@c.ioccolatino111 scrive:
via con insulti diretti o velati
Se do del cornuto ad un cervo non lo insulto.
Il cervo ha le corna.
Se do del suino ad un facocero non lo insulto.
Il facocero è un suino.
Se rilevo che un soggetto qualsiasi pone in essere atti propri ad una zitella isterica non posso insultarlo paragonando il soggetto stesso a quest'ultima.
Ad originare il mio paragone non è la volontà di offendere ma gli atti posti in essere dal soggetto stesso.
Se tali atti non fossero propri a quelli consoni ad una zitella isterica non potrei paragonare il soggetto a quest'ultima.
Naturalmente se il soggetto non accetta la responsabilità derivante dalle sue azioni dimostra anche altre caratteristiche.
Positive quanto le precedenti.