@fiume.sandcreek scrive:
Dal momento in cui un individuo viene tratto in salvo in mare assume la prerogativa di naufrago.
Se vi è un naufragio e tutti cascano in acqua da una nave, da una barca, una scialuppa, un barchino o da una caravella, sono oggetti di operazioni di ricerca e di soccorso e pertanto sono dei naufraghi.
Se una nave va da una costa all'altra, pesca un "carico" di persone a noi sconosciute, e per di più senza un documento, per me sono immigrati illegali.
Poi, ci sono le farse, le scene girate dai alcuni sinistricoli, i cosiddetti buonisti col deretano degli altri, che NON sono volontari e inscenano la tragica, strappalacrime telenovela come quella su la Open Arms, su cui 2 o 3 migranti si buttarono in mare, e la Ong: "Non riusciamo più a contenere la disperazione"!
Una commedia tragico-comica poiché i migranti prima indossarono il salvagente arancione, (a forma di giubbotto... chi li ha aiutati?) e poi si sono gettati in acqua per poter raggiungere la terraferma sicula, subito dopo però, alcuni eroi si tuffarono in acqua pure loro, li recuperarono e poi riportati sulla nave.
Non abbiamo la sicurezza che la spesa per mantenere gli immigrati illegali o non, sia di 5 mld tondi, tondi. Tutto sta se credere a chi ci sciorina il tale costo... il prezzo che devono pagare una parte di italiani dato che l'altra parte si sta arricchendo fuori misura grazie al business che produce l'immigrazione. Ad es., le cooperative nelle quali nessun magistrato, oppure "giornalisti investigativi" entrano per indagare e verificare cosa c'è che va e cosa c'è che non va.