gino2020 scrive:
naturalmente questo e il mio ragionamento , non prenderla come una cosa detta per offenderti o altro
Figurati :-)))
le cose potrebbero stare in un certo modo: tutti noi siamo chiamati in vita dai nostri genitori, un po' come succede per tutti gli altri animali. E su questo non credo ci sia da discutere per anni, è qualcosa di cristallino, tutti nascono da genitori, più o meno nella stessa maniera.
Ma sembra che l'uomo, da un certo punto dell'evoluzione fino ad oggi, abbia dalla sua, il vantaggio di poter inseguire quello che spesso si chiama con il nome di Verità, Giustizia, Sommo Bene, insomma qualcosa che sta ben al di la delle cose materiali, o per lo meno che non vediamo al momento.
Questo discorso per i materialisti, come abbiamo già discusso in precedenza, non risulta vero, ma sono loro i primi a motivare questa teoria, infatti un Universo meccanico conterrebbe elementi meccanici, e anche noi dovremmo essere in questo modo, però noi ci domandiamo chi siamo, chi ci ha voluti in questa vita e tanto altro ancora, dimostrando che non siamo per niente meccanici.
L'uomo, in quanto animale pensante è in grado quindi, di elevarsi dalla condizione animale e credere in quel qualcosa a noi invisibile che ha dato la possibilità ai nostri genitori di procrearci.
Infatti se è vero che nasciamo da due genitori è anche vero che questo ci è dato in base ad un progetto che potremmo chiamare Progetto Vita, e che dovrebbe essere anche diffuso in tutto l'Universo. A capo di questo Progetto ci dovrà stare qualcuno, se escludiamo il caso.
Infine, all'uomo viene data la possibilità di evolvere anche nel dopo morte, a patto che in lui sussistano quegli elementi individuali che lo possano contraddistinguere dal resto omogeneo, dalla massa indifferenziata, insomma che creino una tipologia (come la vogliamo chiamare?) di mente, di spirito ect. tale, che possa continuare ad esistere nel dopo morte. E questo per uno scopo ben preciso, il fine ultimo di una creatura senziente è quella di arrivare faccia a faccia con il proprio Creatore o ideatore (se non è stato lui materialmente).
Il discorso che facevi della sofferenza è collegato sempre a questo, e se da una parte la vita è sofferenza, c'è anche il controaltare di questa possibilità di stare a fianco del Creatore, o cmq di riuscire a capire come stanno veramente le cose.
Questo discorso non potrebbe essere indifferenziato, per tutti, dato che c'è bisogno di una scelta, di una volontà libera che si esprima in merito a questa questione.
La libertà prevede che soltanto gli individui che aspirano a questo, abbiano diritto a proseguire. Sarebbe ingiusto far proseguire un viaggio a chi questo viaggio non vuole fare.
Infine, la sofferenza è un leitmotiv di tutti, non guarda in faccia a chi ha Fede o a chi non l'ha. :-)))