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x Savanna a gentile richiesta
Dal capitolo 10
I figli di Ausilio: Mario
Ausilio, Mario, Fosca, rispettivamente mio nonno, mio padre e mia madre. (precisazione doverosa)
La crisi internazionale scoppiata alla fine del 1929 colpi' anche la nostra nazione, accentuando la poverta' in cui molti italiani da sempre si dibattevano. Purtroppo questa congiuntura negativa non risparmiò nemmeno la nostra famiglia. Divenne necessario quindi, fare qualcosa in ogni modo per uscirne. La decisione del padre Ausilio di emigrare in Corsica, dove si diceva che ci sarebbe stato un lavoro sicuro, lo porto' lontano, a Calenzana, vicino Calvì, insieme a quasi tutta la famiglia. Addio alla valle, agli amici, alla sua lingua; come tutti gli altri fu sradicato da una terra e dovette mettere le radici in un'altra fino allora sconosciuta. Nei primi mesi trascorsi a Calenzana si adatto' a fare i piu' diversi lavori, tra cui il carbonaio.
"Quello-diceva quando, ormai uomo adulto, ne parlava alla moglie e alle figlie - era una vera e propria arte". Si appassionava ogni volta che parlava di quel mestiere: "Non si tratta di fare dei semplici cumuli di legna. Per ottenere il carbone si deve creare una costruzione precisa, un'architettura complessa, fatta di legno e di terra, di misure, di equilibri, vuoti e pieni, il cui fuoco non divampa, ma, costretto a seguire percorsi obbligati, viene controllato e si sviluppa pian piano, per ore ed ore, senza aggredire il legno."
Quando nel 1942 Ausilio con tutti i familiari fu costretto dagli eventi bellici a tornare in Italia, Mario decise di restare clandestinamente in Corsica: aveva allora ventisei anni e, se fosse rientrato in Toscana, avrebbe corso il rischio di essere chiamato immediatamente alle armi e di essere inviato al fronte tra le fila dei fascisti, che erano impegnati ormai nelle ultime battaglie prima della disfatta. Memore delle scelte del nonno, che, pur di non prendere la tessera del fascio, aveva preferito lasciare per sempre il podere a Cecina, e di quelle del padre, contrario alla guerra, si stava delinenando in lui una scelta politica che lo portera' a diventare profondamente contrario al fascismo e sempre piu' schierato a favore della Resistenza.
Rimase a Bastia quasi un anno, da solo, e divise una stanza con altri italiani nelle sue medesime condizioni, arrangiandosi alla meglio con lavoretti vari, soprattutto di manovalanza. Nella citta' corsa, ebbe modo di conoscere anche la famiglia XXXXX, emigrata li' da circa 10 anni, e Fosca (la futura moglie) che aveva allora 20 anni. Era una ragazza molto bella alla quale non mancavano i corteggiatori. Un giorno la vide passeggiare in compagnia di un altro italiano, assai piu' adulto di lei, e, avvicinandosi per salutarla, non pote' fare a meno di dire scherzosamente all'accompagnatore. " Codesta ragazza farebbe coppia migliore con me!" Poi pero' la perse di vista per ritrovarla molto tempo dopo in Italia., era il 1946.
L'aveva rivista una sera a ballare, aveva parlato di lei qualche giorno dopo alla sorella Rita in questi termini: "Ho ballato ieri sera con la figliola del XXXXX. Quella ragazza mi interessa: ha delle belle ciancotte ed e' bella come un'attrice. Ieri sera aveva un vestito verde e stava molto bene, ma non era un verde comune, era un verde tenue come quello delle foglie a primavera...."
:-)))
della serie "come far diventare dei miti" le persone che ti hanno amato e cresciuto......peccato che loro non hanno fatto in tempo a leggerlo......
Mi scusino tutti, per l'apparente protagonismo.....dei semplici protagonisti.
:rosa