@bigsistem.return scrive:
un altra cosa che non avete capito secondo me , e'che l'elettore italiano non e'piu come quello di 20 o 30 anni fa , quando avevamo la lira e tutti votavano il partito come se fosse la propria squadra del cuore
Sono d'accordo che l'elettore italiano non sia più come quello che votava il partito decenni addietro,....ma perchè? Vediamo:
Premesso che a mio avviso non è cresciuta la consapevolezza del cittadino medio per i problemi politico-economici...e questo dal 1947, quando gli italiani di fatto si disinteressarono addirittura della stesura della Costituzione.
Gli italiani (sempre genericamente parlando) sono persone da calcio, da chiacchere da bar, da passione per le auto...insomma, delle questioni importanti sempre poco se ne sono interessati, per un motivo o per l'altro (alcun motivi sono pure intrinsechi nell'animo umano e del tutto giustificati); ne consegue comunque che la cosa più facile ..e forse anche corretta, era affidarsi al partito della loro classe, senza stare tanto a guardare più in là.
-Gli operai erano comunisti perchè era l'unico partito dichiaratamente a loro favore.
-Gli impiegati erano socialisti perchè avevano una visione un pò più vasta del problema.
-I piccoli e grandi imprenditori erano liberali/capitalisti perchè era ovvio che non potevano essere nè comunisti nè socialisti.
-Gli artigiani...non lo so; essi avevano (hanno) tutti gli svantaggi dei dipendenti come orari ed impegno e tutti gli svantaggi dei piccoli imprenditori per cosa riguarda i rischi economici...forse erano equamente suddivisi tra socialismo e liberalismo.
Insomma, bastava "sposare" il partito della propria classe e ci si poteva dimenticare del problema.
Adesso il VERO partito, con le rigide impostazioni ideologiche di base non sussiste più e se anni addietro era veramente impossibile anche solo pensare ad un accordo tra comunisti e capitalisti, (volutamente citando gli estremi), negli ultimi decenni abbiamo visto che tutto è possibile, grazie ad una pluralità di partiti, partitini e movimenti che hanno reciprocamente mischiato concetti, intenti ed interessi socio-economici. A peggiorare le cose, sussiste il fatto che le regolamentazioni prevedono forzatamente accordi anche post elezioni per avere la maggioranza di governo.
Per quanto sopra, alla popolazione non è rimasto altro che appoggiarsi alle parole ed ai programmi (il più delle volte economicamente insostenibili: nelle ultime elezioni mi pare che l'unico che avesse le coperture economiche fosse stato "+Europa" ..tutti gli altri mancavano di copertura per decine e decine di miliardi).
E' mia convinzione, magari sbagliata, che tali programmi "spingano"
di volta in volta(per poi spegnersi piano piano, per insostenibilità, col passare dei primi semestri al governo), proprio sulle questioni che più bruciano la popolazione
al momento delle elezioni,.....con tutti i danni che questo miope comportamento può successivamente causare.