andrea8319 scrive:
Duca.theKnight scrive:
quei pochi che vollero andarsene lo poterono fare in tutta libertà (Einstein docet...).
Ma per piacere...E'ridicolo prendere Einstein come metro di giudizio, non tutti gli ebrei allora in Germania potevano vantare gli agganci e le tutele di un premio Nobel!Tra l'altro Einstein (per sua fortuna,visto che le SS nel '44 per ripicca uccisero la moglie e le figlie di suo cugino Robert) si trovava già negli Stati Uniti ,a Princeton,perchè aveva già fiutato l'aria. Tutti gli altri,sempre se avevano parenti o amici in altre nazioni e la possibilità economica non è che "vollero andarsene" furono costretti a fuggire!.
Nessuna legge vietava a nessun cittadino tedesco di espatriare. Questo è il punto. E stai tranquillo che se qualcuno si sente in pericolo di vita, soldi o non soldi, alza le chiappe e se ne va. I confini diventarono blindati, ovviamente, solo quando scoppiò il conflitto. La grande, gigantesca, incolmabile differenza tra i regimi dittatoriali marxisti e quelli nazionalisti sta proprio in questo aspetto. Clamorose le fughe e le richieste di asilo politico di atleti polacchi, rumeni, ungheresi, cinesi, bulgari, cubani, nordcoreani, russi, della Germania Est nei tragici anni della guerra fredda. Mai si è sentito dire di un solo divieto di espatrio dall'Italia fascista, dalla Germania nazista, dalla Spagna franchista, dall'Argentina peronista, dal Portogallo di Salazar. Mai!!
Non potrete mai ribaltare o anche soltanto occultare questa evidente realtà STORICA. Che la dice lunga sul tipo di oppressione esercitata dai regimi comunisti e sulle misure messe in atto per sopprimere i recalcitranti. Gli altri regimi, al contrario, sono terminati o per cause naturali, o per le sconfitte militari.