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Collezioni maschili AI 2008-2009
Terminate le sfilate AI 2008-2009 per la collezione maschile a Milano e Firenze è giunta l'ora di tirare le somme.
Uomo bizzarro per Denis Simachev che, pescando dalle proprie origini russe, compie un salto temporale a cavallo tra '800 e '900 con un uomo caratterizzato da baffi alla D'Artagnan, colori forti e un forte carattere bohémienne.
Nobile di campagna per Brunello Cucinelli. Fisico atletico e barba incolta, giacche di buon taglio e colori sicuri di sé sono i must del gentiluomo nonchalant che veste flanelle di cachemire da 260 grammi anche sotto il rude giaccone da caccia. Grande presenza del gusto dandy della quale filosofia di vita tanto fu condizionato Oscar Wilde.
Ritorno al passato anche per Borsalino, questa volta tutto europeo. Tabarro e smoking total black di taglio sartoriale per le sue notti bianche da abbinare ad un'ironica bombetta.
Operaio chic per Bottega Veneta che punta tutto sul fascino della divisa rivista in versione cerimonia, con un occhio alla sartorialità napoletana e uno alla creatività si stampo colto.
Tutt'altra versione dell'uomo per il prossimo inverno da Burbberry che mantiene il proprio stile inglese in una concezione neo-aristocratica di giovani che sanno sdrammatizzare i capi costosi che affollano i guardaroba. Camicia cangiante sotto il cappotto formale, berretto alla Nureyev, capello rigorosamente lungo.
Cambio di rotta per Dolce&Gabbana che si ispirano alla Sicilia ed ai suoi pastori, creando una ricca povertà isolana d'esportazione.
Scarpe grosse e pastrano si pelo caratterizzano la duplice personalità di quest'uomo, rude nell'abbigliamento, raffinato e curioso nell'atteggiamento.
DSquared immagina un uomo teppista ma allo stesso tempo bravo studente, mischia il punk all'english college style ed il risultato è un ragazzo con giacca militare e cardigan da college e la riga ai capelli come tocco finale. Il punk negli accessori gli conferiscono tuttavia un appeal aggressivo.
Ski e aprés-ski per Emporio Armani che imbottisce i pesi e arricchisce gli accessori giocando con le geometrie dei maglioni norvegesi da portare con gilet a sacchetti e scarponi slacciati. L'interpretazione è quella di un uomo sportivo e non sedentario.
Urban lord per Ermanno Scervino; un uomo caratterizzato da un look assolutamente cittadino con blazer di felpa, di velluto e di panno per il massimo comfort, pantaloni asciutti e cappotti in cachemire. Grande cura soprattutto ai dettagli, come gli alamari di passamaneria infeltrita.
Look assolutamente eccentrico per Etro che accosta agli scacchi scozzesi le stampe leguminose, o la giacca di velluto giallo canarino sui pantaloni da sera.
Lars Nilsson non tradisce la filosofia di Gianfranco Ferré, da poco scomparso, con una collezione caratterizzata dal lusso discreto e antico, maglieria tattile, pelliccia e pelle di tradizione, niente di nuovo, ma molto di bello.
Infiltrazioni di folk russo, optical rock e spettinata avanguardia per i fan di Gucci che abbondano di dettaglia esagerati come fusciacche, catene e alamari, completi cangianti, sciarpe ricamate e colli di pelliccia.
Il messaggio di Gucci è: l'importante è distinguersi; si rovolge perciò ad un pubblico giovane, ricco e che se ne può infischiare di qualsiasi formalità.
Abito intellettuale e privo di qualsiasi connessione con gli inverni europei per Prada. Pantaloni fascianti dal cavallo bassissimo, cinture a gonnellino e maglie finto nudo; di cappotti nemmeno l'ombra. Miuccia ha voluto così portare in passerella una collezione difficile da portare ma interessante da interpretare.
Uomo avventuroso e sincero ma vanitoso come i seduttori d'antan per Roberto Cavalli. Pellicciotti di ocelot, completi in pelle e colori ''maschi'' come il blu, il nero ed il marrone la fanno da padroni.
Mister clown per Romeo Gigli; Gentucca Bini ha così interpretato l'uomo per il prossimo inverno, con pantaloni o molto larghi o molto smilzi, e accessori cotruiti con canovacci scozzesi che diventano turbanti e fusciacche.
Seria e cerebrale la collezione di Ferragamo che attraverso atomosfere severe tratteggia un personaggio senza vezzi ma anche un pò freddo, elegantissimo e distante.
Bello e pericoloso è il concetto chiave per l'uomo Versace. Un uomo che sa di piacere e che ammalia con il suo sorrisetto un pò bastardo da seduttore d'alto borgo. Versace immagina un uomo fascinoso in doppio petto, sicuro di sé con il cappotto lungo, irresistibile con la giacca senza cravatta; caratteristico il guanto in pelle.
A chiudere questa veloce carrellata dei principali stilisti, e di come immagino l'uomo per il prossimo inverno, ci pensa Costume National con il suo scomposto sciupafemmine. Linee pulite per il trench, calzone asciutto e camicia perfetta ache con la cravatta allentata. Il messaggio trasmessoè di un uomo fintamente trascurato ma attento ai dettagli.