Pnrr, si sblocca la terza rata. Via libera Ue ma l’Italia rinuncia a mezzo miliardo di fondiUna trattativa serrata, infinita, sofferta che si chiude con un accordo con la commissione europea. Il governo, in ritardo sulla spesa del Pnrr, accetta di rinunciare – per ora – a una parte del finanziamento, 519 milioni, e ottiene in cambio una proroga sulla realizzazione dei posti letto negli studentati, uno degli obiettivi più contestati da Bruxelles. È l’intesa che il ministro Raffaele Fitto ha portato sul tavolo della cabina di regia.
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Giunge al termine così la telenovela della terza rata, che ha bloccato per l’intero 2023, fino a oggi, i finanziamenti del Piano. La richiesta di ottenere la tranche da 19 miliardi era stata presentata dall’esecutivo Meloni alla fine del 2022. La scadenza per la verifica era stata fissata inizialmente a marzo, ma i funzionari dell’Ue avevano ravvisato una serie di anomalie: chiedendo chiarimenti e integrazioni sui 55 obiettivi previsti. È partita una lunga fase di assessment nel corso della quale, per esempio, l’Italia ha cancellato i progetti del Bosco dello sport di Venezia e della ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze. A più riprese, durante il negoziato, le difficoltà dell’Italia nella realizzazione del Pnrr sono stati messi nel mirino dall’opposizione. Il governo Meloni si è difeso ricordando, tra l’altro, che il lavoro di revisione che ha affrontato in questi mesi si riferisce a progetti messi a punto dal precedente esecutivo, quello guidato da Draghi.
Resta il fatto che sul tappeto, fino all’ultimo, è rimasto il nodo dell’assegnazione dei 7.500 posti letto negli studentati. La commissione ha contestato il modo con cui i funzionari del governo hanno messo a punto l’iniziativa, nella parte ad esempio che prevede la concessione delle strutture da parte dei privati. I tecnici dell’Ue e quelli italiani sono in disaccordo su alcuni aspetti: in particolare Bruxelles chiede che i posti letto siano assegnati all’interno di edifici nuovi e non riconvertite. Alla fine una soluzione è stata trovata nello spostamento in avanti della scadenza per la realizzazione dell’obiettivo: il target intermedio dei 7.500 posti letto viene accorpato a quello definitivo (60 mila posti letto) e il raggiungimento posticipato al 2026. Un impegno ribadito dal ministro Annamaria Bernini.
Nel frattempo, però, l’Italia rinuncia a una parte del finanziamento, pari appunto a oltre mezzo miliardo di euro che dovrebbero essere recuperato con la quarta rata che dovrebbe contenere una nuova milestone, per rendere così effettiva l’assegnazione dei posti avvenuta tramite i due bandi già pubblicati nei mesi scorsi. Secondo fonti dell’esecutivo il saldo fra terza e quarta rata rimarrebbe inalterato: 35 miliardi. “Un’intesa democristiana”, sorride il ministro per il Pnrr Raffaele Fitto. Che tira un sospiro di sollievo nel bel mezzo di un percorso, quello del Piano, che rimane in salita.
Fonte:
https://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/pnrr-si-sblocca-la-terza-rata-via-libera-ue-ma-l-italia-rinuncia-a-mezzo-miliardo-di-fondi/ar-AA1e7wnS?ocid=msedgntp&cvid=95afbac4b6274329ee21f8f8bc32b735&ei=105