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Operazione della Squadra mobile di Milano Bambini sfruttati e messi «al guinzaglio» Arrestati 19 rom che costringevano i ragazzini a derubare i turisti. La telefonata di un'indagata: «Lo tengo legato» MILANO - «Ho comprato un guinzaglio e lo tengo legato». È con queste parole che un'indagata intercettata al telefono dagli inquirenti rassicura un altro componente dell'organizzazione che, a sua volta, consigliava di «chiudere in una stanza» il bambino che le dava qualche problema. È quanto emerge dalle intercettazioni citate dall'ordinanza di arresto emessa a carico di 25 rom accusati di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e alla tratta di minori. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, bambini romeni tra gli 8 e i 13 anni venivano portati in Italia e costretti, con le botte, a derubare turisti in transito a Milano, Venezia, Pescara, Bologna, Ancona. I loro aguzzini, rom imparentati tra loro e in alcuni casi parenti degli stessi bambini, guadagnavano da questa attività più di 800 euro al giorno per ogni minore.
MINORI LIBERATI - In Italia e in Romania la Squadra mobile di Milano, in collaborazione con la gendarmeria romena, ha già eseguito 19 delle 25 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale, e liberato 9 dei 34 minori (gli altri non si sa dove siano ora) trovati in una cascina del milanese, a Pioltello (Milano): i ragazzini saranno affidati a comunità protette.
LE ACCUSE - Gli accusati devono rispondere di associazione per delinquere, tratta di minori, costrizione a commettere reati, usura e gioco d'azzardo. Per due di loro, parenti diretti di alcuni bimbi, è stato contestato anche l'abuso di autorità. 11 dicembre 2007