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RE: La ineluttabile necessità del NUCLEARE - riflessioni+contributo
Vi parlerò dal punto di vista di una azienda.
Una azienda deve coprire la gestione operativa, e in particolare quella, con i ricavi ordinari.
Mi spiego. Non posso coprire i costi per l'acquisto di merci, o per i dipendenti, vendendo le mie infrastrutture (fabbricati, impianti, macchine), o rifinanziando. Quei costi devono essere coperti dal mio core business - dalla vendita di merci e/o servizi.
Occasionalmente, può capitare di dover coprire una perdita in quel modo. Magari riesci a ottenere una plusvalenza vendendo un vecchio macchinario già ammortizzato del tutto. In quei casi è lecito usarli.
Ecco - noi siamo in un momento storico in cui carbone, petrolio, uranio, sono plusvalenze minerarie ed energetiche. Si tratta di energia che stiamo sfruttando, che abbiamo trovato per strada, ma che non può e non deve costituire la nostra regola, per una ragione semplice - finirà nel giro di 30-50 anni. Un pò più lentamente il carbone cinese, che è "virtualmente infinito", ma i giochi sono chiari. Abbiamo un orizzonte di autosufficienza di 50-100 anni, usando l'energia che troviamo per strada.
Vi dico le parole chiave per il futuro, se vogliamo avere un futuro come razza - energia rinnovabile e decrescita.
Energia rinnovabile, perchè è la nostra "gestione ordinaria", è quello che potremo fare sempre e comunque. Ricavare energia dal sole, dal mare, dal vento, e poi, elemento chiave - sfruttare meglio l'energia che produciamo. Recuperarla.
Gli esempi perfetti sono i treni, le automobili, e in generale tutto quanto produce movimento. Tutta energia che ad ora sprechiamo, lasciandola inutilizzata.
Fate un conticino veloce - migliorare del 20% il nostro rendimento generale (e vi assicuro che non è difficile, visto che buttiamo nel cesso abitualmente moltissima energia) significa avere bisogno di un quinto di energia in meno.
La seconda parola d'ordine è la decrescita. Questa deve essere una decrescita dei consumi e una decrescita DEMOGRAFICA.
Non ci sono cazzi al riguardo. Deve essere generale, deve toccare tutti, e tutto. C'è un bello studio sui cervi in un'isola priva di predatori naturali - dopo una esplosione demografica notevole, i cervi si sono ridotti al 5% del numero originario... per fame. Avevano consumato praticamente tutte le risorse necessarie alla loro esistenza.
Lo stesso sta accadendo a noi. Moltissimi figliano, il nostro numero cresce di continuo, i nostri consumi anche. E questo riguarda non solo l'energia, ma beni assai più essenziali - come l'acqua, che potrebbe essere il vero nodo cruciale del nostro futuro.
Una azienda non può acquistare dieci milioni di cappelli se poi li deve vendere entro l'estate a Sesto San Giovanni. Usiamo un minimo di fottuta logica. Non possiamo mantenere dieci miliardi di esseri umani. Potremmo con una dieta strettamente vegetariana, ma non vedo questa grande qualità di vita per il futuro.
Il nostro numero deve essere tale da permettere di andare avanti con le sole fonti rinnovabili, e con uno sfruttamento energetico logico. Non parlatemi di antimateria, per favore, perché c'è un bel libro al riguardo che spiega come sia assolutamente antieconomico pensare di sfruttarla per generare energia. Si chiama proprio "Antimateria", e spiega bene di cosa parliamo.
Aggiungo un terzo termine - km 0.
Petrolio, gas e carbone rendono conveniente comprare lontano e importare. Vale soprattutto per il cibo, che arriva da ogni parte del mondo, e ci consente una alimentazione varia. Questo sarà parecchio difficile da digerire, ma dovremo abituarci a rilocalizzare le nostre economie.
Questo in generale, sul fabbisogno energico, e sul perchè non ha senso pensare a nucleare o affini come soluzioni, nella migliore delle ipotesi. Seguirà un post in cui parlo del nucleare in sè.