A gik25 che il 05/07/2008 0.59.48 ha scritto:
A Burian87 che il 05/07/2008 0.34.59 ha scritto:
A gik25 che il 04/07/2008 22.30.58 ha scritto:
Molte le conoscevo già. Però sono contento che non le facciano in italia. Sarebbe basarsi totalmente sulla superficialità.
Barilla fa leva sui valori, molti altri sulla qualità, comodità o simili. Qui invece nemmeno quello. Naaa non mi piacciono, o meglio, mi piacciono ma non le voglio. La tv italiana ancora si salva, se copiamo dall'estero è finita.
Simpatico, brillante, divertente, figo, appariscente = superficiale
Rispondo: Non sai quanta falsità c'è in certe pubblicità italiane. Ci sono prodotti che fanno leva sulla genuinità, ma se vedi l'etichetta ci leggi aromi artificiali...in pratica il gusto di ciò che mangi è deciso in laboratorio e non dalla natura. Preferisco una pubblicità divertente che una che spacci per genuina una porcheria, inducendo anche ad abusarne.
Rispondo: non lo so... il problema è che quando un ragazzino vede qualcosa di figo gli risulta difficile cosa c'è di sbagliato in quel modello. Prendi la Mini, i jeans da 400 euro, lo spreco, ecc. Insomma, la superficialità non è vista negativamente. Meglio l'ipocrisia della superficialità spinta all'eccesso. Immagina se diventassero tutti fan di Amici, se quello fosse il modello vincente in assoluto, senza se e senza ma. La tv all'estero è già così: vuota.
Le civiltà di solito evolvono costantemente verso gli eccessi fino a quando un evento molto forte riazzera tutto e si riparte da capo. Non è una bella cosa, ma quasi sempre va così.
Sono le guerre a riportare il sale in zucca alle persone, a mettere apposto gli ideali, la politica, ecc. Da un modello televisivo a parlare dello sfascio della nostra civiltà un po' ci passa, però considera che è la tv ad aver introdotto l'anorressia...
Rispondo: Per fortuna che il pazzo sono io. Arrivi a dire che ci vuole la guerra per "mettere apposto le cose", ovviamente tu per "mettere apposto" intendi mettere tutti sullo stesso piano, quindi tutti poveri...bah solito discorso carico di invidia.