@nerorosso scrive:
Non mi siedo a tavolo con un amico per poi abbandonarlo in un difficile momento se lo faccio lo tradisco
L'"ho detto diamo un diverso significato alla parola tradimento
Vedi, bisogna considerare se l'impegno che hai preso nei confronti di tale amico fosse lo stare al suo fianco o sacrificare la tua vita per lui.
E se il momento difficile che hai citato diventa tanto difficile da mettere a repentaglio la tua stessa sopravvivenza devi considerare se tale amico è in grado o meno di aiutarti.
Nel caso non possa o non voglia farlo comporta il tuo sacrificio certo.
A livello legale non esisteva alcuna norma che imponesse all'Italia di sacrificarsi per l'alleato.
Non lo hanno fatto la Finlandia, la Bulgaria o la Romania.
Non lo ha fatto la Spagna di Francisco Franco.
Non lo ha fatto la stessa Germania nei confronti dell'alleato nipponico.
Si tratta di atti che non hai mai criticato o condannato, quindi dal tuo punto di vista sono leciti.
E se una regola generale vale per uno vale egualmente per tutti.
Quindi ti stai contraddicendo.
Ora, ritornando a noi, quali atti commessi da Grandi, da Ciano e dagli firmatari dell'ordine del giorno costituiscono atto di tradimento?
Considera infatti che:
Il Gran Consiglio del fascismo era organo consultivo.
Un organo consultivo non possiede il potere o la competenza per tradurre le sue decisioni in atti concreti.
I componenti del Gran Consiglio del Fascismo hanno esposto una opinione personale non vincolante ma esclusivamente consultiva.
I componenti del Gran Consiglio del Fascismo erano stati convocati proprio a tale scopo.
Rimango in attesa di una delucidazione che non contenga ulteriori contraddizioni, anche se comincio a pensare che sarà una attesa inutile per mancanza di cognizioni specifiche o di idee chiare da parte tua.