@Filodeon scrive:
...sono quelli che ceredono nella scienza che vogliono la prova di tutto, il fatto si è che quelli che credono ai fatti e non alle chiacchiere pretenderebbero di essere abbindolati da Messori & compani con un po' più di stile e non così spudoratamente...
Re-imposto il "miracolo" di Miguel Juan Pellicer, NON per far digrignare le gengive al Maestro Filo, ma solo per contraddirlo laddove mette il basto di tale miracolo sulle esili spalle di tal Messori, il quale da scrittore-giornalista, per mestiere riporta il fatto. Nessuno, tanto meno il sottoscritto impone al Maestro Filo di aderirvi, ma il minimo, da buon bibliotecario, almeno per il fatto di maneggiare libri, penso che il rispetto per il lavoro di tale scrittore sia doveroso. Per la cronaca il Messori cita contenuti verificabili, dai nomi alle date. NON AFFERMO AFFATTO CHE TALE "MIRACOLO" SIA CORRISPONDENTE, lo riporto solo per chi non conoscesse i fatti.
A Miguel Pellicer, un contadino di 23 anni, alla sera del 29 marzo 1640 mentre dormiva nel suo domicilio di Calanda (Bassa Aragona), "rispuntò" improvvisamente la gamba destra che gli era stata amputata nell'ottobre del 1637 all'ospedale pubblico di Saragozza. Qui vuole la tradizione che sia venuta, non apparsa (sic) la Madonna nel 40 d.C. adorata da ogni saragozzanese e ancor più dal nostro Miguel che la pregava continuamente. Risultò che la gamba era la stessa che era stata asportata e poi seppellita.
Il processo per l'accertamento riunì 9 giudici, NON PRELATI come afferma i dotto FILO, ma scelti tra persone estranee alla gestione delle due basiliche allora esistenti in Saragozza. Furono ascoltati decine di testimoni, dal primario dell'ospedale dove fu operato alle decine di persone che l'avevano visto chiedere l'elemosina davanti alla Basilica del Pilar dove si raccoglieva in preghiera, ostentando il moncone della gamba. Il "Notaio Reale" sull'onda del "miracolo" giunse in città 3 giorni dopo raccogliendo svariate testimonianze, di chi aveva visto per anni Miguel senza una gamba lavorare faticosamente appoggiandosi alle stampelle. Gli stessi che poi constatarono che lo stesso individuo aveva due gambe.
Di assoluta preminenza la constatazione che la gamba comparsa era la stessa che dopo l'amputazione era stata sotterrata entro l'ospedale stesso. Per fortunata evenienza la gamba reimpiantata portava ancora i segni di un morso di cane e dell'asportazione di una cisti. Il ripristino della gamba fu dichiarato completo, pur permanendo un segno circolare bluastro nel luogo del reimpianto. Quando i fatti furono definitivamente accertati dal collegio giudicante, Miguel fu chiamato a Madrid, dove il Re Filippo IV di Spagna si inchinò a baciare la gamba miracolata. A tutt'oggi è ancora CONSULTABILE IL REGISTRO in cui il Notaio di un paese vicino, il 2 aprile, a 3 giorni di distanza dall'evento "miracoloso", registrò dettagliatamente le testimonianze e le constatazioni che pote'raccogliere sul luogo. La relazione fa ancora parte integrante di un grosso registro che riporta tutte le PRATICHE NOTARILI che furono registrate nel 1640, rendendo IMPOSSIBILE quindi una immissione di un documento FALSO in tempi posteriori.
Non solo, nella Basilica della Virgin del Pilar c'è ancora gelosamente custodito ed esposto al pubblico un librone che contiene gli atti processuali e la sentenza datata 27 aprile 1641. Il quadro delle "prove" sembra completo, Anche se il mio amico Garlaschelli del CICAPiscounamazza ha provato, se non a destabilizzare il fatto, almeno a ridurlo...Sembra che non ci sia riuscito, gli ho offerto lo stesso l'aperitivo... Di questo PRESUNTO miracolo rimangono i documenti con centinaia di testimonianze, le più svariate, di persone che conoscevano il miracolato ma che spesso non si conoscevano tra loro, dando sempre comunque testimonianze univoche. Che dire? Mi appello al grande FILO che con il dono del discernimento conciso che gli è proprio, non dubito che a riguardo dia NUOVE, SERIE e VALIDI indicazioni.
Un saluto