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di destra, di centro o di sinistra... non importa. Discutiamo "civilmente" dell'operato dei nostri politici.

excristian1977 26/02/2016 ore 11.29.41 Ultimi messaggi
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ImportanteCosì l’Italia sigilla i mari per evitare l’avanzata dell’Isis

da la stampa

Con l’occupazione di Sirte gli islamisti ora dispongono di una costa. Piattaforme petrolifere e navi da crociera possono diventare obiettivi



S’è parlato tantissimo di Libia, nella riunione di ieri pomeriggio al Consiglio supremo di Difesa. Già, perché la Libia è in cima alle preoccupazioni del nostro governo. Un Paese fuori controllo dove prosperano i traffici illegali, si mettono a rischio le nostre forniture energetiche (e infatti il comunicato ufficiale del Quirinale accenna all’impatto sulla «sicurezza energetica italiana ed europea» e «all’andamento dei mercati degli idrocarburi»), è trampolino di lancio per l’immigrazione clandestina, e infine ma non ultimo, il Califfato sta provando a radicarsi.


Prima che ce lo dicessero i francesi, infatti, - su «Le Monde» di tre giorni fa si leggeva la preoccupazione di una fonte della Marina militare francese: «L’Isis dispone per la prima volta di una costa. Ci prepariamo a duri scenari in mare» - già la Difesa italiana ha provveduto a sigillare le acque davanti alle coste libiche.


Doppia squadra navale

Da mesi c’è in mare, in permanenza, una doppia squadra navale: il dispositivo tutto italiano Mare Sicuro e la flotta europea Eunavform a guida italiana. Ma non ci basta. E infatti l’Italia cerca alleanze per convincere la Nato a schierare qualche nave anche nel Mediterraneo centrale e non solo tra Grecia e Turchia. Il ministro Roberta Pinotti sta organizzando un vertice con i colleghi di Francia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna.

Con l’Isis che controlla un centinaio di chilometri di costa del Mediterraneo, infatti, siamo già nell’incubo. Ogni possibile minaccia è stata valutata dalla nostra intelligence e dagli stati maggiori: l’assalto suicida a una nave militare sulla falsariga di quello che fecero i qaedisti nel golfo di Aden contro la cacciatorpediniera statunitense «Uss Cole» nel 2000; che i terroristi islamisti possano attaccare qualche piattaforma petrolifera off-shore dell’Eni; che la costa libica si trasformi in una nuova Somalia con pirati che sequestrano navi cargo; infine anche il pericolo di un assalto a navi da crociera. In fondo, non sarebbe altro che una riedizione del sequestro della «Achille Lauro», che trentuno anni fa fu assalita e dirottata da quattro terroristi palestinesi al largo dell’Egitto.

Nel mazzo delle ipotesi c’è anche quella più estrema di uno sbarco di uomini armati sul suolo italiano. I jihadisti l’hanno fatto in India nel 2008, quando hanno assalito diversi hotel di Mumbai sbarcando con gommoni sulla spiaggia, dopo essere stati portati in zona con un finto peschereccio.

Le contromisure

Identificati i rischi, ecco le contromisure. Un sistema complesso per sigillare una frontiera liquida. «A questo punto non passa neanche un barchino senza essere segnalato», è la rassicurazione che i militari hanno fornito.

S’immagini infatti la scacchiera della battaglia navale. Dal cielo vigilano ininterrottamente due droni Predator e il satellite Cosmo-Skymed a disposizione della Difesa. Navi, uomini e elicotteri, peraltro, sono lì, pronti a intervenire. Da quasi un anno - si cominciò nel marzo 2015 - è in piedi l’operazione Mare Sicuro: un dispositivo aeronavale di 5 navi, con elicotteri e almeno 1000 uomini che ha compito di «presenza, sorveglianza e sicurezza marittima». Opera in un’area di mare di circa 160.000 km quadrati, prospiciente le coste libiche. Il punto esatto dove sono le nostre navi è però segreto militare, non volendo fornire indicazioni ai terroristi.

A partire dal giugno 2015, gli si è affiancata la missione europea «Eunavform-Sophia» con 24 nazioni europee, 6 vascelli, 4 aerei. L’Italia fornisce il quartier generale, la portaerei Cavour come ammiraglia e il comandante, l’ammiraglio Enrico Credendino. I flussi di migranti dalla Libia sono diminuiti e «i trafficanti - ha scritto in un rapporto riservato per Bruxelles, finito su Wikileaks - non possono più operare con impunità nelle acque internazionali».

L’ammiraglio spinge però per operazioni più ardite. L’Unione europea - è il suo suggerimento - proponga al futuro governo unitario di addestrare gli uomini della Guardia costiera e li rifornisca di mezzi. In questo modo Eunavoform diventerebbe un partner strategico, sarebbe invitata nelle acque territoriali, e assieme ai libici potrebbe anche mettere qualche scarpone a terra.

COSA PENSATE?

troppe parole
pochi fatti


la soluzione è sempre la stessa

Marina militare:

- utilizzo dei sommergibili classe "Todaro" S526 "Todaro" S527 "Scirè"
con funzioni di rompicoglioni in entrata ed uscita dalle acque territoriali libiche arrivando a tiro utile per colpire tripoli o il suo porto

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- utilizzo dei cacciartopedieneri lanciamissili classe "Andrea Doria" D553 "Andrea Doria" e D554 "Caio Dulio"

- utilizzo delle fregate classe "Maestrale" F576 "Espero" F577 "Zeffiro"

- utilizzo delle fregate multiruolo FREMM classe "Bergamini" F590 "Carlo Bergamini", F591 "Virginio Fasan", F592 "Carlo Margottini"

per l'attacco dal mare

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- utilizzo dei caccia classe "De la Penne" D560 "Luigi Duran De la Penne" D561 "Francesco Mimbelli"

come scorta pesante ai nostri pescherecci e stazionamento fisso davanti alle acque territoriali libiche

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- utilizzo delle corvette classe "Minerva" 2^ serie F555 "Driade" F556 "Chimera" F557 "Fenice" F558 "Sibilla"

come scorta ravvicinata ai nostri pescherecci pronte ad incursioni veloci in territorio libico

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- utilizzo nave d'assalto anfibia classe "San Giusto" L9894 "San Giusto" con a bordo un' aliquota di elicotteri A129 "Mangusta" della Brigata Aeromobili "Friuli" (precisamente del 5° Rgt. Av.Es. "Rigel")

per difesa ed attacco con unità elicotteristiche e per eventuale sbarco di truppe di terra

- utilizzo portaeromobili classe "Cavour" CHV550 "Cavour" con l'intera aliquota aerea a sua disposizione

per attacchi aeronavali sul territorio libico


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Aeronautica Militare

- utilizzo di aerei "Predator" del 32° stormo di amendola

per sorvegliare le coste libiche

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- utilizzo 41° stormo di base a sigonella con aerei BR.1150 "Atlantic"

per il pattugliamento marittimo

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- utilizzo del 36° stormo di base a gioia del colle con aerei Tornado IDS e F-2000 “Typhoon”

- utilizzo del 37° stormo di base a trapani con aerei F16

per la difesa aerea

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- utilizzo del 9° stormo di base a grazzanise con elicotteri AB212 AMI-SAR e AB212-ICO

per assicurare il supporto aereo e terrestre a Reparti/Enti di Forze Speciali (F.S.) o di Forze per Operazioni Speciali (F.O.S.), sia per le fasi di spiegamento che di ripiegamento nei vari teatri operativi, nonché operazioni Combat S.A.R (Search And Rescue).

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- utilizzo del 6° stormo di base a ghedi con aerei Tornado MRCA

per attacco e ricognizione aerea

- utilizzo del 50° stormo di base a piacenza e del 51° stormo a istrana con aerei Tornado ECR ed AMX

per operazioni combinate di supporto alle forze di superficie ed perazioni di attacco e ricognizione contro obiettivi relativi alle forze e al potenziale bellico nemico.

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Esercito

- utilizzo Brigata Aeromobile "Friuli" imbarcata sulla Nave "San Giusto"

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- utilizzo Brigata Paracadutisti "Flgore" in ogni suo reparto

con compiti di acquisizione/ricerca obiettivo, attacco al suolo, prendere i punti chiave strategici (raffinerie e vie di comunicazione)

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- utilizzo Brigata Cavalleria "Pozzuolo del Friuli" e della Brigata Corazzata "Ariete" in ogni loro reparto

con compiti tipici dei reparti con dotazione di mezzi pesanti quali i carri "Ariete" ed i blindo "Centauro"

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- utilizzo Brigata Meccanizzata "Sassari" e Brigata Bersaglieri "Garibaldi" in ogni loro reparto

con compiti di conquista dei territori e del loro mantenimento

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- utilizzo della Forza di Proiezione Anfiba (Lagunari e San Marco)

per operazioni anfibie controllo delle zone portuali e delle città di mare

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da la stampa Con l’occupazione di Sirte gli islamisti ora dispongono di una costa. Piattaforme petrolifere e navi da crociera...
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26/02/2016 11.29.41
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excristian1977 excristian1977 26/02/2016 ore 15.06.15 Ultimi messaggi
Wirk2016 Wirk2016 26/02/2016 ore 16.47.02
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(Nessuno)RE: Così l’Italia sigilla i mari per evitare l’avanzata dell’Isis

@excristian1977 : esatto
Natha.nBedford Natha.nBedford 26/02/2016 ore 17.02.44
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(Nessuno)RE: Così l’Italia sigilla i mari per evitare l’avanzata dell’Isis

@excristian1977 scrive:
l’assalto suicida a una nave militare sulla falsariga di quello che fecero i qaedisti nel golfo di Aden contro la cacciatorpediniera statunitense «Uss Cole» nel 2000; che i terroristi islamisti possano attaccare qualche piattaforma petrolifera off-shore dell’Eni; che la costa libica si trasformi in una nuova Somalia con pirati che sequestrano navi cargo; infine anche il pericolo di un assalto a navi da crociera. In fondo, non sarebbe altro che una riedizione del sequestro della «Achille Lauro», che trentuno anni fa fu assalita e dirottata da quattro terroristi palestinesi al largo dell’Egitto

magari.... così almeno i coglioni asinistri che per anni si son andati a raccattare la spazzatura di tutto il terzomondo si sveglierebbero....

gli asini hanno bisogno della bastonata sulla loro testa vuota per riuscire a capire che il bastone è duro e fa male.


per anni hanno costruito ponti per l'isis invece che muri quei mastodontici idioti rossi.... prendono sul serio le cazzate di bergoglio


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