@orranzo scrive:
adesso il nuovo mantra. "manca l'acqua" regioni a statuto speciale
Rirordo anche il 2003, l'estate più lunga e torrida mai vista dalla metà Ottocento: inziò a fine aprile con temperature agostane e terminò in ottobre.
Sta bene, fu un'annata fuori dalla media, ma a lamentarsi, a razionare l'acqua, chi fu?
...sempre il solito Sud, sempre la medesima palla al piede dell'Italia!
Non disprezzo in toto il Meridione, ma soprattutto sotto la Repubblica è stato la rovina del Paese: frequentando Ragioneria, ricevevamo riviste specialistiche da leggere come supporto ai testi, così confrontando teoria e pratica (quella era vera scuola!)...al 1978, la Cassa del Mezzogiorno era accusata dai circoli economici di aver dissipato 55 mila miliardi di lire dell'epoca, dalla sua fondazione nel 1950.
I risultati furono mediocri e portarono comunque ad ulteriori interventi di Stato: ai quali NON sono contrario ideologicamente e apoditticamente come la UE, anzi, ma "hic et nunc" furono solo danari gettati al vento.
Essenzialmente, si tentò la via sbagliata: industrializzare un'area per natura destinata all'agricoltura e, come era già ben visibile dal secolo 19°, al turismo, e lo è difatti.
...ma gli alberghi sorsero pressoché senza appoggio di Stato, magari con la mano santa del riciclaggio di danaro da parte delle "associazioni mafiose"...
Lo Stato costruiva o faceva costruire, finanziandoli da zero, improbabili stabilimenti, quando gli unici compatibili con la destinazione storica del Sud avrebbero dovuto essere di trasformazione dei prodotti agricoli ed ittici.
Il resto, fu un insulto all'ambiente (quello vero, non "il clima"), ed un fallimento totale: di essi nulla resta, se non siti deteriorati. Vediamo l'impianto Fiat a Termini Imerese: cessati per ordine dei barbari di Bruxelles gli aiuti statali, la banda Agnelli/Elkann lo ha chiuso.
Via 5000 posti di lavoro: via una sciocca fallace illusione. Se restavano a fare i contadini sarebbe stato meglio per loro, no?...
Di Riso, con la sua DR che assembla parti di auto cinesi, ha salvato 1500 di questi posti, e gli va il mio plauso.
Se a Termini, sin dall'inizio, fosse sorto un impianto di pasta, di dolciumi, di sardine in scatola, od un maxi polo alberghiero, sarebbero ancora aperti...magari non donando 5000 posti ma nemmeno levandoli quando 5000 famiglie si erano affidati ad essi. Avremmo forse 800 addetti ma con un lavoro stabile.
Degli imbrogli nati attorno all'innaturale industrializzazione del Sud ho sentito parlare in lungo e largo fin dalla pubertà: anche un secondo cugino di mio padre, prima della dittatura UE, riuscì a far soldi impiantando una piccola industria di lavorazione marmi mai avviata...
Circa gli "statuti speciali" e le Regioni, io sono per la abolizione di tutto ciò.
Semmai, debbono tornare ad essere, come nell'anteguerra, mere definizioni geografiche.
L'unico ente locale concepibile è la Provincia, più vicina alla realtà zonale: ma essa pure dovrebbe essere solo un anello fra il potere centrale e quanto da amministrare, senza eccessiva autonomia.