@marianute scrive:
Ok, ok, ma è come trovare un fagiolo in mezzo alle lenticchie....può succedere, ma raramente in confronto ai casi giudicati con doverosa attenzione.
Cerca di comprendere ciò che desidero comunicarti.
Tu parti dal principio che un errore giudiziario costituisce una eccezione alla regola, ed è del tutto vero.
Ti basi anche sul fatto che non avendo commesso reati non hai nulla da temere dalla magistratura.
E questo lo pensavo anch'io fino alla prima metà degli anni novanta.
Poi mi sono trova immischiato in una storia assurda insieme a persone assai care.
Una storia dove emergevano accuse di reati ignobili quali simonia, appropriazione indebita, atti osceni in luogo consacrato, spaccio di stupefacenti a minorenni, atti di pedofilia.
Una situazione di livello kafkiano che vedi quasi come un incubo dal quale non riesci a svegliarti.
Tra i nostri accusatori vi erano un ministro del culto ed un ufficiale dell'arma.
Gente la cui parola veniva giudicata pesante ed incontestabile se non addirittura a livello probante.
Alla fine si venne a sapere che era proprio il sacerdote ad appropriarsi degli arredi sacri, alcuni di grande valore, per rivenderli, era lui a fare uso di droga ed a fornirla ai suoi protetti, era lui a farsi i ragazzini che frequentavano la sua parrocchia, il milite era invece semplicemente corrotto, faceva da intermediario tra il sacerdote ed il ricettatore, e proteggeva i suoi interessi.
Ti chiederai cosa centravamo noi.
Nulla, semplicemente servivano dei colpevoli ai quali additare le loro colpe, ed hanno approfittato dell'inventario che avevamo svolto alcuni mesi prima per accusarci.
Grazie al cielo abbiamo potuto dimostrare la nostra estraneità ai fatti, anche se tale brutta storia mi è costata anni da incubo, la perdita del lavoro, una barca di soldi e soprattutto la perdita del mio amico più fraterno che non ha visto la fine del processo poiché stroncato da un infarto.
Ma è lecito chiedersi: cosa sarebbe successo se non fossimo riusciti a dimostrare la nostra innocenza?
Magari oggi sarei un pregiudicato con qualche anno di detenzione alle spalle.
E se, come tanti auspicano, ci fosse stata la pena di morte per spacciatori o pedofili?
Oggi non ci sarei più.
Dopo cosa avrebbero fatto tutti coloro che oggi si mostrano tanto intransigenti e generosi con le vite altrui?
Chiedevano scusa a mia figlia?
Oppure passavano la cosa nel dimenticatoio come se non fosse successo niente?
Mi auguro tu possa aver ben compreso ciò che desideravo comunicarti.
N.B.: Non crederti mai al sicuro, c'è sempre in giro qualcuno al quale serve un colpevole al quale additare i propri reati. Non importa chi. Ieri sono stato io, oggi potrebbe esserlo qualcun altro, domani potresti esserlo anche tu.