@KitCarson1971 scrive:
Dopo il giusto ammonimento nei nostri confronti, per zittirci, e tramite il nostro medium, ci disse che il colpevole era uno che aveva un piccolo rifugio fatto con assi di legno, dal quale sparava agli uccelli. La sua posizione era collinare, fuori Firenze, con davanti un prato d'erba incolta e in declivio e alle spalle una macchia di bosco. Non volle specificare altro e noi non osammo insistere.
Penso che la verità sia proprio quella. Forse non si ha la percezione di quante persone vivono ai margini della società e in un mondo come quello prima del 2000 dove si era liberi di camminare senza che telecamere o cellulari ti potessero immortalare era semplice essere anonimi. Ma non in un paese dove tutti si conoscono e tutti sanno tutto di tutti. La città è sempre il nascondiglio migliore ma qui nella provincia di Firenze come penso in tante altre città del resto c'è una consuetudine ormai dal dopoguerra ad avere pezzetti di terreno in collina dove coltivare, andare a caccia, ecc. ecc. Io vivo a ridosso di un bosco che apparentemente è soltanto un bosco, non si vede nulla dal fuor ma all'interno ci sono vere e proprie casette ristrutturate abusivamente, nascoste tra le frasche, ex capanni per attrezzi o da caccia rimessi a posto per passare qualche ora durante la calura estiva. In alcuni posti non ci si arriva neppure in macchina da quanto sono imboscati. Casette deliziose, tenute benissimo ma rigorosamente nascoste. Negli anni del mostro forse erano rimesse per la legna, chissà, oppure posti di fortuna e arrangiati dove si consumavano tresche amorose o sessuali. Una delle cose più impressionanti che ho trovato girando per i boschi è stata sulle colline di Prato. In mezzo al bosco, vicino ad una radura un grande cerchio fatto con le pietre e dentro tracce di un fuoco spento dentro un pentagramma anch'esso fatto con i sassi, e due teschi di capra o cane o non so che altro messi su due legni. Successe tanti anni fa ma lo ricordo ancora, scappai a gambe levate per l'inquietudine che mi dava quel luogo.