@OmbrediLuce scrive:
Questa è una grande verità ed è il motivo per il quale chi si mette in cerca di alcune risposte preferisce partire dalla realtà delle cose naturali piuttosto che da credenze o illusioni immaginifiche. Solo che la maggior parte delle persone discrimina le due cose o meglio, naturale è tutto ciò che si vede si sente e si capisce, soprannaturale tutto il resto. In questo modo si autolimita da sola, ovvero si accontenta. Non solo, c'è anche un atto di grande presunzione di fronte a questa autoaffermazione. Pensare che la realtà sia solo ciò che i nostri sensi e le nostre capacità di ragionamento possono concepire è come dire che siamo i detentori di una verità assoluta ma basta mettere lo zampino fuori da questo pianeta per intuire quanto piccoli e limitati siamo, invece. Dovremmo pensare che le leggi della fisica che conosciamo sono quelle tarate sulla nostra realtà, quelle che abbiamo studiato in base alle condizioni ambientali in cui viviamo. Per assurdo su altri pianeti ci possono essere benissimo forme di vita che non possiamo percepire solo perché rispondenti ad altre leggi della fisica che non conosciamo. Quindi se accettiamo di essere limitati nella nostra conoscenza dobbiamo fare anche un successivo atto di umiltà nell'affermare che tutto ciò che conosciamo è relativo.
la questione è estremamente complessa (tanto per cambiare). Allora... devo confutare, in parte, quello che affermi. Uno dei "miracoli" della fisica, a cominciare da Galileo, per proseguire con Newton, e per finire ad Einestein (tralasciamo un attimo la meccanica dei quanti) è stata la potentissima intuizione che le leggi della fisica sono le stesse in tutto l'universo. Di questo c'è un'enormità di prove. Gli scenziati sono consapevoli del fatto che ci sono misteri irrisolti e che la fisica conosciuta non è tutto, come la materia e l'energia oscura, elementi che devono esistere perchè altrimenti non si spiega perchè le galassie si stanno allontanando le une dalle altre con moto accelerato. Sulla questione delle forme di vita, non mi sbilancio, non essendo capace di discutere su un tema come questo, ma, rilevo soltanto la nostra sostanziale cecità, quando cerchiamo forme di vita all'esterno di noi, mentre i veri alieni ce li abbiamo in casa, sotto forma delle vastissime forme animali e vegetali dei quali godiamo immeritatamente la compagnia. La corsa a Marte, un posto di m... la trovo una sciocchezza.
Vero, le persone tendono e separare i due piani, il materiale e lo spirituale, è solo una comodità semantica, una semplificazione, per quanto mi riguarda c'è un'infinità di sfumature che porta dal materiale allo spirituale, dove lo spirituale è una forma di materialità misteriosa, irriproducibile, e impossibile da essere catalogata nelle conoscienze sperimentali (per il momento). Se riusciamo a intuire l'esistenza di una verità assoluta, totale, di una realtà di base, madre di tutte le realtà, tutti gli sforzi per raggiungere quel punto sono, per come la vedo io, un cammino verso la morte, la fine del tutto. Ma, per fortuna, le scoperte che si susseguono a ritmo incessante paiono allontanare sempre più questo punto di arrivo, perchè propongono sempre nuove domande. Il mistero, lo sconosciuto è parte integrante di noi, e fino a che saremo vivi dobbiamo augurarci di non arrivarci mai. Per questo io credo che la pura contemplazione, senza porsi domande, sia un valore. Abbandonarsi, lasciarsi andare, respirare senza chiedersi il perchè.
Una delle cose più singolari della maccanica quantistica è che gli scenziati hanno elaborato forumlazioni che funzionano benissimo dal punto di vista sperimentale, ma gli stessi scenziati non sanno perchè le cose funzionino in quel modo. Una delle cose incredibili, degne del miglior Edgar Allan Poe è l'entanglement. Si è scoperto che due particelle anche distantissime migliaia di km, sono capaci di sapere l'una cosa fa l'altra, e assumere di conseguenza lo stato. Tra l'altro con effetto immediato, quindi sembrerebbe che tra loro corra un segnale che può superare la velocità della luce. Una questione aperta, francamente incredibile, sconcertante, da scriverci su tonnellate di poesia.
Concludo dicendo che la dicotomia tra materie umanistiche e materie scientifiche è una stupidaggine. E' tutto collegato, tutto strettamente connesso, le equazioni di Maxwell e le sinfonie di Mahler. Quando sento qualcuno dire "io di matematica non ci capisco nulla" a me viene da rispondergli, "anche io di uncinetto non ci ho mai capito nulla". Per forza, che vuoi capire se non studi?
Sarò andato vergognosamente fuori tema, come al solito.
Grazie dei tuoi spunti.