http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_963763209.htmlROMA - "Ho già detto quello che pensavo quando mi hanno eletto: il mio lavoro finisce ad ottobre". Così il segretario del Pd Dario Franceschini esclude a Repubblica.tv la sua candidatura al congresso di ottobre. E alla domanda se possa alla fine candidarsi su pressione del partito, Franceschini aggiunge: "Non succederà, ci sarà un congresso importante con tanti candidati, ma questo ora è l'ultimo dei miei problemi".
I simpatizzanti del Pd che sono delusi, specie dai dirigenti locali, si "rimbocchino le maniche" e non aspettino soluzioni dall'alto", aggiunge Franceschini a Repubblica Radio.
EUROPEE: DAL VOTO PASSA LA QUALITA' DELLA DEMOCRAZIA
ROMA - "Alle politiche il differenziale era di 4 punti, se la differenza tra Pd e Pdl si triplicasse, non si fa fatica ad immaginare cosa Berlusconi farebbe. L'astensionismo, il voto di protesta, la delusione possono essere comprensibili, ma non è il momento di consegnare il Paese a Berlusconi per un po' di delusione motivata". Il segretario del Pd Dario Franceschini torna ad evidenziare che dal voto di giugno "passa la qualità della democrazia italiana". Franceschini spiega, a Repubblica.tv, anche di capire "una certa delusione" tra l'elettorato del Pd ma "vorrei sentire un po' più di solidarietà" nell'impegno per cercare di difendere la qualità della democrazia italiana.