Stefano Mancuso è un personaggio controverso in ambito scientifico. Certo è che con il suo laboratorio di neurobiologia vegetale a Firenze sta portando avanti una ricerca straordinaria che ha cambiato in molti il modo di percepire le piante. Il modo di dire "sei un vegetale" è quanto di più sbagliato ci possa essere se si intende qualcosa di fermo e di quasi inanime. Le piante hanno sofisticatissimi sistemi di comunicazione e interazione tra loro, una "rete internet" che esiste da millenni e che fa coesistere infinite specie in un equilibrio dal quale dovremmo solo imparare.

Qualunque elemento naturale su questa Terra (dall'essere umano, alle piante e ai cristalli) hanno in sè processi naturali vitali, con contenuti psichici, seppur con delle logiche varianti date dalle densità strutturali, che nè la fisica che la chimica non hanno ancora risolto con le loro (ancora) "grossolane" apparecchiature. Per quanto riguarda le piante, fin dal 1968, ne abbiamo la certezza dagli studi dell'elettrotecnico Cleve Backster. Ma anche prima di lui si ebbe modo di sostenere l'esistenza di una "sensibilità" nelle piante pur non avendo queste alcun organo di senso.

Piante e erbe hanno condiviso la storia dell'uomo, sia per vivere che per morire, celebre è l'attraente cicuta dai fiori bianchi che uccise il filosofo Socrate. Altre come il thè, il cacao, il caffè ci addolciscono la vita. C'è chi come Castaneda, per le sue "visioni" date da viaggi in astrale, faceva uso di un alcaloide come la mescalina, tratto da un cactus, il peyote (o il peyotl in lingua azteca). Personalmente avevo una ventina d'anni quando cominciai a raccogliere erbe per cure ad uso domestico, dopo che le cure mediche non avevano sortito effetto alcuno per una mia patologia.

Quante specie di piante animali e insetti esistono come 3 categorie principali piu numerose.
Incalcolabili quasi infiniti quindi la forza che li genera è unica ma molto molto sofisticata se si considera che il tutto nasce vive e muore con i 5 elementi che interagiscono tra di loro, 5 x ombre anche se bastano 4 visto che L’ aria incorpora il quinto e da lì la differenza con lo spazio che è un ambiente privo di aria.
Il segreto sta forse proprio nella componente elettrica di cui è composta la materia e non, credo che se non mi sbaglio ci vado parecchio vicino, avendo anche studiato per qualche anno alcune nozioni di ingegneria elettronica a tempo perso.

@OmbrediLuce :

una "rete internet" che esiste da millenni e che fa coesistere infinite specie in un equilibrio dal quale dovremmo solo imparare

Dove sta il genio per intuire L’ enorme potenziale di un circuito elettrico e di tutte le energie che fanno parte dei prodotti derivati e paralleli che sono alla fine sempre della natura artificiali e non simili ed infatti si comincia dall’ atomo per poi scalare di grandezza.

Un semplice circuito che compone una USB può contenere miliardi di dati e pesa qualche grammo, la proporzione è fuori misura come innaturale per la mole di memoria che può immagazzinare.
Stesso dicasi per le infinite combinazioni che incastrate si espandono e che creano L’ unicità di un singolo pezzo di materia.
Le combinazioni e le interazioni creano il singolo stato di organismi viventi e N. e per esclusione si capisce che quello che unisce il tutto e fa come da collante è un energia o più di una ancora sconosciuta/e ed è la fonte della vita dove poi vanno analizzati i motori dei singoli processi più difficili da studiare come L’ anima o lo spirito o il carattere etc. Di un essere vivente animale umano o vegetale o anche materiale che sono separati e allo stesso tempo uniti in unico blocco.

Nel 2018 Mancuso ha fatto a Firenze un curioso esperimento a Palazzo Strozzi. Ha fatto montare una specie di tunnel (tipo quello degli acqua park) dove i visitatori erano invitati a buttarsi con una piantina in mano. L'esperimento mirava a dimostrare che le piante avvertono la presenza dell'uomo (la vertigine provata nello scendere il tunnel, le emozioni di divertimento, paura, o altro hanno un riscontro biologico impercettibile sull'uomo). Pare che la conclusione dell'esperimento sia stata positiva ovvero sia stata rilevata una minor fotosintesi da parte delle piante nel momento della discesa dal tunnel e quindi questa sarebbe la dimostrazione che la pianta ha percepito lo stato d'animo dell'uomo. Ovviamente il mondo della scienza ostacola fortemente questo scienziato che cerca di vedere oltre quell'orizzonte limitato di altri scienziati del settore. Tutto quello che sposta l'uomo dalla posizione centrale di creatura evoluta su questo pianeta fa paura, anche con le prove alla mano. Eppure basterebbe pensare al fatto che le piante con le loro trasformazioni ed anche gli insetti per non parlare dei batteri, sono forme di vita che resistono da millenni e questo andrebbe studiato a fondo perché l'uomo, inteso come homo sapiens, non sta andando affatto in quella direzione.