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LA LEZIONE DI KEYNES
Se seguissimo le ricette economiche di Keynes usciremmo dalla crisi in pochissimo tempo. Egli affermò che se il mercato si dimostri inefficiente allora lo Stato deve sostituire il privato ed essere esso stesso promotore di lavori pubblici come antidoto alla crisi.
Noi sappiamo che i pidioti e i loro alleati hanno con le privatizzazioni selvagge degli anni '90 estromesso lo Stato dall'economia, illudendosi che il mercato lasciato a se stesso avrebbe risolto tutti i problemi. Oggi ci stiamo ancora leccando le ferite per quella scelta scellerata.
Noi avremmo bisogno d'uno Stato interventista in economia in grado di fare grandi investimenti per strade, ferrovie, scuole, di difesa del territorio. Uno Stato capace di nazionalizzare gli asset strategici invece di regalarli a gruppi finanziari di pochi scrupoli: insomma uno Stato imprenditore. Questi investimenti in infrastrutture e non rilancerebbero alla grande la domanda e con essa l'occupazione con milioni di nuovi posti di lavoro.
Uno Stato in grado di elaborare un suo piano industriale onde impedire la delocalizzazione delle fabbriche e capace di reindustrializzare il paese, un piano energico in grado di renderci meno dipendente dall'estero, un piano per la ricerca e lo sviluppo. Solo così potremmo lasciarci alla e spalle la crisi che altrimenti ci porterà a fare la fine della rana che morirà bollita.
Per fare questo, naturalmente ci vuole lo Stato sovrano con la sua moneta e libero dalla gabbia dell'euro
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Se seguissimo le ricette economiche di Keynes usciremmo dalla crisi in pochissimo tempo. Egli affermò che se il mercato si dimost...
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01/03/2020 18.41.03
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