Cioè, ero convinta che si chiamassero così.

Probabilmente si chiamano in entrambi i modi.

ç_ç

Il mio amichetto metallaro mi ha fatto conoscere i Dream Theater proprio con questo nome. >.<

Esigo una risposta.

Non potete lasciarmi dormire con questo peso addosso.

ç_ç

A GDipendente.091 che il 04/07/2008 22.24.52 ha scritto:

Esigo una risposta.

Non potete lasciarmi dormire con questo peso addosso.

ç_ç

Rispondo: Giammai.

bho.su wiki digitando dream theatRe rimanda a theater.

Rispondete alla mia domanda.

A GDipendente.091 che il 04/07/2008 21.57.51 ha scritto:

Rispondo: Amo davvero tanto la musica Gik.. Per questo ho capito il tuo stato d'animo :tvb

Rispondo: l'estate scorsa tornavamo a casa stanchi morti da una serata in disco con gli amici, sotto le note di bruci la città. Quando risento quelle note riprovo le stesse sensazioni di allora...

O al contrario What a wonderful world, Over the rainbow, Mr robinson. Sono canzoni che ti fanno fermare a riflettere. Sul fatto che magari non conta solo dove vai ma anche come ci arrivi. Che tutto sommato i nostri problemi non sono così immensi, che la vita è bella.

Adoro la musica.

Alla fine non conta solo la canzone in se, Gik.. Ma anche ciò che essa ha rappresentato in un determinato periodo della nostra vita. E che quindi, ascoltandola, ce lo fa rivivere.

Che questi momenti esistano materialmente o meno non importa, perchè le parole di una semplice canzone possono anche rispecchiare i nostri pensieri su determinate cose, rispecchiare il nostro stato d'animo.

Insomma, è un insieme di emozioni!

A Niente.Nothing che il 04/07/2008 21.07.38 ha scritto:

A Cielo.Viola che il 04/07/2008 21.03.59 ha scritto:
e Battiato,diamine

Rispondo: Vabbè allora anche i Bluvertigo. :cuore

Rispondo: troppo squattrinata per andare a sentirli martedì sera. ç_____ç

Non capisco nulla di musica. Però i testi di Max Gazzé collimano con il mio senso del potere immaginifico della parola.

Anche quelli dei Cousteau.

Io ascolto sempre le parole delle canzoni, comunque. Più sono acrobazie linguistiche (con un senso, ovvio) più mi piacciono.