@mastro6 scrive:
La frase è quasi perfetta, ma a rigor di logica e buon senso, se i fenomeni oltre il sensibile sono sconosciuti, è li che essa dovrebbe terminare, con un rigoroso punto.
Gli scettici e i diversamente credenti (di cui faccio parte anche io) non hanno alcuna necessità di 'definire', visto che è impossibile, tali comportamenti 'chiaroveduti' o chiarovedibili, ritenendoli anzi, piuttosto scuri e non certo chiari.
Quindi il 'per esempio' di prima io non lo avallo. Pensiero semplice, un pò tonto forse, ma deciso.
Cia Master. Rispondo a te come al Grande, a Lui, all'Innominabile, al mio Maestro insomma. Da buon piccione qual sono mi prendo l'ardire di rispondere accomunando due fave.
Ossequi Maestro. Buondì dal Motta-rone. Mi permetta eccelso nonchè venerabile (magari in futuro beato e santo, chissà...) e istrionico Maestro Filo, pensavo che Ella avesse più frecce all'arco che rubò all'efebo Cupido (lo sta cercando ancora...). Non mi può senza alcun punto di FILOlogica controparte, far deragliare il treno Parapsicologico, il quale cominciò a sferragliare fin dai primi vagiti dell'omuncolo in terris. Andemo ostrega, andemo, Lei o esimio dicitore non può autoridursi la genetica, l'antropologia e umanistica dell'umano sapere che, già di suo porta immancabilmente fuori dell'assoluta mancanza di idee chiare e coerenti sull'uomo e sulla sua stessa esistenza, studio (per considerare solo il RECENTE) che risale a Socrate: GNOSCE TE IPSUM mi ricordava spesso quando giocava con me a rubamazzetto. Da principesco letterato quale io La considero, Lei caro Maestro, o esimio dicitore, NON può abbuffarsi di soli RISI E BISI, o di PASTA CON GLI OSEI, o di solo pesto senza pasta come Master6. Osi di più la prego, si immerga nel mare (magari con l'ausilio della paperella attorno alla vita) dell'eterno interrogativo, si metta di buzzo buono per dare almeno qualche parvenza di risposta al perchè dell'esistenza ed il suo fine. Confido in Lei, come del resto in Mister Master6, dai che ce la facciamo...
Faccia mente locale o Illustrissimo e mytyco Punto Fondamentale, consideri che il poter penetrare il mistero che attende l'uomo oltre la sua vita terrena è e deve essere una delle pulsioni più costanti e permeanti di sè stesso come essere pensante. La morte (sempre per restare nell'ambito della falciatrice...) ha SEMPER ragione della vita fisica dell'uomo (qualche volta anche della donna...) e questi ha sempre sentito la necessità di indagare sul destino che è riservato a quell'inindividuabile, ma costantemente AVVERTITO "Quid" che ogni creatura ravvisa in sè e che lo rende soggetto irripetibile, individualizzandolo. In sostanza di quel senso dell'essere e dell'esistere che chiamiamo anima o spirito o psiche e che ci richiama costantemente all'idea del Divino facendoci partecipi dell'infinito.
Lei caro Maestro non mi può, e non si può, ridurre l'esistenza e il suo futuro in battutine sul gatto vivo o morto. Non si può, assolutamente, su questo magari potrebbe imitarmi, nel senso che il sottoscritto NON ama fare battute ironiche, non ne ho mai fatte. Mi si allungasse il naso se mento o mandibola ...
Consideri o Maestro, o Rosone degli Dei, che l'anima, la sua sopravvivenza, la vittoria della vita sulla morte fisica, è una costante, una tematica che ha tormentato da SEMPER il genere umano. Al di là delle credenze religiose (mi sa tanto che getterò l'abito talare...), dei messaggi mistici, delle estasi e dei dogmi religiosi, validi se suffragati dallo stato di grazia della fede, il dubbio ha sempre attanagliato l'animo dei viventi, che hanno sempre cercato un "qualcosa" che dissipando tale dubbio gli aprisse la via alla certezza di essere partecipi dell'eternità.
Scusi l'ardire Maestro, o Prezzo della Celebrità, o Ponte tra i due (o tre??) mondi, il mio non era un redarguire gli altolocati suoi interventi, me ne guardo bene. Volevo solo, momentaneamente s'intende, distoglierLa dalla Sua solita abbuffata di Bigoi al ragù di aculei d'istrice. Tutto qui.
La saluto con l'abituale riverenza :inchino