I problemi giovanili

I problemi giovanili

Dalla droga alla depressione, dall'anoressia all'ansia...parliamone e troviamo una soluzione.

2022Leo62 01/07/2022 ore 12.30.27 Ultimi messaggi
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ImportanteNon sono da sottovalutare ma...nemmeno va eretto un monumento

Oggi tutto sommato non capisco quali vitali problemi abbia un adolescente, dico a livello razionale, escludendo quindi una instabilità caratteriale dovuta a mere funzioni di certe ghiandole (non faccio doppi sensi).
Vi parla un giovane degli anni 70...e mi sento ancora tale, anche se "tempus irreparabile fugit". Questo sì, che è un dramma!...
Ai tempi,tecnologicamente e come organizzazione nn eravamo al 1200, ma era la società sia ufficiale (Stato, con annessi e connessi, da scuola a soldataglia con Beretta e manganello) che reale (famiglia, professori, mentalità comune degli adulti in genere) ad essere indietro. Si parlava infatti di "gap" (distanza, intervallo, jato...) generazionale. Padri a madri cresciuti sotto Benito Mussolini & Re Savoia, in un Paese che anche trucidato il suo Duce e cacciato con un referendum farlocco (è stato ormai dimostrato) il Re, per tutti gli anni 40/50 e gran parte dei 60 mantenne leggi e mentalità della Belle Epoque.
Lo scontro, non dico in tutte le famiglie, ma nella gran parte (in maniera più o meno drammatica) era terribile. Per i ns vecchi la disco music (bellissima, quella di allora), il rock, perfino i jeans o i mini shorts, avere un motorino, degli abiti alla moda, avere più tempo per uscire e socializzare, avere una ragazza o vice versa, era pura bestemmia. "Devi solo studiare, al resto ci penserai quando porterai a casa il pane!". Fissati, a causa di sporadici problemi sentiti narrare durante e poco dopo una guerra vissuta da piccoli e presto finita, con le "cose necessarie": la casa in proprietà, il cibo, la cultura. Ci volevano imporre un costume anni 1880/1950.
Molte, moltissime anzi, le famiglie aperte, che non negavano quanto sopra, anzi ricordo almeno due mamme "evolute" che ascoltavano le radio private (arrivate con legge del febbraio 1976) o la Rai con "Un disco per l'estate" o "Discoring", ed apprezzavano la elegante musica moderna di allora. E vestivano modernamente.
Ma in generale, sia noi che i più grandicelli dovemmo lottare alla baionetta per avere un decimo dei lussi sfrenati e della libertà totale odierni.
Oggi un giovane chiede e gli si dà. I bambini sono scatenati ed incontrollati.
Che i problemi derivino dal troppo avere?...si sa che gli estremi si toccano!...nel 1975 ci si drogava per il 75% per moda e per il 25% per "dissenso" o protesta, depressione...posso capirlo, ma non giustificarlo, a quei tempi. Dinanzi ad un muro di NO e di minacce, impazzivi.
Oggi? Mi sovviene l'escalation di suicidi nella Scandinavia degli anni 70/80: il paradiso di ogni licenza e libertà, lavoro garantito, servizi eccelenti (ma tasse paurose!!!!), le famiglie serve (nel vero senso del termine!) dei figli anche dodicenni...coppia aperta, sesso a gogò.
Perché uccidersi, dico? O drogarsi?
Perché come la carenza di cibo reca alla morte per inedia, ma la sovralimentazione reca problemi forse peggiori, cioè le malattie del benessere (cancri, infarti, problemi circolatori o al sistema linfatico, al fegato). Cosa vuol dire?...per me che gli estremi, come detto, si toccano.
Ci sono, ovviamente, situazioni puntiformi di effettivo disagio, ma non sono pari a quello che i giovani vanno ostentando.
Sia come sia, posto che oggi non ci sono più le famiglie/lager di un tempo, il supporto di uno specialista (anche questo, a suo tempo ritenuto "una moda americana, una baggianata") sia essenziale.
8624418
Oggi tutto sommato non capisco quali vitali problemi abbia un adolescente, dico a livello razionale, escludendo quindi una...
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01/07/2022 12.30.27
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piratQueenINduchesse piratQueenINduchesse 12/11/2024 ore 22.36.49 Ultimi messaggi
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DomandaRE: Non sono da sottovalutare ma...nemmeno va eretto un monumento

Credi che uno psicologo nato negli anni 90,fresco di laurea,potrebbe mai aiutare te,con tutta la vita vetusta e multisfaccettata che hai dentro,con tutte le esperienze che hai fatto o che hai visto fare e ti hanno solo coinvolto di striscio come osservatore?
Come vedi ,sono in parte d accordo con te: gli esperti aiutano!!!
Ma esperti de che?!?! Di teorie e metodologie apprese solo sui libri???
Io sono stanca di questo mondo,sono del 79 e ho avuto una famiglia di destra abbastanza estrema e monolitica.sono finita in psichiatria e non ne usciro' mai.
Non consiglio,di farsi aiutare.E' solo tempo perso
2022Leo62 2022Leo62 14/11/2024 ore 23.55.18 Ultimi messaggi
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SerenoHai ragione!... ed aggiungo, che i libri, come gli scienziati, da circa 3 decenni vanno dietro alla.

@piratQueenINduchesse scrive:
Credi che uno psicologo nato negli anni 90,fresco di laurea,potrebbe mai aiutare te,con tutta la vita vetusta e multisfaccettata che hai dentro,con tutte le esperienze che hai fatto o che hai visto fare e ti hanno solo coinvolto di striscio come osservatore?
Come vedi ,sono in parte d accordo con te: gli esperti aiutano!!!
Ma esperti de che?!?! Di teorie e metodologie apprese solo sui libri???
Io sono stanca di questo mondo,sono del 79 e ho avuto una famiglia di destra abbastanza estrema e monolitica.sono finita in psichiatria e non ne usciro' mai.
Non consiglio,di farsi aiutare.E' solo tempo perso


...politica.

Cioè: come Hitler, esempio ormai fin troppo abusato di "villain", fece dimostare dagli scienziati che fra due identici tedeschi uno era "diverso" perchè di cognome giudaico, dalla caduta del Muro s'è ripresa alla grande questa prassi...e non era mai del tutto caduta in disuso.

Perciò, sebbene le basi della psicanalisi siano Freud e Jung, ad asse si aggiungono le "recenti innovazioni" della "moderna pedagogia"... c'è di mezzo quindi la politica.

Non dico che problemi macroscopici come la scarsa socievolezza, la chiusura in sè stessi ad essa connaturata, spesso facilmente sottostimata con la assurda definizione di "timidezza" (fui io stesso un "timido" a detta di genitori ed altri, ma so da me che "non" era timidezza), ebbene sono cose dove un buon psicologo può aiutare.

Il problema, spesso?... è che se fossi andato dall'analista io nel 1974/5 avrei alla fine detto cosa c'era alla base... perchè solo con lui... Oggi, in una distorta ottica di "protezione dei minorenni", partecipa anche la famiglia: e quel dialogo confidenziale e fiducioso viene meno.
Il genitore subito smentisce il figlio "contafrottole", così come lo fa con la scuola in tema di disciplina e cattivi voti.

Una scuola che certo, se arriva a dire al ragazzo "tu non hai sesso, sei tu che lo scegli", e cose del genere, come che non ci sono "papà e mamma", arriva anche a far dire come lessi, ad un alunno, "allora io sono una lesbica perchè mi piacciono le ragazze".

Una scuola quindi strumentalizzata dai politici: di sinistra, ovviamente, e si cercò sotto i pochi governi Berlusconi di ripulirla, con scarsi risultati.

La politica, quella che viene da una imprecisata "sinistra", se faceva danni negli anni Settanta oggi ne fa cento volte di più: in specie se entra, come appunto dopo il Sessantotto, nelle scuole.

Grazie per l'aver apprezzato la mia (purtroppo) "vasta" esperienza... è quella degli anni e condita dall'osservazione + curiosa dei fenomeni sociali.
2022Leo62 2022Leo62 15/11/2024 ore 00.19.36 Ultimi messaggi
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SerenoMi spiace per la tua situazione... Vero, spesso l'analisi e la psichiatria (2 cose diverse) possono.

@piratQueenINduchesse scrive:
sono finita in psichiatria e non ne usciro' mai.


...diventare una dipendenza.

La seconda materia tende poi alla somministrazione di farmaci, la cui utilità è indiscussa - pensa a chi tende ad essere violento o solo a straparlare, al facile alterco, al non saper controllare la favella! - , ma può essere carente in tema di analisi delle patologie, quindi sviscerarne l'origine.

Tante volte lessi, e dico che è vero, che l'analisi pura, anche abbinata perchè no ad assunzione di taluni prodotti, deve portare, con la narrazione ed eviscerazione dei fatti (sta qui la bravura dell'analista, far tirar fuori con domande od osservazioni puntuali e precise, aneddoti, frasi, piccoli e grandi episodi anche all'apparenza insignificanti), a far prendere coscienza al soggetto della natura del problema, facendoglielo "rivivere" e con questo, smontandolo.

Nel tuo caso, forse, una famiglia che partiva certo da ottime basi - conservatrice, di destra - ma non seppe travasare in te in maniera indolore, anzi, condivisa, questi valori.

Simile la mia, afflitta in peggio dall'alternanza di pareri del "capofamiglia" come era definito ante 1975 (nuovo diritto di famiglia)... mio padre, ad esempio da un lato era un hippy fuori età, un araldo della gioventù... e come un Giano Bifronte manifestava in casa atteggiamenti da padre padrone ed idee ante 15/18... quindi ammettendo, dopo l'ennesima e non ultima feroce discussione, "su quella porta c'è scritto *******, e qui quelle cose che credi di vedere non entrano".

Ammissione palese di essere, a tempo e luogo, non capace di essere un genitore: come ho scritto, pesava un divario generazionale difficile da capire oggi, e nel suo caso, anche di età anagrafica, essendosi sposato a 34 anni, troppi per il 1960 e deleteri per capire i ragazzi dei Settanta.

Non cito altro, ma dico che appunto l'analisi deve far venire a galla eventi e drammi, anche piccoli, e con essi far capire al paziente che:
- non è un pazzoide
- sono cose da esaminare negli effetti
- quindi neutralizzarle (dato che "dentro" lavorano ancora) con la sperabile neutralizzazione degli effetti.

Ciò non inficia il mio parere sul 99% dei giovani che gli ideologi/studiosi e politici definiscono "alienati, disorientati, vittime (di non so cosa)...": come "ai miei tempi", sono solo ghiribizzi adolescenziali, che un padre vittoriano del 1850 avrebbe saputo come far rientrare.
Amidala81 20/11/2024 ore 15.00.42 Ultimi messaggi
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(Nessuno)RE: Non sono da sottovalutare ma...nemmeno va eretto un monumento

Ciao, bel post. Secondo me la questione cruciale è questa: genitori severi sono comunque meglio di genitori ASSENTI; o anche di genitori fragilissimi, in balìa delle circostanze, che vomitano addosso ai loro figli le proprie angosce senza mostrare forza. Spesso i genitori non hanno valori, sono superficiali, frivoli, piagnucoloni, insicuri. Spesso sono disoccupati o gravemente sottopagati (e in questi casi ci sono anche colpe esterne ovviamente) ma il risultato è un clima di PROFONDA INSICUREZZA, i giovani si sentono spesso persi e soli. Io noto che non hanno nemmeno molte competenze non solo cognitive (per esempio fronteggiare lo stress o gestire il tempo in modo efficiente) , ma anche relazionali: spesso non sono in grado di conoscere nuove persone se non tramite il web. Non sanno, spesso, rispettare le decisioni altrui, ad es del partner. Sono soli, non sono stati educati, i genitori spesso nemmeno ci parlano, non li conoscono se non per questioni meramente superficiali, come sapere che modello di tel o di felpa vorrebbero per Natale.
2022Leo62 2022Leo62 20/11/2024 ore 20.47.48 Ultimi messaggi
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SerenoAnalisi perfetta!... 10 e lode!... E non sei l'unica persona a pensarla a tal modo...

@Amidala81 scrive:
Ciao, bel post. Secondo me la questione cruciale è questa: genitori severi sono comunque meglio di genitori ASSENTI; o anche di genitori fragilissimi, in balìa delle circostanze, che vomitano addosso ai loro figli le proprie angosce senza mostrare forza. Spesso i genitori non hanno valori, sono superficiali, frivoli, piagnucoloni, insicuri. Spesso sono disoccupati o gravemente sottopagati (e in questi casi ci sono anche colpe esterne ovviamente) ma il risultato è un clima di PROFONDA INSICUREZZA, i giovani si sentono spesso persi e soli. Io noto che non hanno nemmeno molte competenze non solo cognitive (per esempio fronteggiare lo stress o gestire il tempo in modo efficiente) , ma anche relazionali: spesso non sono in grado di conoscere nuove persone se non tramite il web. Non sanno, spesso, rispettare le decisioni altrui, ad es del partner. Sono soli, non sono stati educati, i genitori spesso nemmeno ci parlano, non li conoscono se non per questioni meramente superficiali, come sapere che modello di tel o di felpa vorrebbero per Natale.


... hai eviscerato la meccanica complessa della "mala educacion" che i giovani subiscono, e non dal 2000, non dl 1990, bensì a partire dalle famiglie formatesi dopo il fatico Sessantotto.

Questi Sessantottini, i quali essendo la prima generazione "colta" - la Contestazione fu l'effetto della riforma scolastica del 1962 che apriva le superiori e le università a caniepporci - si sono rapidamente infiltrati nella scuola medesima, nello spettacolo, nella stampa, nelle professioni come appunto psicologo, psichiatra, pedagogo e sociologo, hanno fatto un colossale danno al glorioso Occidente.

Hai ragione: meglio famiglie "lager" e scuole- "caserme" che il lassismo sul quale si pronunciò addirittura in uno "speciale TV" dell'Una, dopo il TG, il giornalista Giuseppe Fiori in vecchiaia poi deputato per Forza Italia.

Ammoniva i giovani a "non gettare via un patrimonio millenario di cultura e tradizioni" a "rispettare l'istituzione scuola" e ... la famiglia.

Poveraccio, mi pareva Orazio Coclite da solo sul Ponte Sublicio a cercare di fermare i Goti!

In caaa, "ovviamente", il contestatore applicò in pieno le proprie idee; e così suo figlio oggi ultracinquantenne e certo anche chi oggi ha la mia età (62)...

Tre generazioni, ad ora, di genitori non desiderosi e finanche (volendo) nemmeno più capaci, di imporsi come "Autorità".
Anzi, errore pauroso...fanno gli "amici" dei figli, e ve ne sono che fin dai "miei tempi" pativano e patiscono la "inferiorità" verso questi imberbi che "ne sanno cento volte + di noi" "usano il digitale"...

Useranno anche la clava, ma sono ancora giovani, animati da entusiasmi puerili, non organizzati bensì temporanei ma violenti, passioni che paiono ragione di vita oggi e diventano sterco dopo 1 mese... si, sa, è un'età di formazione, e dovrebbe finire con l'ultimo sviluppo fisico a 21 anni ma va avanti ancora per 3/5 almmeno.

Quando, prima ancora di Freud, la psicanalisi e la pedagogia (famoso lo svizzero Pestalozzi) proposero a modo loro la possibile esistenza di una età intermedia detta "Adolescenza", sita fra infanzia e prima maturità, la corretta risposta venne dalla superpotenza vittoriana: "non esiste adolescenza (nel senso di una età a è stante da "capire", autonoma e bisognosa di adeguata comprensione), esiste un fase di ribellione alla quale va risposto irrigidendo vieppiù la disciplina ed indurendo i suoi strumenti".

Basta leggere "Jane Eyre", veridico racconto di una delle 3 sorelle Bronte, inglesi, per rendersi conto della reale "morsa" disciplinare ed educativa che veniva stretta attorno a chi avesse fra gli 11 ed i 21 anni circa.

Se 10 finivano in manicomio o si suicidavano, 10.000 divenivano i sudditi modello di un Paese modello, che fece scuola.

Non ci costruiscono Imperi estesi sui 3/4 del pianeta se non si è disciplinati, convinti, ferrei, "massicci": e lo furono.

Mi parli di condizioni economiche: penso di poter osservare che anzi, è la società del benessere, dagli anni 50 in poi (vedi "Gioventù Bruciata", con J.Dean), ad aver alimentato i complessi fenomeni alla base di questa presunta "alienazione" del giovane, donde "il mal di vivere" e le scelte di vita avventate, le ribellioni fatte a bella posta, il rifiuto di tutto ciò che "puzza di vecchiume".

Semmai, le difficoltà economiche, quelle conosciute da generazioni ormai scomparse da almeno mezzo secolo, sono capaci di forgiare la persona fin dall'infanzia.

Che poi diventi, come ho esposto, un padre padrone a propria volta, un ducetto o una strega, va da sè ma alla fine, chi da giovane malediceva simili genitori poi li ringraziava. Almeno fino a quando si impose, anni 60/70, la contro-cultura demolitrice.

A far eco a Giuseppe Fiori, un analogo personaggio della tSI (TV della Svizzera Italiana): sua frase che ricordo è "non potete distruggere senza prima aver predisposto qualcosa di validamente alternativo". E la Svizzera, non ha conosciuto i nostri violenti sommovimenti, vivo adeso ad essa ed vi ho parenti.

Non era e non è la Sardegna pastorale descritta da Gavino Ledda, è però un Paese dove le novità penetrano lentamente e palesemente in maniera controllata, amalgamandosi ad una sempiterna disciplina, in un connubio che male o bene funziona, certo meglio del ns disordine, anzi, sbando totale.
I ragazzi svizzeri ci parevano ad un tempo usciti dal secolo XIX e dal terzo millennio.

I giovani, oggi, dici che comunicano solo in virtuale: vero, ma chi mette loro in mano strumenti così sofisticati?... ad esempio, ci si lamenta delle fotografie osè delle ragazze fatte girare senza criterio...ma se sono loro le prime ad inviarle!... Esistono anche "spot" televisivi che incitano alla cautela in ciò, rimangono inascoltati.

Circa il contatto reale...beh, pesa anche, sebbene mille volte meno che su noi "anziani", il peso del terrore causato da leggi scaturite dalla tipica italica emotiva reazione ad indubbi gravi fatti di cronaaca: quindi la paura di essere respinti quali "molesti" o "stalker".
"Stalker": ma sai le "inchiodate" di 1 ora dalla cabina o da casa alle ragazze, che facevano noi, e con una inistenza che oggi ci porterebbe dietro le sbarre?
E le...mani addosso. la pacca sui jeans davvero "a pelle"...?

Oggi si drammatizza tutto, nell'intento assurdo di prevenire (siamo al "zero morti per questo quello e quell'altro") s'arriva a paralizzare la vita sociale ed economica.

Il giovane lo percepisce e reagisce a conforme: con la ragazza che gli siede accanto..."chatta"... così vedrà qual'è la reazione.

Oppure, ignora queste paure, e passa ovviamente all'estremo opposto: l'ossessione, il credere che quella che ti dà il primo bacino sia "per sempre" (cosa che a noi nemmeno passava x l'anticamera del cervello, era un gioco, uno sperimentare...che a volte abbia poi sortito coppie fisse, può essere).

Lo stesso fatto di chiamare "fidanzata" la 13nne con la quale si flirta: brutta deformazione del termine lanciata, appunto, dai personaggi TV, i quali di "fidanzate" ne cambiano una ogni 6 mesi... ma identifica anche un pauroso, folle attaccamento che pareva scomparso con il moderno concetto di coppia, una ossessione che genera sempre più fatti di cronaca che lasciano perplessi.

Un balzo indietro di 2 secoli!

Frutto inconscio della solitudine?...magari, di quella che evidenzi all'interno della famiglia, chissà...

Ricordo, all'esordio dei VCR, ovvero con l'avvento di canali TV che trasmettevano ben oltre l'ora della "tv dei ragazzi" della vecchia Rai, le mamme abbandonare il pargoletto davanti al mostro elettronico e così avere quell'assurdo "tempo per me stessa" che la vera mamma non dovrebbe permettersi. Finiti i mestieri di casa, anche qui non avendo il nanerottolo fra i piedi, imbambolato dallo schermo, andare a farsi "i piedi", "la ceretta", "le ascelle", passarsi mille prodotti sulla pelle manco fosse un'attrice che deve apparire sempre perfetta.
Ed ovviamente la doccia: mia mamma aveva sotto i piedi una corteccia di 1 cm, i peli sulle gambe li faceva andando al mare, idem sotto le ascelle...e niente creme e cremine, bastava semmai la Nivea sul viso tolto quel pò di trucco... che poi fosse "assente" per altri motivi, attiene a caratteristiche personalissime.
La mamma di "una volta" - neanche tanto tempo fa- "c'era"...anche troppo!...a spiarti, a curiosare nel tuo diario, nei cassetti, fra le tue poche cose. "Sei sempre addosso", la rimproveravano i ragazzi.

Idem il padre: tornato a casa, domande su "cosa ha fatto oggi quel ragazzo? ha studiato? ci sono brutti voti da vedere?".

...poi arrivò anche la tv in camera (per meglio disturbare i vicini, no?) e...genitori da una parte, figli dall'altra. Figli come detto anche parcheggiati pomeriggi interi davanti a VCR con la moderna trasposizione di vecchie fiabe, o nuove trovate che hanno fatto epoca, dal Re Leone alle ere glaciali, fino ai dinosauri (grazie, Spielberg!).

Certo che sono soli: soli con un mondo di cose finte inoculate dal maledetto video fin dai primi mesi.
Ricordo anche i cellulari dati per placare il figlio seccatore, o loro copie finte piene di suonerie.

Il desiderio di avere amici in salotto come da ragazzi ma con figli a carico, i quali si sa esigono attenzione, creano disturbo... ed eccoli accontentati e placati con le idiozie create dall'elettronica digitale...quando siamo ancora, poi, agli occhiali da mezzo chilo per vederci bene!

(...come si vede da che parte vanno gli investimenti...)

Figlio senza genitori, "educato" dalla tv e dalla Playstation indi X.box dalle mille meraviglie, sempre più realistiche e coinvolgenti.

Nessun dialogo, al primo "scontro" si cede, si concede, complici leggi ed istituzioni troppo dalla parte del ragazzo. Basta quello a scuola dica "i miei sono cattivi" ed ecco arrivare l'esercito.
Il ragazzo messo in "casa famiglia", dalla quale poi scappa ecc ecc ecc.

Parlano adesso dei giovani assassini delle proprie ragazze o ex ragazze, si chiedono "come mai non si sono evidenziati, anche in famiglia, comportamenti strani?"... lo dice chi, se sottoponessi un mio eventuale figlio ad 1/10mo degli interrogatori da Digos ed alle ingerenze nel mio privato da parte dei miei, mi leverebbero la Patria Potestaà (che senso ha, parlarne ancora?...è fatta solo di doveri verso i figli, non di reale potere su di essi).

La scuola, gli amici, i colleghi nel caso il giovanotto o la ragazza lavorino?

Guai ad interferite con la riservatezza altrui, poi vige la moda del "tutti siamo liberi di comportarci come vogliamo"...
Una volta c'era il tipo strano, la tipa stramba, quello mezzo delinquente, quello di cui guardarsi, c'era il "figo"...oggi, mai giudicare, non discriminare, non parlare!

...quello ammazza, quella inspiegabilmente si getta a mare... e nessuno sa perchè.

Chiedono di "percepire segnali": ma se è + omertoso un ragazzo di Totò Riina?... E poi: troppo libero. Esce e non sai dove va a fare cosa con chi. Spiare cellulare o frugare in camera sua?...un REATO!

Non gli/le si può vietare certe amicizie o posti, nè limitare gli orari... Non parla, si chiude in un mutismo che 54 anni fa sarebbe stato rotto a ceffoni.

Mi dici: sono soli.

Rispondo: vogliono e gli va di esser lasciati soli, a se stessi...ed alla famiglia, sotto sotto e non tanto di nascosto, fa un gran comodo.

Mamme che paiono veline, padri tronisti, che fanno mille mila cose e non casa non ci sono mai. Amanti, chat erotiche, scambi di coppie... in discoteca come avessero 15 e non il triplo o più degli anni, a "zumba", a fare yoga, a fare...tutto.

Ci vorrebbe una decisa inversione ad U della cultura dominante, da cui la scuola tornare ad essere un'autorità così come i genitore. Meno informatica e più passeggiate nel verde, prima che scompaia sotto kmq di pannelli solari o "case ecologiche". E meno tempo da soli, e meno tempo le mamme in palestra o dall'estetista ed il padre a giocare a pallone, padel, chitemmuort, o a sbevazzare con gli amici perchè "vanno mantenuti i propri spazi".
No, quando si ha famiglia!



2022Leo62 2022Leo62 20/11/2024 ore 23.03.31 Ultimi messaggi
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SerenoCirca le relazioni: il caos mentale è totale...

@Amidala81 scrive:
Spesso i genitori non hanno valori, sono superficiali, frivoli, piagnucoloni, insicuri. Spesso sono disoccupati o gravemente sottopagati (e in questi casi ci sono anche colpe esterne ovviamente) ma il risultato è un clima di PROFONDA INSICUREZZA, i giovani si sentono spesso persi e soli. Io noto che non hanno nemmeno molte competenze non solo cognitive (per esempio fronteggiare lo stress o gestire il tempo in modo efficiente) , ma anche relazionali


... quando ero ragazzo, gelosia e possessività erano viste (giustamente) come retaggio patriarcale e preindustriale, quindi la coppia "chiusa", esclusiva, monogama era da mettere assiema alla macchina a vapore, alla carrozza ed al grammofono a manovella.
I ns flirt erano allegri, romantici ma non drammatici: certo, qualche lacrima, le delusioni (come nella canzone "Buona Domenica" - 1980 - di Venditti)...ma nessuno buttava dal 6 piano la morosa di 13 anni per non si sa quale motivo, nè accoltellava la ragazza di 21 con 75 colpi per l'esser stato lasciato.

Sono i media, soprattutto dal prorompere delle ridicole "telenovelas", ad aver rescusitare dalla tomba gelosia, possesso, ossessione...

Con famiglia e scuola che non danno precisi riferimenti comportamentali ed etici - di che sesso siamo, quale età abbiamo, cosa possiamo pretendere da una relazione a questa età, cosa sono i sentimenti - , in un mondo che non promette un futuro (noi ci chiedevamo "allora, dove andrai a lavorare dopo la scuola?"...oggi non sanno che fine faranno...)... è chiaro come un/a partner da vivere in maniera "da romanzo ottocentesco" appare come un'ancora di salvezza cui aggrapparsi disperatamente.

...ma quando fatalmente la cosa mostra i propri limiti, ecco scattare la rabbia di chi pensa di esser stato "abbandonato".

Le colpe dei media, ai quali il giovane viene abbandonato da famiglia assente e scuola oggi foriera di messaggi inquietanti a dir poco, sono enormi.

Il sesso, poi, viene mostrato dai siti in maniera "spettacolarizzata", anche se esistono vicende dotate di una trama riconducibile a situazioni ordinarie ed amplessi non da ginnasta...però. sì sa, il giovane, che abbia 15 come 23 anni predilige ciò che fa colpo.

Sesso da esibizione che costituisce il collante del rapporto: sesso insoddisfacente, perchè vissuto da inesperti ma voluto come "spettacolare". Un collante che prende il posto del dialogo.

Dialogo? Solo gelosie da '800, recriminazioni, rimproveri.

Aspetto "pompato": ragazze trappo belle, tanto da non piacere perchè "troppo", ragazzi che si ispirano ai rappers o ai calciatori: Barbie e Ken esagerati, che non sanno parlarsi.

Anche l'uso della parola "fidanzato", è assurdo: sappiamo che il fidanzamento presuppone a breve medio termine l'intenzione di sposarsi.

Questa drammatizzazione, è fin troppo parente dei videogiochi: una vita che pare, appunto, uscita da una X-box.
Amidala81 21/11/2024 ore 09.09.29 Ultimi messaggi
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(Nessuno)RE: Non sono da sottovalutare ma...nemmeno va eretto un monumento

@2022Leo62 : ciao,
-dicevi "..meglio famiglie "lager" e scuole- "caserme" che il lassismo" , bè escluderei comunque anche certi estremi, sono entrambi nocivi in modo diverso, ho parlato giusto di severità.
- Dicevi " le difficoltà economiche, quelle conosciute da generazioni ormai scomparse da almeno mezzo secolo, sono capaci di forgiare la persona fin dall'infanzia."
Certo, è importante il sacrificio; ma c'è una differenza cruciale (ovviamente parlo di tendenza): i genitori di oggi spesso non sembrano avere il controllo della situazione né una prospettiva di miglioramento, ed esternano ai figli ogni loro preoccupazione, mostrandosi ansiosi, deboli e sconfitti;
- sulle ragazze che condividono foto spinte: la fotografia esiste da tempo, ma c'è sempre stata vergogna, perché era prevista l'intrusione del fotografo . Però con le polaroid esistevano gli scatti tra amanti. Se una ragazza mada una foto intima al fidanzato, che solitamente ama, non significa voglia mostrarla al mondo intero! Come se il ginecologo o l'urologo condividessero immmagini del paziente! ognuno deve poter scegliere a chi mostrarsi.
- Esistono approcci sbagliati e non, perché esiste il rispetto dell'altro e la mancanza di rispetto. Da poco ho conosciuto un uomo educatissimo e raffinato che ha saputo attaccare bottone con molta eleganza, rispetto e simpatia, e questo, la donna, sa notarlo. Ben diverso da fischi e apprezzamenti urlati in strada, non credi?
- Sugli esempi pessimi dei media, tv in primis, concordo.
- riguardo la cura di sé, del corpo ecc: senza essere ossessionati, è una buona cosa, che non per forza significa trascurare il resto, non deve farlo.
- madri troppo invadenti sono comunque un problema, se prima lo erano, erano fonte di disagio come quelle troppo soffocanti di oggi, che creano insicurezza e fastidio perché non si lascia privacy (sacrosanta!). Spesso si finisce con il creare situazioni poco sane per il giovane. La presenza di un padre attento alla vita dei figli, scolastica, emotiva ecc, fa la differenza eccome.
- anche secondo me la scuola dovrebbe avere maggior potere e autorevolezza
2022Leo62 2022Leo62 22/11/2024 ore 03.19.42 Ultimi messaggi
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SerenoOttima risposta: cerco di chiarirmi per punti...

@Amidala81 scrive:
-dicevi "..meglio famiglie "lager" e scuole- "caserme" che il lassismo" , bè escluderei comunque anche certi estremi, sono entrambi nocivi in modo diverso, ho parlato giusto di severità.
- Dicevi " le difficoltà economiche, quelle conosciute da generazioni ormai scomparse da almeno mezzo secolo, sono capaci di forgiare la persona fin dall'infanzia."
Certo, è importante il sacrificio; ma c'è una differenza cruciale (ovviamente parlo di tendenza): i genitori di oggi spesso non sembrano avere il controllo della situazione né una prospettiva di miglioramento, ed esternano ai figli ogni loro preoccupazione, mostrandosi ansiosi, deboli e sconfitti;
- sulle ragazze che condividono foto spinte: la fotografia esiste da tempo, ma c'è sempre stata vergogna, perché era prevista l'intrusione del fotografo . Però con le polaroid esistevano gli scatti tra amanti. Se una ragazza mada una foto intima al fidanzato, che solitamente ama, non significa voglia mostrarla al mondo intero! Come se il ginecologo o l'urologo condividessero immmagini del paziente! ognuno deve poter scegliere a chi mostrarsi.
- Esistono approcci sbagliati e non, perché esiste il rispetto dell'altro e la mancanza di rispetto. Da poco ho conosciuto un uomo educatissimo e raffinato che ha saputo attaccare bottone con molta eleganza, rispetto e simpatia, e questo, la donna, sa notarlo. Ben diverso da fischi e apprezzamenti urlati in strada, non credi?
- Sugli esempi pessimi dei media, tv in primis, concordo.
- riguardo la cura di sé, del corpo ecc: senza essere ossessionati, è una buona cosa, che non per forza significa trascurare il resto, non deve farlo.
- madri troppo invadenti sono comunque un problema, se prima lo erano, erano fonte di disagio come quelle troppo soffocanti di oggi, che creano insicurezza e fastidio perché non si lascia privacy (sacrosanta!). Spesso si finisce con il creare situazioni poco sane per il giovane. La presenza di un padre attento alla vita dei figli, scolastica, emotiva ecc, fa la differenza eccome.
- anche secondo me la scuola dovrebbe avere maggior potere e autorevolezza


...parlo di famiglie lager usando una iperbole, riferita ahimè alla mia, di famiglia. Non entro qui nella mia vicenda personale: posso però dire che non sempre dissentivo dai loro moniti, nè ho trascurato seguirne gli esempi (e quando non l'ho fatto, sono stati problemi!).
Mio padre era un ufficiale di PS nato negli anni 20, sposatosi tardi come detto, con una donna molto + giovane (13 anni meno!), e stato padre di adolescenti in un momento particolare come gli anni 70.
Mia madre, molto timida, chiusa, ancora oggi si vede poco osservatrice di ciò che non le stia sotto il naso, obbediente come voleva la retorica (lei classe 1938) della sua gioventù.
Ovvio lui trovasse facile gioco nel costruire una famiglia a propria misura. Egli era come detto diviso a metà fra ammirazione per il mondo postbellico e vecchi retaggi di gioventù.
Tu parli di danni che la "famiglia lager" causa ai figli: non so, forse, ma adesso dico che avessi seguito alla lettera le loro "ordinanze" stile militare, mi troverei in situazioni migliori, a conti fatti...perchè i bilanci si fanno certo già a 30 anni, ma il consuntivo arriva 20/30 anni dopo.
...difficoltà economiche esposte ai figli: guarda, mio padre era molto esplicito circa i problemi economici (da lui poi, qui il danno, volutamente esagerati per suo comodo) che la gestione famigliare incontra.
Ciò fece di me una persona oculata nelle spese, che tratta bene le cose sia x affezione, sia x averne un miglior servizio, che per non dover spendere nei ripararle o rimpiazzarle. E non solo, anche altre economie, pur essendomi per circa 2 decenni e mezzo tolte le mie soddisfazioni.
Giustamente dici, ed assentisco, che mai si mostrarono, i mie, depressi o stressati da ciò. In parte anche xkè reali problemi di bilancio non ve n'erano...anzi!...
Semmai li vidi in crisi per altri motivi.
Hai comunque ragione sul fatto che vedere i genitori, i quali dovrebbero essere un saldo punto di riferimento, avere le moderne paranoie, paure, accessi di stress, con reazioni spesso puerili, è non solo un cattivo esempio per il bambino ed il giovane, ma sminuisce grandemente la loro figura ai suoi occhi.
Del resto... il genitore di oggi chi è?...l'adolescente mal cresciuto da analoghi pessimi personaggi nei decenni post-1970. Il 50nne di oggi, come dissi, e non di "oggi" ma di questi ultimi almeno 3 decenni si atteggia a e ragiona, ahimè, da eterno adolescente.
In pratica, è "coetaneo" del figlio...
Da qui, ecco la mia critica verso la cura di sè, il seguire la medesima moda dei giovani, il darsi ai propri hobbies e passioni come se nulla o quasi fosse cambiato dopo le nozze e l'esser divenuto genitore: è la sindrome di Peter Pan, che coglie padri e madri.
Mio padre disse che "da sposati, le cose cambiano da così a così", facendo il consueto significativo gesto con la mano.
...le fotografie. Partiamo dal fatto, da te espunto, circa il troppo facile mezzo digitale (ecco perchè io vieterei il possesso di tali strumenti almeno fino ai 21 anni, età minima alla quale riporterei la maggiore età). Questi cellulari tuttofare hanno messo in mano ai ragazzi troppe possibilità.
Già l'uso di condividere col partner, su un simile dispositivo, il quale non solo le conserva per visione personale ma le può in un baleno condividere con terzi, salvare, scaricare altrove, è per me una pessima usanza, irresponsabile. Non ne vedo peraltro la ratio se non una certa "perversione": e ne ribadisco la pericolosità.
Che un ragazzo (fidanzato, io lo trovo melodrammatico, e non pertinente: non v'è promessa di matrimonio nè scritta nè dichiarata, nè sono relazioni durature) diffonda certe immagini ricade nello scarso rispetto per gli altri: non gli viene inculcato...
Si ha voglia di dire "ma se le diffondi senza il mio permesso è illegale". A parte che pochi lo sanno (vanno a scuola, ma non gli vengono spiegati i limiti legali dell'uso dei prodotti informatici), come in tutte le cose il dare in mano ad un umano un oggetto e dirgli "usalo però con la testa!" serve a poco. Come a poco servono poi le punizioni drastiche.
Ci sarà ad esempio un motivo per il quale nei Paesi europei la patente per autovetture (ed in certi posti anche per motociclette di elevata potenza è da prendersi a parte) viene data dopo i 18 anni. E così perchè in genere in Europa quantomeno il porto, e a volte anche la mera detenzione, di armi è soggetta a maggiori passaggi burocratici e controlli rispetto, ad esempio, agli USA ed altre zone del mondo (pare che in Giappone e forse Australia non sia nemmeno previsto o limitato ad esemplari da caccia a pallini e armi ad aria compressa definibili "ludiche").
Negli USA una diversa filosofia consente a chiunque di conseguire un porto d'armi - anche se in due decenni e mezzo vi sono stati interventi a restrizione di ciò, pur nel rispetto del 2° Emendamento) e si dà la patente per ogmi veicolo al 16nne.
Non discuto le scelte USA, come altre: faccio notare che dal momento in cui ti lascio comprare una pistola, posso anche minacciarti con la pena di morte, ma di fatto tu hai in mano un oggetto e lo userai. Il figlio di Ballard, l'esploratore che ha scoperto il relitto del Titanic e decine di altri, è morto nemmeno maggiorenne correndo come un pazzo su una potente autovettura.
Se non ho un martello, mai romperò una testa: da qui, però, alla eccessiva mole di divieti precauzionali in ogni campo che rende ormai invisa la UE, ci sono diverse gradazioni.
La mia via sarebbe quella di dare non dico il pc - fisso - che sta in casa e può essere vigilato mentre lo usi o dopo, ma un potente smartphone in mano solo a maggiori di 21 anni, che spero + responsabili (oggi come oggi ho i miei dubbi) di un 13/15/16nne.
Sciocche anche le ragazze che mandano sui social le loro immagini, ma anche ad amici e innamorati.
L'ostacolo reale creato ai tempi da fotografo era eccellente: di fatto, a parte la diversa etica personale, era impossibile diffondere immagini troppo personali. E farne copie, anche: fino all'introduzione dello scanner, anche la semplice foto in bikini, già di per sè "audace", rimaneva una stampa fisica impossibile da condividere.
Polaroid...certo: un amico trafugò, durante una delle solite scorribande nelle cantine del palazzo, uin pacchetto di autoscatti fatti dalla bella signora della porta accanto, in atto di fare sesso in vario modo col marito.
Ma anche queste immagini restavano (se non rubate o spedite) in mano ad una sola persona o coppia.
Non mi risulta invece uso da parte di ragazzi/e al fine di mostrare agli amici le proprie "doti" fisiche e le proprie discutibili "prodezze" private.
Insomma: se vien dato modo di possedere uno strumento, leggi o non leggi, se ne farà fatalmente uso. Almeno se ne limiti questo a chi si spera abbia testa: eppure ci sono certe chat nelle quali certi mariti espongono le grazie delle mogli e non so se col loro permesso...ma parlando di giovani, questa usanza è 1000 volte 1000 + diffusa.
L'urologo o ginecologo non ha 13 o 18 o 20 ma molti + anni, conosce le conseguenze legali di atti sconsiderati, e ci tiene al proprio lavoro.
...approcci dal reale: mah, non sei la prima che lo dice, se n'è parlato anche qui, sui forum... Dato che pur non disprezzando l'esperienza altrui ed informandomi, ho visto anche un video satirico-/serioso su ciò... non vedo tutta questa grande disposizione a conoscere, e non mi ritengo il tipo da "à bonazza!"...semmai l'opposto, e sono reticente a seccare persone che vedo palesemente chiuse nei loro pensieri. Peraltro, non mi pare il caso nelle ore di punta, quando si è di fretta... nè per la via, cosa che oggi (forse non hai letto la Legge Carfagna) integra la molestia. Cioè, fermare, anche con la massima cortesia, una donna al fine di corteggiarla è pari all'allungare le mani: e sono d'accordo, se mia sorella venisse fermata anche da un vero Lord, lo prenderei a calci.
Ma non penso che quel Lord troverebbe, soprattutto dopo il "terrore-Covid" italiano, molto uditorio.
Locali? Bar, la sera, o durante le vacanze, o in altri momenti non di corsa per il lavoro o la spesa? O al supermercato stesso?
...mah... non leggo nelle persone questa "apertura". E tanti lo dicono, e non sono rozzi che fischiano (in GB il fischio ed il richiamo rozzo sono puniti come molestia, e sono d'accordissimo) o fanno commenti. Chi è fortunato, due scambi di parole, con degnazione evidente, e certo nessuna che dà impressione di voler poi dare un recapito o fissare un successivo incontro.
Ho lavorato a lungo come supporto ai parcheggi a pagamento, diciamo 2 anni, e vedevo le medesime utenti ogni giorno... sì, due parole, ma percepivo il "muro" fra me e loro. Ciò anche, ancora prima, andando penosamente al lavoro in treno. Due soli dialoghi su un totale di 9 anni...molto formali, imbarazzo comunque percettibile, ed ammetto un grande sollievo alla discesa della tipa dal convoglio.
Per mia esperienza diretta, almeno nella mia regione e zona, le conoscenze avvengono fra colleghi, a scuola ovviamente, e per interposta persona: cene, uscite in gruppo con rispettivi conoscenti.
Attualmente, anche se la posizione fisica nella struttura è davvero penalizzante, e ci/mi isola dalle dipendenti degli uffici, anche dopo 2 anni non noto che i rari e rapidi contatti diano "aperture"...
Chi va in palestra mi parla di donne e ragazze con gli auricolari ficcati nelle orecchie e dall'aria, come detto, che non fa pensare ad "incontri".
Nè fossi io una ragazza/donna mi fiderei nemmeno, anzi, sono i peggiori c'è chi ha detto, di un perfetto gentiluomo.
Dall'altra parte, capisci che è impossibile capire se la signora è impegnata o meno...
Ecco: penso che su ciò i giovani, col loro preliminare contatto via social, siano davvero più avanti: è forse l'unica cosa che azzeccano.
...cura di sè: non volevo essere frainteso, apprezzo la donna curata, la materna corteccia sotto i piedi era anche sintomatica del costume dell'epoca: osserva certi films, le estremità non erano oggetto nè di attenzione da parte degli uomini e men che meno di cura, eccetto lo smalto sulle umghie.
Anche lo spreco di acqua ed energia per farsi 2 docce al giorno in inverno e 3/4 in estate non esisteva, 5 decenni fa: circa quelle estive, capisco la necessità... circa quelle invernali, guarda, ci si faceva un bagno la settimana e ci si cambiava intimo e calze. Uno o due pediluvi la settimana, ed altro dopo...le visite al wc. Ciò salvo soffrire di forti "esalazioni" da ascelle o altro.
E' indubbio che più tempo si passa chiusi in bagno, meno si parla coi figli.
Ed abbinata alla cura, e come addendum alla moda delle fotografie osè, ci metto il fatto che la madre odierna - da 25/30 anni - espone troppo di sè. Quando iniziai a vedere mamme in minigonna e senza calse, con a manina il figlio di 5/6 anni il quale...arrivava appena al bordo della gonna ed era a pochi cm dalle gambe nude della genitrice, non lo trovai nè lo trovo opportuno, affatto!!!!
La mamma deve essere non una donna, ma una Madre. Con o senza figlio, senza vestire da monaca od indossare un burqa, trovo sconveniente vesta in modo che già poco mi piace addosso ad una nubile, con troppa "carne in vista", sopra e sotto.
Idem il padre: pettinature ed abbigliamento da "maranzino", orecchini, tatuaggi, lascino il posto ad un aspetto sobrio, serioso... anche al fine di non lanciare, vale per l'uno e per l'altra, "messaggi".
Messaggi i quali, come detto, non credo poi nel reale possano davvero sortire qualche effetto: agli incontri occasionali, mi ripeto, credo meno che negli alieni o nei fantasmi. Però, dato che ci sono incauti che ci credono, meglio "evitare".
La brutta esperienza di tale Alice, mi pare, che dava troppo spazio a conoscenze poco caute e per nulla coerenti col suo status di moglie e madre, penso insegni. Ed è solo uno dei casi che dimostrano quanto sia pessima l'idea di dare retta a chi approccia nel reale. Circa lei, nemmeno sul lavoro doveva dar corda anche al + affidabile (ma come facciamo a sapere "chi" è davvero costui?), perchè appunto madre e sposa.
Lo stesso vale per l'uomo: usi il "lei" con le colleghe, mantenga un severo distacco con le nubili e più ancora con le più giovani.
A tale esempio, non che io faccia gran vita sociale da anni, raramente capita, nel poco tempo che ho, di uscire per un panino al McDonald's o simile con un vecchio ex amico dei "tempi"... ecco, mi infastidisce il suo porsi da ragazzino (è un vecchio, come me, che va per i 63!) con le giovani inservienti e cassiere, con il "tu" ed un tono di voce in falsetto come ad apparire meno datato.
Io faccio sempre un paio di passi indietro... a mia volta, con aria seria, dando del LEI, con fare spiccio dico lo stretto necessario.
Apparire come vecchi lenoni è deprimente: immagino cose pensi una 18/25nne o anche 30nne di un vecchio che "ci prova". Inoltre, stante l'abissale divario di età, la cosa scade quasi nel penale, se non fosse che sono appena maggiorenni.
...le mamme, italiane in primis. Oggi sono assenti da una parte ma, come ben osservi, soffocanti dall'altra. Servizievoli fino all'eccesso, ma incapaci di emanare autorità.
Circa questa, ben faceva mia madre a spiarmi dalla porta socchiusa mentre studiavo, dato che a volte mi perdevo in altro, o "guardavo le mosche"...ed ella irrompeva irrorandomi di sagge parole circa le mie responsabilità quale studente e...larvatamente ma nn tanto, come "costo" per la famiglia.
Facendomi anche notare che per pagarmi gli studi "tuo padre va in giro di notte con una pistola" (immagine assai colorita!)...mestiere che avrebbe fatto anche senza prole e faceva prima di sposarsi.
Immagine però della serie "tuo padre sgobba per farti studiare": veritiera, adesso, ripensandoci, dopo una bocciatura, al quesito se volessi andare avanti ma "seriamente" o andare in fabbrica....avrei scelta la seconda, senza ombra di dubbio.
...ok...spero nn averti annoiato. Circa i punti ove i trovo concorde, pessima TV e pessima scuola, penso che ci dovrebbe essere un serio intervento legislativo, ridando agli insegnanti il potere perduto, e dettando un codice, come il codice Hays fu per il cinema americano dal 1915 al 1970, circa i falsi messaggi dei quali come dissi parlò anche il Presidente.
Non parlo di vietare, cosa ridicola, immagini di chi fuma o beve, roba da Proibizionismo, o di questo "politicamente corretto" che trovo assurdo e davvero solo "politico", ma di modificare le trame delle vicende narrate adeguandole al reale, un codice simile circa le pubblicità, e circa i contenuti di certi programmi fuorvianti, tipo "Veline" o i tronisti o il Grande Fratello.
Così come si sono sempre censurati tanti films, possono esserlo le trasmissioni tv.

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