@Saratorr scrive:
Quanti di voi hanno frequentato corsi universitari o hanno figli, nipoti o amici che frequentano l'Università?
Ad oggi dopo la laurea triennale non è meglio scegliere un corso professionale se si hanno le idee chiare?
Non c'è forse un distacco troppo netto tra il mondo universatario e la realtà lavorativa?
Che ne pensate?
purtroppo per te io ho frequentato la vecchia quadriennale. Dico purtroppo perchè non riesco ad apprezzare e/o dare un significato ad una laurea triennale se non per gli specializzati medici e tecnici (infermieri, tecnici di laboratori, disegnatori cad ecc ecc).
Quindi ti rispondo dicendo che a mio avviso è meglio portare avanti la laurea magistrale, indipendentemente dal corso che si può fare tranquillamente anche dopo.
Detto ciò, consiglio a tutti di non vivere l'università come un trampolino di lancio per avventure fantastiche in termini lavorativi, perchè siamo in Italia e vige, aimè, ancora un sistema clientelare e maschilista, aiutato anche da elevati costi del personale. Consiglio di vivere l'università come uno step della propria vita che aiuta a pensare, parlare, conoscere, studiare e ad imparare ad organizzarsi. Questo sarà utile nel mondo del lavoro, ma anche nella propria vita sociale.
Il distacco con il mondo del lavoro c'è, si sente e metterà in crisi il neolaureato appena fresco di facoltà. L'università opera in modo "universale" fregandosene del sistema lavoro, ma non tanto nell'indirizzo degli studi (che vengono rafforzati nei territori in cui ce n'è bisogno) ma proprio nella spiegazione dell'organizzazione del lavoro.
Le PMI (Piccole Medie Imprese) per esempio, che rappresentano il motore nel nord est, non sono inglobate nei corsi sull'organigramma aziendale, come non vengono inglobati i settori no profitt e poco considerate le imprese individuali di carattere commerciale.
Nella mia piccola realtà si è parlato sempre di multinazionali, di imprese strutturate dove esisteva un credit manager, un financial manager, un mercato, un cliente ecc ecc, non si è mai parlato di un sistema museo, di un sistema sindacato, di un sistema pubblico o para pubblico. Ma a parte ciò non si è mai detto che spesso se vuoi rimanere "nel mondo" insegnato all'università, ti devi trasferire a Milano, in Germania a Londra o in AMerica, dove esiste un sistema basato sugli obiettivi, dove chi è bravo e sveglio viene assunto subito, chi si fa il culo ottiene e guadagna, e con sistema aziendale iperspecializzato. Peccato che si dimentichino che l'Italia è portata avanti da PMI e dai servizi e quindi ancora che ti ritrovi a fare l'impiegata di segretariato di un titolare onnipotente e onnipresente che non ti lascia spazi decisionali o l'impiegata in un qualche ente parapubbico dove impiegherai 6 mesi per capire qual'è il tuo lavoro.
Insomma non sperare che venendo assunto come operaio, pur avendone i requisiti, riuscirai poi ad ambire alla potrona di responsabile di controller di processo
Ma anche questo fa parte della vita, un conto la teoria, un conto la pratica e la pratica è che in Italia tutti aprono per conto proprio... forse un motivo, oltre alla crisi, ci sarà :-)