@Gio.1947 :
Gio, con te sarò molto più prolissa.... sarò filippica !
Credimi, questi fatti si sapevano già negli anni 80 nella mia scuola media inferiore, bastava poco: attenzione e studio e dunque si studiava la storia, poiché, appunto, scritta sui libri di scuola.
Ora ... voi dite che una parte di essa è stata taciuta, nascosta, magari manipolata, falsificata... ma in 150 anni, com'è possibile tenere nascoste prove, racconti, testimonianze, lettere, scritti, ecc. e poi, all'improvviso... toh, la storia raccontataci dai nostri insegnati e professori, era semplicemente una storiella ... ma cosa hanno studiato sti maestri e professori negli ultimi 60 anni?
Notare poi che la maggioranza erano e ancora sono meridionali... io ho avuto ben 12 insegnanti e 9 erano meridionali.
E adesso, bisogna pensare che, poco dopo l'unità d'italia, a parte l'analfabetismo che imperava tra il popolino in quel periodo e anche molto dopo, calò il silenzio anche tra i dottori, i nobili, (mica furono spazzati tutti via al sud) i poeti, gli scrittori, gli studiosi partenopei e siciliani e altri numerosi superstiti rimasti in vita sono stati tutti omertosi?? rinunciarono quindi a scrivere, a denunciare, testimoniare, chi a voce, (ripeto, l'analfabetismo era prassi tra i popoli sia del sud che del nord) e chi per scritto? (i libri si scrivevano già quell'epoca)
Capita anche oggi che, a mano a mano che si raccontano certi eventi, la Storia diviene "le storie" le quali si trasformarono via, via, in dicerie che uomini e donne di oggi e ancor più di allora, piace loro cucirsele addosso per poi divulgarle.
Ma ripeto: non nego la Storia, tutto quello che successe nel Regno delle due Sicilie, Mazzini, Cavour, Garibaldi e la sua compagnia, generali vari italiani e inglesi, le stragi che ogni efferata guerra compie sul campo.... permettimi però di pormi domande anche se ti risultano farlocche e poco sagge.
Tra milioni di parole e insulti, ho letto sui social che navigano in rete, alcuni fatti accaduti in quell'epoca remota:
oltre al fruttuoso commercio, vi era anche un'agricoltura fiorente, (quella interna, come poteva essere fiorente se a quel tempo si viaggiava con carretti e asinelli?) inoltre, vi erano molte industrie tra cui quella siderurgica.... bene, in che anno nacque la siderurgia e dove, in quale stato?
Non fu forse l'Inghilterra la prima a creare l'industria siderurgica? (ma potrei cannare alla grande)
Qui al nord vi erano le miniere di ferro e di carbone... al sud, quante miniere di ferro e carbone estratti al giorno possedevate prima del 1860?
Senza le due risorse prime, (voi tenevate le miniere di zolfo e di sale ma non del ferro) difficilmente si riesce a fondare industrie siderurgiche o no?
Al nord vi erano miniere di ferro e carbon fossile e le industrie siderurgiche (e meccaniche) pertanto nacquero e poi si espansero. Dunque, non credo alla fandonia delle industrie siderurgiche al sud nell'era napoleonica e borbonica.
E mi ha fatto ridere non poco sentire le parole di Pino Aprile dire in tv: i bresciani scendevano al sud per cercare lavoro nelle industrie.
Quali? Quelle siderurgiche??
PICCOLA PAUSA.
Stimo e ammiro moltissimo lo storico Salvatore Lupo (non è un nordico né un parente di "selfini" ;-) )il quale considera il libro di Pino Aprile "Terroni", all'interno del quale, c'è una certa descrizione di non so cosa (non ho letto il libro) e che con il Risorgimento non ha nulla a che vedere.
Il libro (come quello di Antonio Ciano) confonde fatti accertati con eventi immaginari.
Inoltre ne critica la poca chiarezza nell'indicare le fonti storiche utilizzate fino a definire il libro come una delle macchine editoriali che non hanno nulla in comune con il lavoro di storico!
Attenzione a revisionare la Storia ... altrimenti, tra un tot di anni, potrebbe saltar fuori da un cilindro qualsiasi che gli ebrei erano i crudeli aguzzini dei nazisti.Un'altra diceria sentita e letta: il nord rubò tutto, anche le industrie delle armi... !!
può essere, non lo metto in dubbio ma, ora, a parte il fatto che non vengono citate date, nomi, quali tipo di armi, ecc. ma, di quali e quante armerie si parla? Tu lo sai?
BS è soprannominata: "la valle delle armi"; ti faccio presente che la fabbrica più importante appartiene alla famiglia Beretta, la quale ha sede a Gardone Val Trompia.
se ti interessa, qui giù la storia:
https://medium.com/italia/la-valle-delle-armi-614e096414b5dal 1861 ... un lungo salto e oplà ... 2015 ...
E' assai interessante questo pezzo, quindi lo copioincollo:
L’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere di Brescia (Opal), che monitora la regolarità delle esportazioni, ha più volte denunciato violazioni della legge 185 del 1990, che vieta la fornitura di armi a paesi impegnati in conflitti o responsabili di violazioni dei diritti umani: tra i casi recenti c’è l’esportazione nel 2014 verso l’Egitto di più di 30mila pistole prodotte in provincia di Brescia. Sempre l’Opal ricorda che l’Italia nel 2015 ha esportato armi o munizioni, di tipo comune o militare, a ben 120 paesi.Da quel che so io, la Beretta non ha mai venduto armi nei paesi impegnati in guerre civili e altre varie e dunque, a chi pensa e mi dice: "bresciani assassini" per via delle armi vendute, prego loro di non essere superficiali e pressapochisti, (cit.) e li invito a cercare le cause e le colpe in altre sedi, soprattutto indaghino coloro che rivendono armi di ogni tipo a chi e per fare cosa.