Da "Il Riformista"
https://www.ilriformista.it/la-testimonianza-di-aponte-scagiona-toti-mai-richieste-di-soldi-il-governatore-tira-la-monetina-dimissioni-o-processo-431185/La testimonianza del numero due al mondo nelle navi cargo è del 12 giugno, e nessuno la conosceva fino a due giorni fa. Perché è rilevante? È socio di Spinelli nel terminal Rinfuse
Proprio nella stessa giornata in cui persino La Repubblica è costretta ad ammettere che l’armatore Gianluigi Aponte, il Comandante ormai ginevrino e secondo uomo più ricco della Confederazione elvetica, ha del tutto scagionato il governatore della Liguria, “mai avuto richieste da Toti”, lo stesso quotidiano ne annuncia come imminenti le dimissioni. Bella operazione politica, il famoso wishful thinking. Sarebbe interessante invece, dopo quattro anni di intercettazioni, pedinamenti e imbottitura di cimici negli uffici, e dopo quasi tre mesi di raccolta di testimonianze, che fossero rese pubbliche ormai tutte le carte. Quelle con le deposizioni delle persone informate sui fatti. Per verificare per esempio se ci siano nuove accuse o conferme su quelle già conosciute, che incastrino Giovanni Toti. Anche e soprattutto perché pare che sia molto concreta l’intenzione della procura di Genova di portare il governatore della Liguria al processo in ceppi, con il rito immediato “cautelare”. Il che consentirebbe il prolungamento di un altro anno della custodia, cioè il carcere preventivo, sia pur domiciliare. In ogni caso, se non interviene la cassazione con la sua lungimiranza oltre che lontananza da questi luoghi liguri, che sono teatro di delitti di vario genere, dalla stretta ligure non si esce. Giovanni Toti è per questi magistrati, sia quelli dell’accusa che i giudici, una sorta di “delinquente abituale”, vittima di una coazione a ripetere che lo obbliga, se permane il suo status di politico, a commettere reati. Cioè quelli che accusa e giudici considerano reati. Quindi, o si dimette, come vorrebbe Repubblica, o va a processo. E ci sarà da tirare in aria una monetina per capire se anche i giudici dell’aula la penseranno come gli altri colleghi genovesi.
Ma sarebbe interessante conoscere tutte le testimonianze finora raccolte in questi tre mesi. Quella dell’armatore Aponte, per esempio, è del 12 giugno, oltre un mese fa. Evidentemente nessuno la conosceva, fino a due giorni fa. Eppure il Comandante è un personaggio importante nell’inchiesta, come nella vita. Quasi coetaneo di uno degli indagati di questa inchiesta, quell’Aldo Spinelli che lo batte di un anno in anzianità, 84 contro 83, Aponte è il numero due al mondo nelle navi cargo e tra le prime compagnia di crociera. Da circa un mese è diventato anche editore, ha acquistato proprio il quotidiano della Liguria, quel Secolo XIX il cui accanimento nei confronti di Giovanni Toti batte decisamente quello del principale quotidiano di Gedi editore. Proprio della società da cui Aponte ha acquistato il quotidiano, benché si sappia che le 21.000 copie annue vendute hanno una discesa annua del 10 per cento e che la perdita prevista di quest’anno ammonta a 4 milioni di euro. E chissà se colui che, secondo voci, sarà il prescelto come nuovo direttore, Osvaldo De Paolini, in quanto giornalista economico, saprà risollevarne le sorti. Nel frattempo il Secolo continua il martellamento su Toti. E la notizia della deposizione di Aponte, il nuovo editore, che scagiona Toti, finora su quelle pagine non si è vista.
Perché è rilevante l’interrogatorio del Comandante? Perché l’armatore è socio al 45% di Aldo Spinelli nel terminal Rinfuse del porto di Genova, cioè nel cuore del problema che sta costando a Toti e gli altri principali indagati, cioè lo stesso Spinelli e Paolo Emilio Signorini, la custodia cautelare dal 7 maggio. La questione riguarda il fatto che la concessione sia stata rinnovata per 30 anni, anche se con una clausola risolutiva nel contratto, che lo stesso Aponte giudica non favorevole per l’investimento. Spinelli sicuramente faceva pressioni per quel rinnovo e anche per la sua longevità. Ne parlava un po’ con tutti, anche con chi, come il governatore Toti, non era colui che avrebbe dovuto alla fine assumere la decisione. Ma era colui, sostengono in sintonia accusatori e giudici, che avrebbe portato a casa ben 40.000 euro per il suo movimento politico. E avrebbe anche avuto la sfacciataggine di denunciarli. Che cosa ha dunque detto Aponte il 12 giugno ai magistrati? Prima di tutto di essersi interessato a quella proroga della concessione, anche su sollecitazione di Spinelli, con cui si accorderà per la quota del 45% contro il 55% del socio.
Per ottenere la proroga era stato mobilitato anche il sindaco di Genova. Infatti “ho telefonato a Bucci e ho detto che Spinelli mi faceva pressione per ottenere la proroga di 30 anni, per cui mi sono fatto portatore di quello che chiedeva Spinelli. Ho chiesto al sindaco se poteva pertanto intervenire. Il sindaco ha risposto che se ne sarebbe occupato e sarebbe intervenuto, senza però specificare come”. E quindi Aponte risponde alla domanda delle cento pistole: Toti le ha mai chiesto, direttamente o indirettamente, finanziamenti elettorali? Risposta secca: “No, non mi risulta”. Non risulta. Sarebbe stato utile poter leggere queste parole magari già un mese fa. O magari poter conoscere, visto che in ogni inchiesta giudiziaria i diffusori non disinteressati di notizie riservate esistono sempre, anche le deposizioni di altri testimoni considerati potenziali corruttori di Giovanni Toti. Che continuerà, benché Repubblica si ostini a definirlo “isolato” dalla sua maggioranza politica, a incontrare esponenti del centrodestra ligure e nazionale. La maggioranza che governa la Liguria intanto si riunirà venerdì prossimo, dopo il voto sul bilancio di assestamento della Regione. Per discutere delle dimissioni del Presidente? Pare proprio di no.
COSA PENSATE?
ancora una volta i giudici hanno tenuto nascosto, in questo caso ai media, una terstimonianza pro imputato, pro toti che lo scagionerebbe
ma siccome ai giudici non interessa la verità ma interessa abbattere Toti a prescindere ecco che sia a livello giudiziario che mediatico enfatizzano il nulla e tacciono sulle cose concrete
se poi perfino "Repubblica" ha dovuto ammettere che Aponte ha scagionato Toti....