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di destra, di centro o di sinistra... non importa. Discutiamo "civilmente" dell'operato dei nostri politici.

excristian1977 01/11/2024 ore 09.11.13 Ultimi messaggi
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ImportanteCinque Stelle sempre più mini, Pd in silenzio stampa: Conte studia lo strappo con Schlein mentre lo

https://www.ilriformista.it/cinque-stelle-sempre-piu-mini-pd-in-silenzio-stampa-conte-studia-lo-strappo-con-schlein-mentre-lo-sconfitto-orlando-sogna-genova-444035/

Da "Il Rirofmista"

Nel Partito Democratico si è aperta la fase del confronto interno. Dialettico. Anzi: teso, come testimoniano i dirigenti che però ufficialmente non vogliono o non possono dichiarare niente. Perché pare che al Nazareno circoli, dopo essersi forse sgolati troppo in Liguria, una epidemia di afonia. A chiamarli al telefono, tanti ci dicono di non essere in condizione di parlare. Speriamo non sia un nuovo virus. Certo, l’analisi della sconfitta ligure pesa. E non poco, visto che se il partito è andato bene, facendo il pieno di voti militanti, la coalizione è fallita. Indicando un problema strategico di non poco conto. L’operazione è riuscita ma il paziente è morto. E il chirurgo sembra scrollarsene le spalle. Schlein ha un bel ripetere: «Siamo diventati il primo partito». Perché di quel tesoretto elettorale non sa cosa farsene, all’opposizione in Liguria per altri cinque anni.
Il nuovo Pd e la rivincita di Orlando ‘grazie’ al voto di Genova

Dopo i nove di Giovanni Toti, cacciato con le manette invocate dai forconi di piazza. La scommessa ligure, all-in, è persa. E qualcuno ne chiede conto al vertice. Alla segreteria. A partire da chi, essendo stato in Europa da protagonista, oggi sta tornando a casa sua, al Nazareno, per vedere cosa hanno combinato i ragazzi mentre era via. Paolo Gentiloni riveste i suoi panni, tornando nel suo Pd dopo cinque anni. Aveva partecipato tra i primi fondatori di quel partito – lui, primo portavoce di Rutelli, con la Margherita – nel 2007 al Lingotto per fondere le tradizioni democratiche cristiane e dell’ex Ds con quelle riformiste, laiche, socialiste e repubblicane. Come allora si disse. Si ritrova in segreteria Marco Furfaro, Sandro Ruotolo e la coordinatrice nazionale, Marta Bonafoni. Occupy Pd, insomma: proprio come gridava lo slogan lanciato proprio da Elly Schlein nel 2013 per protestare contro la generazione di Gentiloni. Nel frattempo i dem, avendo registrato un buon voto su Genova città, vanno in pressing per candidare a sindaco di Genova chi ha perso in Regione. Provaci ancora, Orlando. Lui «sta riflettendo e vuole confrontarsi con il gruppo in Regione e con il gruppo parlamentare di cui fa parte», risponde il suo staff senza aggiungere altro. Ma gli appelli, più o meno in chiaro cominciano a circolare, come quello di Gianni Pastorino, neoeletto nella lista civica Orlando presidente.
De Luca: “Sbagliato il veto a Renzi”

Le condizioni per mantenere il vantaggio e tornare in Comune dopo quasi un decennio stanno nella velocità di decisione (il tempo per discutere potrebbe essere davvero breve) e nella solidità e nell’unità della coalizione, nonostante il ‘peso’ dei Cinquestelle sia letteralmente crollato. Cosa che potrebbe portare anche a riesaminare il ‘veto’ su Italia viva: «Il veto su Renzi in Liguria? È stato un errore, perché è stato dato un messaggio sbagliato all’elettorato, e cioè voler tenere fuori un pezzo di rappresentanza della società. In Liguria hanno prevalso più i personalismi che la volontà di provare a vincere le elezioni», rimarca Piero De Luca, deputato dem. Per votare a Genova si dovrà attendere il maggio 2025, c’è tempo. Viene molto prima il turno delle altre due regionali. Si voterà da domenica 17 novembre a lunedì 18 alle 15 per eleggere il Presidente della Regione Umbria e dell’Emilia-Romagna. Nella regione di Perugia, dove il centrosinistra – dopo aver rinunciato a Catiuscia Marini, sospinti dal partito delle toghe, anni fa – ha intrapreso una continua disfatta, si sfideranno due donne. Stefania Proietti, sindaco di Assisi candidata per il centrosinistra, e la rivale leghista Donatella Tesi, presidente uscente, per il centrodestra.

Umbria, i sondaggi per le prossime regionali

Secondo un sondaggio di Swg sull’Umbria, commissionato da Avs, il centrosinistra sarebbe avanti di un punto percentuale. La vittoria arriverebbe grazie a un Pd poco sotto il 30 per cento. Anche in quel caso, l’anello debole, e ormai ultimo partitino della coalizione è il mini-5 Stelle di Conte, che resterebbe inchiodato al 4 per cento. Altri sondaggi darebbero invece un punto di vantaggio al centrodestra. Segno che l’incollatura vista in Liguria può tornare protagonista. E che il tracollo del partitino di Conte, ridotto a insignificante lista minore, rappresenta ormai quasi solo un peso per il centrosinistra.
Il mini-5Stelle

Danilo Toninelli, intanto, si sta dando da fare per tenere fermo Beppe Grillo, per provare a non mandare alle ortiche il lavoro del M5S di questi ultimi undici anni. È in questo clima che Conte starebbe meditando di rompere l’alleanza con il Pd. La fronda cresce, a Campo Marzio. E in tanti consigliano a Grillo di strappare con i Dem, per salvarsi. Tempo di veleni. L’ex senatore 5S Vincenzo Presutto, fedelissimo di Grillo, rivela al Riformista: “Danilo (Toninelli, ndr.) sta evidenziando in modo chiaro il ruolo determinante ricoperto da Paola Taverna nella rapida scalata interna di Conte. A suo tempo avvisammo Grillo, fui proprio io a farlo insieme ad altri, del pericolo che stava correndo: sarebbe stato delegittimato e privato del proprio ruolo di Garante”. Tutti contro tutti, nel mini-5S. La crisi è tale che si sta pensando di richiamare in servizio addirittura Alessandro Di Battista.

COSA PENSATE?

Ha già perso le regionali, mo vuole pure perdere per le comunali Orlando?
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01/11/2024 9.11.13
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Solog2 Solog2 01/11/2024 ore 12.08.51 Ultimi messaggi
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(Nessuno)Cinque Stelle sempre più mini, Pd in silenzio stampa: Conte studia lo strappo con Schlein mentre lo

Penso che la Schlein, visti i risultati del Pd, fa bene a tenere alta la bandiera dell'unità!
Alla fine, quando si arriverà alle elezioni politiche ed al suo "meccanismo" qualcuno dovrà
fare qualche riflessione se non vuole restare quel cespuglio che attualmente non accetta e
risultare irrilevante.
Saranno il voto degli italiani in queste elezioni amministrative che decreteranno, indicheranno,
la strada da seguire.
La Schlein deve tenere il punto e "mirare" a convincere gli elettori al netto dei loro dirigenti.
Serve, quello si, un programma più specifico che chiarisca alcuni punti !

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