Leggendo in giro questo articolo.
Per mettere fine a questa interminabile filastrocca di colonne e basamenti, si individua il sostegno assoluto di tutto nell'Abisso (in ebraico Tehom), una realtà misteriosa ed irraggiungibile con i soli mezzi umani, la cui natura viene identificata con il caos primordiale, quello su cui aleggia lo Spirito di Dio in Gen 1,2, e sul quale, come su un piedistallo, il Signore ha eretto il creato. Si tratta, in ogni caso, di un cratere malefico perchè immaginato come l'esatto contrario di Dio, perfetto Ordine e supremo Ordinatore, e quindi è considerato la sede degli spiriti maligni e, più tardi, delle anime dannate. È da notare che la parola ebraica Tehom deriva dalla stessa radice semitica di Tiamat, la dea delle acque salmastre di cui vi ho parlato a proposito dell'"Enuma Elish"!
Infatti le acque non sono concentrate solo nei fiumi e nei mari: il cielo è azzurro, e questo colore potrebbe essere dovuto a uno sconfinato Oceano Celeste, che incombe dall'alto sul capo degli uomini come una spada di Damocle. Sotto il livello del suolo tale Oceano finisce per confondersi con il Grande Abisso, in modo da circondare e minacciare tutto l'universo creato. Anche la Grande Testuggine degli Indù secondo alcuni nuoterebbe proprio in un Oceano così sconfinato da non aver affatto bisogno né di rive né di fondo, che fa da basamento immobile per tutto il resto: pare incredibile, eppure la struttura di questa visione cosmologica è la stessa di quella, apparentemente tanto più evoluta, in voga nella Mezzaluna Fertile ai tempi dell'esilio a Babilonia! Al posto delle colonne del mondo ci sono i quattro elefanti, al posto dello Sheol c'è la tartaruga cosmica, ma tutto finisce per puntellarsi sul famoso oceano primordiale, rappresentato dal cobra in tutta la sua pericolosità. Per rendervi più chiare le cose, ho preparato lo schema che potete vedere qui sopra, osservando il quale potete rendervi conto del perchè, nel secondo giorno dell'eptamerone, prima ancora di sollevare i continenti e di popolarli di vita, Dio separa le acque inferiori (l'oceano sotterraneo) da quelle superiori (l'oceano celeste); ma, se non si tiene conto di questa cosmologia, non si può capire neppure il diluvio. Perchè gli Ebrei avevano tanta paura di essere sommersi e sterminati dalle acque? Proprio perchè si ritenevano circondati dall'acqua da ogni parte! Sappiate che il mare e, in generale, le grandi distese acquee, per l'antico ebreo erano sinonimi di CAOS. Gli Israeliti non erano un popolo marinaro come i vicini Fenici: erano gente di terraferma, abituata al deserto ed alla pastorizia sulle colline della Galilea e sulle montagne di Giuda. Quindi, per essi il mare rappresentava istintivamente un nemico, anzi un gigantesco NULLA. Non a caso, nel libro di Giobbe il mare viene personificato addirittura nel Leviatano, il terribile mostro delle acque primigenie, e nel libro di Giona nel grande pesce che inghiotte il profeta recalcitrante. Il mare è dunque popolato dai mostri del caos originario, che in qualunque momento, se Dio non vegliasse continuamente sul Suo creato, potrebbero ritornare in vita e riportare tutto l'universo col suo splendore ad un immenso... deserto d'acque. Quindi, anche la cosmologia più ingenua risulta preziosissima, perchè ci aiuta a conoscere come la pensavano gli uomini vissuti nel più remoto passato, riflettendone la mentalità, anche se oggi questa non è più condivisibile. Senza conoscere in profondità questo modo di pensare, non si può nemmeno cominciare a capire un testo antico, né tanto meno il testo biblico. Si rischia invece di voler far pensare gli antichi con la nostra testa di moderni, prendendo delle cantonate colossali, come quelle contenute in alcuni poemi cortesi che descrivono Giulio Cesare, Alessandro Magno o gli eroi della guerra di Troia come dei raffinati cavalieri medioevali...
Allora, ci chiediamo: come può essere questo "PAROLA DI DIO?" Come può essere parola divina il comando di uccidere perfino i bambini pagani? E, se dubitiamo dell'ispirazione divina di questi racconti, che descrivono fatti avvenuti in epoca storica ed archeologicamente documentabili, a maggior ragione come possiamo credere che sia parola di Dio il racconto della separazione delle acque in inferiori e superiori, quando noi sappiamo benissimo che non ci sono affatto le acque superiori sopra la nostra testa? Se Iddio ha creato il cosmo, non sapeva forse com'era fatto? Alla soluzione di questo problema dedicheremo il prossimo capitolo.
http://www.fmboschetto.it/religione/Genesi/Genesi_2.htm