Su oltre un migliaio di giovani una teenager su quattro vi ha fatto ricorso
Contraccezione di emergenza
Prima dei dibattiti attenti a…
di Adriana Bazzi
Eccoci con un tema di salute al femminile “sensibile”:
la pillola dei cinque giorni,
quella che può impedire la gravidanza, dopo un rapporto a rischio, se somministrata entro 120 ore. Già in commercio negli Stati Uniti e in molti Paesi europei, in Italia ha appena ricevuto il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità, ma con un “MA”:un test di gravidanza obbligatorio sul sangue, per escludere che sia già in atto una gravidanza. :sbong (È UNA BURLA VERO??? NDR)
Così l’Aidos, (l’Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo)
ha inviato una lettera aperta al Presidente dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, che dovrà approvare questo nuovo contraccettivo di emergenza, con una richiesta: escludere l’obbligatorietà del test.(OVVIO MI PARE... NDR)
Anche la maggior parte dei ginecologi è contraria al test. Le donne si sono espresse, gli esperti pure e staremo a vedere.
Ma quando si parla di salute riproduttiva, di contraccezione più o meno di emergenza, di pillola abortiva, di fecondazione in vitro (
a proposito: l’Italia è al primo posto per gravidanze ottenute con embrioni congelati, come è stato appena riferito a Stoccolma al Congresso europeo per la riproduzione, pur avendo una delle legislazioni più discutibili d’Europa (MI PARE SI CHIAMASSE CRIOCONSERVAZIONE O QUALCOSA DEL GENERE, NDR)) la questione si complica sempre e si intreccia con il dibattito etico, dove i pareri si sprecano e mettono in secondo piano altre considerazioni, forse più importanti. Eccone almeno due.
Intanto la pillola dei cinque giorni è una “terapia”: serve a rimediare un guaio che spesso è provocato dalla
mancanza di “prevenzione”, e cioè di una contraccezione consapevole, soprattutto da parte delle più giovani. E’ vero che la pillola dei cinque giorni (come quella, già in commercio, del giorno dopo) è per l’emergenza, ma è anche vero che
un sondaggio, condotto dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) su oltre un migliaio di giovani, rivela che almeno una teenager su quattro vi ha fatto ricorso (
addirittura i dati ufficiali dicono che, sul totale di 360 mila confezioni di pillole del giorno dopo vendute in Italia nel 2009, la metà è stata utilizzata dalle under 20). <---- !!!!
Le minorenni, poi, sono responsabili, da sole, del
3,4 del totale di tutte le interruzioni volontarie di gravidanza
Non solo:
sempre secondo il sondaggio Sigo, solo un ragazzo su tre porterà in vacanza un contraccettivo, anche se il 64 per cento crede che vivrà un’avventura occasionale (la Sigo ha promosso un programma di informazione sulla contraccezione).
La seconda considerazione riguarda gli effetti collaterali della contraccezione di emergenza. Prendere l’
ulipristal, questo il nome del farmaco, non è come bere un bicchiere d’acqua (cliccate qui per leggere la scheda scientifica).
Almeno il dieci per cento delle persone ha disturbi dopo la somministrazione. Una ragione in più per non prendere alla leggera questo metodo e non perdersi nei meandri del dibattito etico.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/contraccezione-di-emergenzaprima-dei-dibattiti-attenti-a/***
Premetto che sono personalmente contro l'aborto in tutte le sue forme. Ma sono sconvolta dai numeri. Ancora niente da fare con l'educazione sessuale? E ancora una volta vedo lo zampino di Santa Romana Chiesa. :nono