@ma.nnaggia scrive:
Questa diatriba è il solito trucchetto sinistro per demolire i cardini morali di questa mia patria derelitta e umiliata...ma cominciamo.
1) Dio. Mi pare ovvio che non si intenda la divinità (è però anche palese che Allah e altre divinità non c'entrino nulla con le nostre tradizioni!) ma è il modo di sottolineare quelle che sono le nostre tradizionali origini, che sono quelle cristiane. Se volete obiettare su questo dovete però anche farlo sulle altre nazioni, quelle che hanno un'identità religiosa diversa dalla nostra.
2)La famiglia. Io penso (spero) che nessuno dei sinistri sia padre, perché negare un'affermazione del genere, che si debba tenere alla famiglia tradizionale, può voler dire, ad esempio, che loro dei loro figli non freghi nulla...eh sì, belle signorine, anche quella è famiglia. Io, da buon appartenente alla destra italiana, morirei per i miei figli...ma tant'è!
La Patria. Anche qui si sovvertono i valori, c'è da spiegare che cosa è davvero la Patria? Quella per la quale sono morti milioni di italiani dal 1861 a oggi.
Se voi non avete una morale di appartenenza sono problemi vostri e dei vostri psichiatri.
Ci sono alcuni particolari che andrebbero bene approfonditi:
1° Le tradizioni originali dei popoli italici sono pagane, il cristianesimo è una religione importata dal Medio oriente. Ha semplicemente preso il posto di altri culti come il Pantheon ellenico/romano di Zeus/Giove, Ade/Plutone e Ares/Marte o quelli di origine persiana o egizia quali Mitra o l'Aura Mazda di Zoroastro.
2° Non è chiaro per quale motivo gli italiani che sono morti dal 1861 in poi per l'Italia unita sono più importanti di quelli sacrificatisi prima di tale data per una patria diversa dalla tua.
3° Ammirevole e condivisibile l'ipotesi di sacrificare la propria vita per i propri figli, ipotesi però non condivisa dai tanti genitori fascisti che preferirono sacrificare i propri figli nei deserti libici, sulle montagne greche o tra le nevi russe in nome della gloria del duce piuttosto che proteggere tali vite in nome dell'amore genitoriale.