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RE: non tutte siamo uguali
Nulla di strano. Se studi Storia, o compri libri sul costume dei tempi andati, scoprirai che fino alla seconda guerra mondiale anche in Europa e negli USA era comune vedere coppie con decine di anni di differenza. Anzi, erano apprezzate.
Non esisteva quel contenitore un pò troppo stagno detto adolescenza, che oggi si prolunga, ed è preoccupante, nei modi di vivere e nelle idee, anche dopo i fatidici 20 anni (teen ager: indicava chi ha età che finiscono con "-een" in inglese, dai 13 ai 19 anni) vedasi la parola "bamboccioni".
Furono fenomeni di consumo, legati alla massiccia frequenza scolastica, la quale tolse dal lavoro, quindi dalla quotidiana frequentazione mista per età sul lavoro, milioni e milioni di giovani. Da qui, la creazione di una sorta di classe sociale a sè, mai esistita: "i giovani di oggi". Musiche mode etiche idee idioma a parte, uno Stato nello Stato.
Siamo arrivati al colmo col regolamentare per legge una cosa come le relazioni umane: l'età del consenso, per l'Italia articolo 609 CP.
In raltà, un'immagine caricatureggiata del Nord Italia è proprio quella del grasso ed un pò volgare commenda con la fuoriserie e la liceale accanto. E' successo, succede.
Qui,nella mia via, parlo del 1977 circa, la bellissima (davvero!)Rosanna B., liceo linguistico, arrivava a pranzo accompagnata in Range Rover da un bel tipo, sui 40, baffetti, capelli lunghi tirati indietro, ed a parte commenti gratuiti e certo mossi da invidia o ignoranza, nessuno obbiettava. Nemmeno i genitori di lei.
Io come maturo trovo (lavoro spesso nelle recepetion di collegi universitari) che la ragazza giovane, a parte gli ovvi ostacoli dati dal diverso modo di vivere (uso o meno di aggeggi elettronici, esperienze che uno vissuto nei decenni prima non può aver condiviso e forse non capisce) che le ragazze sono propense al dialogo con chi non faccia il "vecchio sentenzioso", ma certi soggetti credo non esistano più, essendo noi stessi passati per la Contestazione.
Il ragazzotto è per età ed inesperienza spesso grossolano, incauto, non rende omaggio alla finezza femminile, fa sempre l'amico, si esprime in cose rivoltanti o parla di "ascelle pezzate", piedi ed altro trovandolo divertente. In appoggio ad un parcheggio, dovetti aiutare una ragazza appena patentata, quindi credo non oltre i 19 anni, a pagare il biglietto (a parte che sono macchine unificare ed a prova di stupido...vabbè). Ebbene: era lì con la sua auto, ma era poi passata su quella di due amici. Essi, alla fine dell'uscita assieme, la riportano al parcheggio e...la mollano lì. Se ne vamno per i fatti loro. Per fortuna era giorno, e c'ero io. La stessa cosa fanno la notte, non accompagnando le pulzelle al parcheggio se non a casa...poi quelle fanno pessimi incontri.
E' un esempio di un certo comportamento un pò troppo distaccato che il giovane odierno tiene con le ragazze, le quali come donne penso gradirebbero maggiori attenzioni. Nel 1978 mai sarebbe successo che una rimanesse sola (a parte che non c'era la attuale movida) dopo un incontro: anzi, si ambiva ad avere la moto per poter accompagnare a casa "le tipe", e cercare di corteggiarle, di avere il numero di telefono...e le mamme, dai citofoni, mentre quelle si intrattenevano "in trattativa", che chiamavano "Cinzia, ma allora sali o no?".
Piccole attenzioni, indi grandi quando il rapporto cresceva. Oggi, disattenzioni prima e dopo.
Ecco perché, anche a livello di conversazione, argomenti, modi di dirimere divergenze anche idiote che però portano oggi a scontri incredibili, una giovane donna preferisce "un uomo", non un "bamboccio".
20549852
Nulla di strano. Se studi Storia, o compri libri sul costume dei tempi andati, scoprirai che fino alla seconda guerra mondiale...
Risposta
01/07/2022 12.59.51
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