Cercando i motivi del mio scetticismo religioso (teologico?) sono sicuro che questi non risiedano nel rifiuto della morale, dell'etica, del buon senso, non risiedano nella negazione di un esempio positivo, nella negazione della socialità.

Piuttosto oggi leggo i proclami teologico-filosofo-religiosi come il vero errore che non tollero.

Quindi mi chiedo: ma se il credere nasce da un fatto intimo, dogmatico, fideistico, allora perché dovrei convincermi, partendo da 'dimostrazioni' di chicchessia, intrise di fantasiose quanto irreali ed irrazionali tesi teologiche?

Cosa mai ti convincerebbe. Se tu dovessi insegnare norme religiose che ti hanno intimamente convinto, magari nuove e, perchè no, tutte tue, non abusate, queste, quali sarebbero? Prova ad essere chiaro sulle domande inerenti che ti poni e... coinvolgici.
Ciao,

@KitCarson1971 scrive:
Se tu dovessi insegnare norme religiose

Secoli di 'cattive abitudini' hanno prodotto la barbarie culturale che traspare da questa impostazione.

Se non parliamo di scienza, la religione, il credo, la teologia, non si insegna. Tutt'al più si condivide.

E torno al grassetto di prima. I barbari, oggi, non sono quelli che, in qualche modo, si interrogano apertamente, ammettendo i propri limiti, ma proprio coloro che hanno 'dimenticato' cosa vuol dire aprirsi.
Chi è il sordo?

@ruccutiello scrive:
Chi è il sordo?

Tu sicuramente, che poi te la prenda con altri sordi è un altro paio di maniche. Non hai risorse, ma solo rancori mal sopiti, e lo dico senza animosità, ci mancherebbe. Solo con il niente che proponi si evidenzia nessun spiraglio, nessun consiglio, nessuna proposta per migliorare le "cattive abitudini" e le "barbarie Culturali"che, riportate in grassetto non spostano di un mm ciò che non riesci a controbilanciare. Ad inveire son capaci tutti, a questi poi, il lamento riesce meglio, più spontaneo...

@ruccutiello scrive:
Cercando i motivi...
Cercando i motivi del mio scetticismo religioso (teologico?) sono sicuro che questi non risiedano nel rifiuto della morale, dell'etica, del buon senso, non risiedano nella negazione di un esempio positivo, nella negazione della socialità.

Piuttosto oggi leggo i proclami teologico-filosofo-religiosi come il vero errore che non tollero.

Quindi mi chiedo: ma se il credere nasce da un fatto intimo, dogmatico, fideistico, allora perché dovrei convincermi, partendo da 'dimostrazioni' di chicchessia, intrise di fantasiose quanto irreali ed irrazionali tesi teologiche?

Quanto hai scritto all'inizio, indubbiamente è vero e condivisibile, anche da parte di chi la "religione" l'ha nel sangue da sempre. Ma un dubbio rimane, dato che parli di morale, di etica, buon senso e aggiungo anche amore ecc. giusto? Secondo me non tutti comprendono il significato di persona religiosa e la confondono spesso con la religione. Se intanto posso iniziare, partirei dallo spiegare che la fede è sinonimo di religione, intesa come "stato" intimo e spirituale dell'uomo.(non il significato di religione a cui siamo abituati)
L'uomo religioso, oltre ad essere etico, morale e a volere il bene degli altri è anche dedito a fare la volontà di Dio. Per intenderci, un prete non è detto che sia un religioso inteso in questo senso. Mi fermo qui

@KitCarson1971 scrive:
Chi è il sordo?

Tu sicuramente, che poi te la prenda con altri sordi è un altro paio di maniche. Non hai risorse, ma solo rancori mal sopiti, e lo dico senza animosità, ci mancherebbe. Solo con il niente che proponi si evidenzia nessun spiraglio, nessun consiglio, nessuna proposta per migliorare le "cattive abitudini" e le "barbarie Culturali"che, riportate in grassetto non spostano di un mm ciò che non riesci a controbilanciare. Ad inveire son capaci tutti, a questi poi, il lamento riesce meglio, più spontaneo...

Ho usato un termine forte, capisco il tuo risentimento.
Comunque barbarie culturale, specifico meglio il senso, esiste laddove si abbandoni una indispensabile apertura alla vita 'normale', logica, pragmatica, perseverando nel tentativo di 'dimostrare' ciò che, con un eufemismo, è solo una fantasiosa e irrealistica posizione di parte.
Tentare di dimostrare che 'si deve credere' è illogico, controproducente, figurativamente, barbaro.

@KitCarson1971 scrive:
Se tu dovessi insegnare norme religiose che ti hanno intimamente convinto, magari nuove e, perchè no, tutte tue, non abusate, queste, quali sarebbero

Sarei comunque la persona meno adatta, magari.
Ma certo io permetterei di sposarsi ed aver famiglia al clero, oggi parlano di 'figli' senza sapere cosa, intimamente, siano.
Inizierei a parlare di 'tradizione' religiosa piuttosto che di altro.
Direi che non si predichi più da una 'cattedra' ma, al contrario, dalle strade, dalle comunità reali e non da quelle immaginarie.
Direi che non si convinca più gli altri con dogmi ma, al contrario, con l'esempio.
Ecco, cose semplicissime.