@Dasein1960 scrive:
Finalmente una posizione lucida priva di mascherature espressa con linguaggio chiaro
Posso solo osservare che hai evocato la tracotanza ,il rifiuto di ogni limite ,l'estrema libertà di agire seguendo l' istinto di quel animale "superiore"perchè piu feroce insito nella complessità uomo
Ma ti chiedo...nn sono forse ragione e cultura umanistica, faticosamente conquistate nel sangue attraverso secoli di sofferenze nella lotta contro l'ignoranza brutale ,quel di piu che ci ha man mano differenziato proprio da quegli istinti primordiali,che ci erano indispensabili finche abbiamo vissuto nelle caverne?
E ora perchè tu ci vorresti ritornare?
Sai cosa c'è, che questo iperanimalismo romantico da noia, ipocrita come pochi.
La preoccupazione principale è, dal mio punto di vista, cercare di far soffrire il meno possibile un animale, intendo in particolar modo quelli da cibo, ma farne trattati filosofico/barocchi come fai tu mi urta, mi pare eccessivo, ipocrita, melenso, nauseabondo.
Alla fine superiori lo siamo, che piaccia o meno, e per quanto tu possa farmi passare per cavernicolo ho l'intelligenza e la capacità , qualora vedo un animale di mio gradimento ferito, o sofferente, prendermene cura e guarirlo, cosa che, viceversa, almeno in questa era non è possibile. :-)
Non è una differenza da poco.