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Sentenza di primo grado.
Sono piaciute al Movimento Cinquestelle ma non a Forza Italia le parole del pm Nino Di Matteo dopo la sentenza sulla trattativa Stato-mafia. Di Matteo, commentando la sentenza, ha evocato i governi Andreotti, Ciampi e Berlusconi parlando di “parte dello Stato che trattava con la mafia”. Un attacco politico in piena regola, proprio in ore che vedono coinvolto il leader di Forza Italia nella possibile formazione del nuovo governo. “Il fatto che uno dei pubblici ministeri – si legge in una nota di Forza Italia – coinvolti nel processo -non a caso assiduo partecipante alle iniziative del Movimento Cinque Stelle- si permetta, nonostante questo, di commentare la sentenza adombrando responsabilità del Presidente Berlusconi è di una gravità senza precedenti e sarà oggetto dei necessari passi in ogni sede”. “Ogni atto politico e di governo del presidente Berlusconi, di Forza Italia nel suo complesso, e di ogni suo singolo esponente -assicura il partito azzurro- è sempre andato nel senso di un contrasto fortissimo alla criminalità mafiosa, sia sul piano dell’incremento delle pene, e dell’individuazione di nuovi strumenti giuridici per una più efficace azione antimafia, sia anche per quanto riguarda l’azione delle forze dell’ordine sotto i nostri governi noi confronti dei responsabili di reati di mafia”.
Naturalmente la sentenza ha dato fiato al giustizialismo dei pentastellati e ha di fatto dato un colpo al centrodestra proprio nel momento in cui, grazie ai veti di Di Maio, si riflette sulla possibilità di un mandato esplorativo stavolta affidato al presidente della Camera Roberto Fico. “Un giorno storico per la città di Palermo e l’Italia intera. La trattativa stato-mafia, secondo i giudici della Corte d’Assise di Palermo, non solo c’è stata ma ha determinato la commissione di un gravissimo reato contro i fondamenti democratici del nostro Stato”, esultano Aldo Penna, neoeletto portavoce del M5S alla Camera, e Ugo Forello, capogruppo dei Cinquestelle al Comune di Palermo, commentano la sentenza del processo sulla trattativa Stato-Mafia. “Grazie all’impegno, al coraggio e alla determinazione della Procura della Repubblica di Palermo – aggiungono – si è finalmente iniziato a far luce su uno dei periodi più bui del nostro Paese, in cui uomini dell’Arma e esponenti politici avrebbero tentato di scendere a patti con la mafia. Fa riflettere la condanna, in primo grado, dell’ex senatore dell’Utri, uomo di riferimento di Berlusconi a Palermo. Non possiamo perciò non ribadire la posizione del M5S circa l’impossibilità di avviare alcuna trattativa per la formazione di un governo con il leader di Forza Italia”. Ai due fa subito eco Roberto Fico su facebook: “La giornata di oggi ha un valore civile e morale straordinario. Perché quando lo Stato riapre le proprie ferite per provare a stabilire la verità, quando giunge a condannare sé stesso, allora riacquista la forza, la dignità e la fiducia dei cittadini”.
Dal secolo d italia
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Sono piaciute al Movimento Cinquestelle ma non a Forza Italia le parole del pm Nino Di Matteo dopo la sentenza sulla trattativa S...
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21/04/2018 12.25.51
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