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Todde, Comandini: “Le carte sul tavolo della Giunta delle elezioni”.
“Adesso occorre attendere i tempi della Giunta per le elezioni. Il mio ufficio ha già inviato la documentazione al presidente Giuseppe Frau che dovrà convocare la seduta a breve, credo la prossima settimana, e poi prendersi il tempo necessario per la decisione”. Piero Comandini, presidente del Consiglio regionale, sembra tranquillo, quantomeno non fa trasparire alcuna preoccupazione di sorta in questo momento.
La decadenza della governatrice Alessandra Todde, al di là degli attacchi, scontati, del centrodestra e della difesa a oltranza, anch’essa scontata, del centrosinistra, si giocherà sui tavoli degli organismi istituzionali. La Giunta per le elezioni avrebbe, stando alle norme interne, 90 giorni di tempo per emettere un verdetto sul provvedimento del Collegio di garanzia della Corte d’appello che ha contestato diverse anomalie nella rendicontazione delle spese elettorali alla Todde. Difficile, però, che i componenti della Giunta per le elezioni arrivino alla scadenza del periodo massimo indicato prima del voto finale. Anche perché, nel frattempo, gli avvocati della governatrice avranno inoltrato il ricorso contro la decisione dei giudici che, comunque, farà scattare la sospensiva sino alla conclusione dell’iter amministrativo.
Dopodiché, il parere della Giunta tornerà al presidente Comandini che dovrà convocare l’aula per un altro voto sulla questione. E qui, tra le altre, una ridda di ipotesi formulate in questi giorni da eminenti e autorevoli giuristi e costituzionalisti. C’è chi ritiene il consiglio regionale un organo politico e come tale entrare nel merito del provvedimento, anche rigettandolo. Altri, invece, che parlano di semplice presa d’atto della decisione della Corte d’appello che, tradotto, significherebbe sancire la decadenza della Todde. Su queste due interpretazioni si giocherebbe il futuro dell’esecutivo a guida Todde, ma non solo. Stando sempre agli esperti, di escamotage ce ne sarebbero diversi. A partire dall’assenza di malafede, o addirittura di eccesso di zelo, della governatrice che avrebbe presentato i conti delle spese elettorali del suo comitato (che a sua volta le aveva inviate alla Corte dei conti) nonostante non ci fosse la necessità. Ma sono dettagli tecnico-giuridici di scarso interesse ormai, la partita si è spostata su un altro piano. Lo staff legale della Todde, composto da avvocati sardi e romani, è al lavoro da giorni per accelerare sui tempi di presentazione del ricorso, meglio, dei ricorsi al giudice ordinario (entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento).
Secondo alcuni esperti, la decadenza di Todde determinerebbe in automatico lo scioglimento del Consiglio regionale: sarebbe la prima volta in Italia. Ma siamo nel campo della fantapolitica, visto che il Consiglio regionale può essere sciolto solo dal presidente della Repubblica per atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge. Che, per quanto riguarda l’assemblea sarda non sembrano esserci. Inoltre, l’impugnazione al giudice ordinario seguirà i tre gradi di giudizio per i quali potrebbe non essere sufficiente l’intera legislatura.
tacco 15 col fegato in panne
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10/01/2025 12.50.43
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