@vann.i01 scrive:
Pagano le pensioni ai fannulloni italiani e schiavi nei lavori pericolosi e pesanti !!
- la pensione pare essere un pensiero fisso dei VERI fannulloni, perché chi vive pensando già a 14 anni alla pensione è di fatto un fannullone anche se poi andasse a lavorare con grande merito. Il lavoro è bello, pensare di vivere senza lavorare è indecente, a meno di conclamata incapacità.
Ci sono mansioni che possono (e lo erano, prima della pessima trovata della pensione) essere svolte anche a 65/70/80 e più anni.
- quella dei fannulloni italiani è una fola inventata dai capitalisti e voi ci cascate con tutte e 2 le scarpe. I fannulloni in Italia sono solo gli statali ovvero tutti i dipp pubblici di ogni genere e tipo. Non quelli delle aziende private
- in Italia lotte secolari hanno portato a contratti vantaggiosi, l'immigrato è lui a non avere rispetto di ciò vendendosi a chi lo sfrutta, dato che ha esigenze in tema abitativo, di tempo libero ed economiche assai rudimentali
- se i lavori "pesanti e pericolosi" fossero meglio pagati, come altri in genere disagevoli, gli autoctoni sarebbero più presenti
- chi ha instillato nelle menti dei giovani italiani, fin da 6 decenni fa, che occorre studiare, avere la tanto osannata "laurea", per fare poi una beata sega seduti in un comodo ufficio aria condizionata a dare ordini? Padri e madri italiani, miei compresi, dovetti quasi lottare per poter andare al lavoro appena ottenuto un diploma, e se nn avessi avuto 14 anni quindi sottoposto alla patria potestà sarei andato in tintostamperia alla fine della 3^ media come altri e non pochi nella mia città
- ribadisco che subordinare la sopravvivenza di una razza e cultura al ridicolo argomento, in mala fede peraltro, delle "pensioni" è davvero meschino.
Le pensioni? Non occorrono. Fino alla fine del 19° secolo ed anche molto dopo, ed ancora oggi in 3/4 del mondo, la pensione non esisteva. I vecchi finivano negli ospizi religiosi, giaciglio di fortuna e minestra 3 volte la settimana.
Oppure lavoravano, nel West i telegrafisti e gli addetti agli uffici US Mail (posta) erano generalmente ultrasessantenni non + capaci di zappare o cavalcare o lavorare come operai e carpentieri.
Non solo negli USA, portinai, portieri d'albergo, usceri, anche guardiacaccia erano usualmente dai 55 anni in su come età.
Nelle nostre campagne, il vecchio chiedeva al figlio di riservarsi una fetta di terreno da coltivare ad orto per sè e l'anziana moglie. Si ritiravano in un una stanza lasciando a due generazioni di discendenti l'altra/le altre. Fino allo stremo lavoravano l'orto che dava loro il corretto minimo sostegno alimentare, poi provvedevano le donne di casa ai loro bisogni.
Erano, insomma, a carico, per pochi anni ancora, dei figli e nuore o nipoti. Non della collettività.
Inoltre, cosa importante e meritoria, non esisteva lo scialo dell'assistenza medica gratuita e garantita (e non esiste, come la pensione, in 3/4 del mondo se non tramite il seccatore "ONU"), quindi la società era giustamente strutturata su un surplus di persone in età attiva rispetto agli ottuagenari che sono solo un peso. Già a partire dagli acciacchi tipici degli "anta" iniziava una lenta selezione.
Oggi patiamo una vecchiaia prolungata da quintali di farmaci, e interventi e terapie, elargiti generosamente al costo (provvedimento che non conta 3 decenni, prima era tutto gratis) di un modesto contributo (in giargianese "tichett"); scontiamo ancora le politiche fasciste, naziste e di altra provenienza anche post-bellica sul sostegno e incoraggiamento alle famiglie numerose, quindi abbiamo assurdamente ancora in vita persone nate negli anni '20/30/40 del passato secolo, persone in sovrannumero, non produttive e nemmeno forti consumatrici come i + giovani, ma che costano come corazzate.
Gli Stati hanno soldi a gogò, volendo, ma il tesoretto delle pensioni, elargite peraltro univocamente ad età sempre + avanzate, serve loro per mantenere immigrati, fannulloni del RdC e similari, milioni di dipendenti pubblici (in Italia, 5600000) e delle aziende appaltatrici "croniche" legate al comparto pubblico. E per gli armamenti, aggiungo, nemmeno finalizzato poi all'affermazione nazionale.
Altro spreco, la ricerca, che ove fosse mai necessaria(?) andrebbe finanziata da aziende ad essa interessante, non dallo Stato (specie in Italia).
Se si abbassasse l'obbligo scolastico, non ai 14 anni come lo conobbi io ma ai 10 come fu fino mi pare al 1962, vedi che di gente giovane con le maniche rimboccate ne vedresti a battaglioni, soprattutto se si levassero gli assegni famigliari e le maggiorazioni dei bonus in caso di figli.