Da "Il Riformista"
https://www.ilriformista.it/petruccioli-e-quel-tweet-garantista-su-toti-in-arresto-non-si-puo-tacere-431189/Uno degli ultimi dirigenti del Pci, già presidente Rai, nonché ex parlamentare non ci pensa su e riafferma quei principi universali di sano garantismo sui quali è stata costruita la civiltà giuridica della Costituzione
La sinistra del palco giustizialista di Genova aveva da poco riposto le forche quando una personalità autorevolissima e rappresentativa del migliore Pci ha «sentito il bisogno» di squarciare il velo. «Come cittadino di una democrazia sulla base delle informazioni disponibili sento (con tutta modestia) il bisogno di dire che il trattamento riservato a Giovanni Toti da parte di magistrati di Genova è inaccettabile. Tacere sarebbe ipocrita e vile». Claudio Petruccioli provoca, con il gesto semplice di questo tweet, un piccolo terremoto.
Per lo status di Petruccioli, ultimo grande dirigente di quello che fu il Pci, già presidente Rai dal 2005 al 2009, cinque volte parlamentare (due legislature alla Camera, tre al Senato). E per l’ondata di rifrazione che quel tweet ha prodotto. 28.000 visualizzazioni, 205 condivisioni, 81 commenti (al momento in cui scriviamo). La sconfessione del palco con cui Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni hanno chiesto le dimissioni di Toti arriva dritta e puntuale. «Non si può tenere la Regione Liguria ai domiciliari», avevano gridato come slogan dal palco. Si potrebbe essere d’accordo, e unirsi a chi chiede dunque di liberare Giovanni Toti, il governatore contro il quale le accuse risultano ancora fumose. Temiamo che il senso dell’adunata di piazza di quei manifestanti fosse diverso.
La campagna del PD
Il Pd ha pronta la sua campagna per sostituire Toti. E ha già pronto il nome: quello dell’ex ministro della Giustizia, lo spezzino Andrea Orlando. Petruccioli non ci pensa su e riafferma, con la rapidità di un tweet, quei principi universali di sano garantismo sui quali è stata costruita la civiltà giuridica della carta Costituzionale. Sulla falsariga di quelle perplessità che erano state rese note da Sabino Cassese, ex giudice della Corte costituzionale e ministro della Funzione Pubblica: «La misura adottata non risponde al criterio della ragionevolezza e proporzionalità desunto dal giudice costituzionale dall’articolo 3 della Costituzione e, quindi, la misura cautelare adottata appare per questo motivo irragionevole (…) e gli impedisce lo svolgimento delle funzioni pubbliche di cui è investito».
Materiale incandescente
Il tweet di Petruccioli è uno dei quei materiali incandescenti, e lo si capisce subito. Viene letto e condiviso. Raggiunge le 28mila letture nel giro di 24 ore. Però quelli che ci mettono la firma sotto, e che commentano apertamente, sono pochi. Di valore. Di peso. Ma pochi. Arturo Parisi, primo federatore della Margherita, inventore dell’Ulivo, è tra questi. «Condivido», scrive a Petruccioli. Salvatore Margiotta, che per il Pd è stato deputato e senatore, e infine sottosegretario ai Trasporti nel governo Conte, articola: «Non è la prima volta che Petruccioli ci ricorda, senza ipocrisie e viltà, cosa significhi lo Stato di diritto. E come succeda che venga calpestato…». Militanti e attivisti plaudono al garantismo ritrovato. Qualcuno ricorda come il Pd abbia perso, per correre dietro a Conte e ai Cinque Stelle, la stella polare della presunzione di innocenza. E come abbia ceduto troppo spesso a farsi aiutare, per buttare giù l’avversario e prenderne il posto, dall’ «opposizione giudiziaria» (la definizione è di Guido Crosetto). Tra gli ultimi commenti quello di un bolognese, Fabrizio Barbieri, che twitta: «Non ho mai votato Pd ma se Petruccioli diventasse segretario lo voterei».
COSA PENSATE?
Ogni tanto a sx uno normale esce