@Mousse.allin scrive:
Razzisti non si nasce. Lo si può diventare solo se non si va a scuola o se si va senza ascoltare le lezioni
Temo di non poter concordare con te.
Premettendo che ho avuto la fortuna di ricevere una istruzione atta a conferirmi un livello culturale quantomeno rispettabile sarei ipocrita se negassi il mio assoluto razzismo qualitativo.
Con tutta la buona volontà del mondo non riesco assolutamente a concepire l'umanità come un insieme di individui tutti uguali.
In essa coabitano i migliori insieme ai peggiori.
Vi sono naturalmente varie categorie che non sto qui a particolareggiare, però è evidente come un individuo intelligente, colto ed intellettualmente onesto sia superiore ad un ottuso, ad un ignorante o ad un delinquente.
Non sto qui a dilungarmi sui motivi che possono rendere un individuo inferiore alla media, è inferiore e basta, e non saranno certo le motivazioni che lo hanno reso ciò che è a migliorare la sua condizione.
Un ottuso è inferiore ad una persona intelligente, un ignorante lo è nei confronti di un colto, un delinquente di una persona onesta, un mendace di un sincero, e così via.
Ora, da individuo che ha impiegato sforzi, sacrifici, rinunce o impegno per migliorare negli anni la propria condizione, sia fisica che culturale che sociale, sentimentale, professionale o economica, per quale motivo dovrei evitare di coltivare del disprezzo verso coloro che, per accidia, per cattiva volontà, per superficialità, menefreghismo, ottusità, paura o meschinità d'animo, non è riuscito a fare altrettanto?
C'è chi si atteggia a razzista per rivendicare una forma di superiorità che in realtà non possiede.
Tanto per citare qualche esempio il maschilista ottuso è razzista nei confronti della femminista, l'omofobo dell'omosessuale, il suprematista bianco del nero o del meticcio, il violento del pacifico, e così via.
Ma si tratta sempre di presupposti di superiorità inesistenti perché non hanno comportato alcuno sforzo da parte di chi li rivendica.
Personalmente riconosco di essere assai razzista nei confronti dell'ottuso, questo perché ho sputato sangue negli anni per comprendere gli infiniti colori della vita senza accontentarmi di un unico colore confezionatomi da altri.
Sono razzista nei confronti dell'ignorante, questo perché ho dedicato anni della mia vita nello studio e nella comprensione pratica di ciò che avevo imparato.
Sono razzista nei confronti del disonesto, perché è come un giocatore che si siede al tavolo da gioco cercando di barare perché incapace di confrontarsi ala pari con gli altri giocatori.
E l'inferiore è inutile al mondo nel migliore dei casi, dannoso in tutti gli altri.
Questo rende del tutto ingiustificata la sua sopravvivenza fisica.
Non conosco motivi atti a riconoscere dignità umana ad un essere inferiore, può essere una pecca nelle mie cognizioni, come può essere una realtà tanto scomoda da portare tutti o quasi a cercare di trascurarla.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.