@marianute scrive:
Ormai si intravede all'orizzonte un distacco dalle parole tramandate, un invito, per il cercatore umile, a fare nostri quei valori di fondo che i testi ci propinano con grande saggezza oltre che magari con ingenuità apparente, ed anche con contraddizioni. Cercando ci si arricchisce, non ci sono trappole disseminate qua o là in cui cadere e rimanere bloccati, per troppo tempo ci si è persi correndo dietro alle apparenze. Le antiche parole sono vestite di luce sempre nuova al servizio dell'uomo di ogni tempo
Marianute, io apprezzo molto la tua pacatezza, il tuo equilibrio di fondo.
E' abbastanza evidente però che 'le parole' bibliche, pur intrise di una interminabile sequela di principi morali, di buon vivere, di etica (condivisibili ed assolutamente immortali) contengano tanti passi in cui si accettano (o anche si invocano?) azioni assolutamente abiette, immorali, sanguinarie, vendicative.
Questo di per sé è inaccettabile e fa da contraltare ai tanti spunti positivi e mina profondamente la 'credibilità' globale della Bibbia e, in modo parallelo, della 'parola di Dio'.
Alla luce di un pensiero libero, è pacifico assumere che il valore assoluto dei testi sacri, considerato nel suo insieme e non certo in un punto particolare, sia in realtà, nei fatti molto ridotto, non voglio dire zero assoluto, ma ben poca cosa rispetto a quello che, idealizzato, ci viene propinato dai religiosi.