato le parole degli stessi al fine di perpetrare il piu’ eclatante caso di frode millenaria, fomentando disparita’, intolleranza, razzismo, genocidio.