LadyIsabell scrive:
Si, non lo credi tu???
Io no!
La vostra indipendenza energetica è stupidaggine colossale che il vostro governo vi sta mettendo in testa a nome di un nazionalismo che in realtà è più che mai antiquato e privo di senso!
Innanzitutto da voi il nucleare partirebbe da zero e significa costi di progettazione, costruzione, mantenimento, messa in sicurezza, personale di servizio, gestione, ammodernamento, smaltimento delle scorie senza riprocessamento (che incide fino al 12% del totale), decommissionig e ovviamente gestione scorie post-decommissiong. Va da sè che di fronte a tutto questo è ovvio che nessun privato pensa ad un investimento in questo campo e tocca quindi allo Stato sobbarcarsi tutte queste spese. Inutile dirti che proprio per questo sono i soldi dei contribuenti a farla da padrone.
Nel caso specifico voi avete fatto accordi con la Francia per la realizzazione di reattori nucleari. Ma come sono i trattati che guardano al mantenimento in esercizio delle centrali? Vogliamo anche parlare dell'uranio? Ce lo chiediamo come sono gli accordi per lo sfruttamento dell'uranio? Andrete voi nelle miniere in Niger, oppure saranno i francesi? Ma a questo punto mi pare ovvio che dovreste comprarlo questo benedetto uranio. E qui ricordo che il prezzo dell'uranio è passando da 20 Dollari alla libbra nel 2000 a 120 Dollari alla libbra nel 2007. Ma poi bisognerà anche arricchirlo l'uranio e come fare? È davvero pensabile che l'Italia si sobbarchi anche le spese di arricchimento dell'uranio oltre a quelle per la costruzioni di impianti preposti a questa funzione. Quindi come si farà? Dovreste comprare l'uranio arricchito da altri Stati. Quindi questo significa ancora una volta: dipendenza energetica.
Ma veniamo a concetti un po' più legati all'economia vera e propria.
L'Italia acquista dagli Stati confinanti una quantità di energia elettrica superiore all'effettivo bisogno. L'energia elettrica prodotta col nucleare ha un costo decisamente inferiore, sia perchè essa viene acquista di notte, dove è noto che la domanda è inferiore, sia perchè un impianto nucleare non può regolarsi a seconda della domanda.
Questo consente all'Italia di fermare durante tutta la notte la produzione nelle centrali idroelettriche. Viceversa, di giorno le centrali idroelettriche vengono spinte a pieno regime in maniera tale da poter vendere all'estero notevoli quantità di energia elettrica pulita. E non credo sia necessario dirti che quest'ultima costa molto più di quella prodotta col nucleare.
Se ti fai due calcoletti arrivi a capire che per l'Italia è molto più economicamente redditizio di quanto ti facciano credere le campagne pubblicitarie! E infatti nel vostro insulso referendum non c'era la domanda: volete che l'Italia smetta anche di acquistare energia elettronucleare da Stati esteri. E mica sono scemi eh...
Tuttavia, come tu ben sai in Italia c'è stata la liberalizzazione dell'energia elettrica e questo ha significato che le società sono entrate a far parte del mercato. Questo avrebbe dovuto dire che senza monopolio ci sarebbe stata più concorrenza e quindi prezzi più bassi. Ma è stato così? Ovviamente no!
Perchè?
La borsa elettrica fa transazioni ogni giorno per quello successivo. Queste transazioni avvengono di ora in ora ma in questo modo c'è la possibilità che nelle ore di punta vengano chiamati alla produzione anche quegli impianti obsoleti che in Italia sono ancora attivi e nessuno si pone il problema di chiuderli. Ovviamente, come dicevo, la minore efficienza si paga con una maggiorazione sul prezzo. Alla fine viene fatta una media delle transazioni ma quello che alza la media è proprio il dato delle centrali peggiori.
A questo punto sarebbe ovvio pensare che con l'ingresso di centrali nucleari efficienti si potrebbe pensare di spegnere le vecchie centrali a carbone e togliere quel dato negativo che influisce su tutta la borsa.
Perchè non viene mai fatto?
Per una ragione molto semplice!
Ad una perdita del consumatore che si vede tutte le medie dei prezzi alzati dalle centrali obsolete nonostante la presenza di centrali nuovissime, corrisponde un guadagno del produttore energetico che riesce a fare prezzi elevatissimi pur avendo centrali efficienti e quindi spendendo poco.
In sostanza chi ci guadagna davvero non è mai il consumatore ma il produttore e nel caso specifico l'ENEL che, nonostante la liberalizzazione del mercato, è ancora la società di punta.
A questo ti dico anche che la cosa più assurda negli accordi con EDF è proprio che l'ENEL è diventato l'organo preposto all'attuazione del futuro programma nucleare italiano. Su questo ci si potrebbe passare sopra (nonostante il "quasi" monopolio energetico), non fosse lo Stato italiano uno degli azionisti della stessa ENEL. Va da sè che in questo senso lo Stato ha un notevole guadagno e le scelte che attuerà non saranno certo disinteressate.
Ci credi ancora che avrai agevolazioni economiche con l'arrivo del nucleare in Italia?
:hehe